ServizioContenuto basato su fatti, osservati e verificati dal reporter in modo diretto o riportati da fonti verificate e attendibili.Scopri di piùIn attuazione del Pnrr

Università, al debutto i 190 gruppi scientifico disciplinari

I nuovi contenitori operativi da subito per l’inquadramento di professori e ricercatori, non per l’abilitazione

di Eugenio Bruno

Anna Maria Bernini (ANSA/CESARE ABBATE)

2' di lettura

Nell’università dei tanti acronimi ne arriva un altro con cui vale la pena familiarizzare il prima possibile. Stiamo parlando dei “Gsd” o Gruppi scientifico disciplinari: 190 aggregazioni di discipline che provano a fare una sintesi tra i 366 Settori scientifico disciplinari (Ssd) oggi esistenti, che si usano per confezionare i piani di studio, e i 190 settori concorsuali (Sc), che servono invece per bandire i concorsi. A introdurli è un decreto a firma della ministra dell’Università, Anna Maria Bernini, in corso di pubblicazione sulla Gazzetta Ufficiale, che porta a compimento un percorso nato addirittura nel 2021 nell’ambito della riforma delle classi di laurea prevista dal Pnrr e rilanciato successivamente dal decreto 36/2022.

Il provvedimento

Il provvedimento attuativo arriva con oltre un anno e mezzo di ritardo rispetto alla tabella di marcia originaria visto che era atteso, norme alla mano (articolo 14, commi 6-bis e 6-ter del Dl 36), per la fine di settembre del 2022. Un allungamento dei tempi dovuto sia al cambio di governo intervenuto nel frattempo, sia alla complessità dell’intera materia che si è stratificata per oltre un ventennio. Riprendendo pressoché interamente la proposta che era stata messa a punto dal Consiglio universitario nazionale (Cun), il Dm fa essenzialmente due cose. Da un lato, regolamenta i gruppi scientifico disciplinari e, grazie a tre corposi allegati lunghi rispettivamente 561, 37 e 20 pagine, li collega con gli Ssd e i Sc. Dall’altro, razionalizza i vecchi settori scientifico disciplinari e ne riscrive le «declaratorie», cioè le formule riassuntive delle aree di ricerca e delle competenze didattiche dei docenti di riferimento incluse le possibili interconnessioni con le aree affini, che in molti casi risalivano addirittura al 2000.

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Primo effetto

L’introduzione dei Gsd produrrà un primo effetto già a breve termine. Tutti gli atenei devono avviare le attività finalizzate all’inquadramento dei professori di prima fascia e di seconda fascia e dei ricercatori nei nuovi 190 gruppi scientifico-disciplinari. Utilizzando un’apposita piattaforma informatica messa a disposizione delle università e dei docenti. Tale adempimento dovrebbero esaurirsi per l’inizio dell’estate.

I Gsd

I Gsd diventano da subito il nuovo riferimento per l’adempimento degli obblighi didattici da parte dei professori. Mentre il loro impatto sull’abilitazione scientifica nazionale (Asn) - il patentino che bisogna prendere per accedere poi ai concorsi locali da prof ordinario o associato, ndr - si sentirà solo al prossimo “giro”. Per il ciclo 2023-25 dell’Asn si va avanti con le commissioni già nominate secondo i vecchi inquadramenti dei settori concorsuali; per quello successivo i commissari dovranno essere individuati secondo i nuovi gruppi scientifico disciplinari.

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