Carlo XII re di Svezia nell'Enciclopedia Treccani - Treccani - Treccani

Carlo XII re di Svezia

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Figlio (Stoccolma 1682 - Fredrikshald 1718) di Carlo XI e di Ulrica Eleonora di Danimarca. Alla morte del padre aveva quindici anni, ma, dichiarato maggiorenne di lì a pochi mesi, salì subito sul trono. Proseguì dapprima nella politica del padre, ma l'alleanza offensiva tra la Danimarca, la Russia e la Sassonia-Polonia, con l'attacco contro Riga nel 1700, lo costrinse alla guerra. Obbligato alla pace il re di Danimarca, si rivolse contro i Russi, che furono battutti sanguinosamente a Narva (1700). Quindi batté Augusto il Forte e lo costrinse (1706) a rinunciare al trono di Polonia e a riconoscere re Stanislao Leszczyński. Nel 1707 iniziò la campagna contro Pietro il Grande, ma le dure condizioni climatiche decimarono il suo esercito. Sconfitto a Poltava (1709) e distrutti dai Russi i resti delle sue forze, si rifugiò in Turchia, dove si trattenne, nella speranza di un'alleanza militare con il sultano, fino al 1714. Ritornato in Svezia dopo una leggendaria cavalcata di quindici giorni, riprese (1718) la guerra contro la Danimarca in Norvegia, ma morì durante l'assedio alla fortezza di Fredrikshald. Carlo XII è ritenuto uno dei più singolari tattici dei suoi tempi, in specie per il modo come seppe concentrare l'impiego simultaneo o alternato dell'artiglieria, fanteria e cavalleria. Voltaire lo esalta nella Histoire de Charles XII.

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