The Hair of Harold Roux: A Novel by Thomas Williams | Goodreads
Jump to ratings and reviews
Rate this book

The Hair of Harold Roux: A Novel

Rate this book
In 1975 the National Book Award Fiction Prize was awarded to two Robert Stone and Thomas Williams. Yet only Stone's Dog Soldiers is still remembered today. That oversight is startling when considering the literary impact of The Hair of Harold Roux. A dazzlingly crafted novel-within-a-novel hailed as a masterpiece, it deserves a new generation of readers. In The Hair of Harold Roux, we are introduced to Aaron college professor, writer, husband, and father. Aaron-when he can focus-is at
work on a novel, The Hair of Harold Roux, a thinly disguised autobiographical account of his college days. In Aaron's novel, his alter ego, Allard Benson, courts a young woman, despite the efforts of his rival, the earnest and balding Harold Roux-a GI recently returned from World War II with an unfortunate hairpiece. What unfolds through Aaron's mind, his past and present, and his nested narratives is a fascinating exploration of sex and friendship, responsibility and regret, youth and middle age, and the essential fictions that see us through.

"Williams's novel is it is sweet, funny and sexy ... Williams is an accomplished magician."-Newsweek

"Everywhere the language flows from the purest vernacular to the elevations demanded by distilled perception. Our largest sympathies are roused, tormented and consoled."-Washington Post Book World

"A wonderfully old-fashioned writer ... that dinosaur among contemporary writers of fiction, an actual storyteller."-John Irving

383 pages

First published February 1, 1974

Loading interface...
Loading interface...

About the author

Thomas Williams

4 books9 followers
Librarian Note: There is more than one author in the Goodreads database with this name. This is Thomas^^^^Williams.

Thomas Williams (November 15, 1926 – October 23, 1990) was an American novelist. He won one U.S. National Book Award for Fiction—The Hair of Harold Roux split the 1975 award with Robert Stone's Dog Soldiers—and his last published novel, Moon Pinnace (1986), was a finalist for the National Book Critics Circle Award.

(courtesy of Wikipedia)

Ratings & Reviews

What do you think?
Rate this book

Friends & Following

Create a free account to discover what your friends think of this book!

Community Reviews

5 stars
120 (28%)
4 stars
130 (31%)
3 stars
99 (23%)
2 stars
49 (11%)
1 star
20 (4%)
Displaying 1 - 30 of 73 reviews
Profile Image for Cosimo.
421 reviews
December 12, 2015
Ogni frammento che ho amato

“Penso riconoscerete le opere non trascurabili. Magari saranno manchevoli e imperfette – forse così devono essere per loro stessa natura. Ma non avrete difficoltà a riconoscerle, perché quando vi ci imbatterete vi assorbiranno completamente, e stretti nella loro morsa non ci sarà spazio per smorfie di autocompiacimento. Non le potrete mai capire. Si avvicinano all’imperdonabile, vi fanno sentire come non vorreste sentirvi. E quando accade, già vi hanno cambiato la vita”. Thomas Williams, discorso alla consegna del National Book Award, 1975

La scrittura di Thomas Williams è composta in uno stato fantasia costante, quella di un uomo che cercando se stesso costruisce un patibolo e un trono. E' in questa oscillazione di polarità tra paradiso e inferno, tra purezza e carnalità, tra verità e finzione, tra banalità e sublime, che esprime la sua natura molteplice e versatile per stile e scrittura il suo capolavoro, I capelli di Harold Roux. Un romanzo nel romanzo, dove le storie si inseguono e si guardano e si incontrano, come mondi paralleli. Il potere del racconto che acquista peso nel silenzio dell'ascolto e nel fascino della lettura. Williams è un camaleonte di voci, un collezionista di paranoici e “ascolta le voci sbagliate”, come il suo alter-ego Aaron Benham; un professore universitario, veterano della guerra nel Pacifico, che vive angosciato nel New England e lotta per dare forma ad un mostruosa solitudine e a una nostalgia inesprimibile, in un'opera intessuta di mille storie e plurimi racconti, che gli permetta di considerarsi scrittore. “Il medico medica, il fabbro fabbrica, lo scrittore scrive”. Egli cerca di ritrovare, attraverso il sogno, il legame perduto con la misteriosa donna che ha sposato e con i suoi due adorati figli, fuggendo le transizioni adultere del tempo e della razionalità. E così viene fuori questa storia magistrale, dentro un tormento artistico. Il protagonista del libro nel libro è un altro doppio, vero e quindi oscuro, elusivo e ambivalente, Allard Benson: una figura simbolica e teatrale che rappresenta la dimensione paradossale della vita, il suo essere un accadimento in differita e un destino assurdo e materiale, fuori dal piano della narrazione ideale e interiore dentro cui ci interroghiamo. Allard ama due giovani donne, Mary e Naomi, complementari e impossibili, energiche e sincere, un'irlandese cattolica innocente e sensuale, un'ebrea borghese materialista e affascinante: le ama con uno charme e un istinto che le conduce a trasformarsi sentendosi libere e a tradire se stesse, un potere di amore che egli stesso usa senza comprenderlo, senza tracciarne le conseguenze. Sono pagine che raccontano la passione, l'amicizia e la giovinezza e il corrispondente dark side con spaventosa intensità, tra piacere e disperazione, dove si percepisce con meraviglia che crescere e diventare adulti comporta un'esperienza di perdita, perché “le nostre avventure, dopo un certo tempo, sono perlopiù fantasie, e quelle di Aaron sono peggiori, poiché costituite da quei marginali ma convincenti dettagli che rappresentano al tempo stesso la sua maledizione e il suo talento”. Dimora nella filosofia creativa di Williams una sfrontatezza irriflessa, una scoperta della sessualità che ha qualcosa di animalesco, di predatorio: le persone si contrastano con spietatezza, si attraggono complici e colpevoli. D'altra parte l'antitetico Harold, romantico e introverso, timido e complessato, fa crescere tutti i personaggi in una molteplicità di esistenze, come un eroe classico, interpretando le situazioni di vita con azioni e strategie che sovvertono ogni schema e preconcetto. I diversi livelli del racconto, con i numerosi echi intertestuali, si sovrappongono fino a fondersi in un'unica narrazione, dove gli eventi precipitano in un vortice di emozioni e follia, umiliazione, violenza e disillusione; in un'esperienza di cambiamento devastante e desolante, dove il piano biografico si carica di un'aura poetica e tragica. La pulsione metanarrativa concretizza l'essenza naturale e nascosta nelle dinamiche personali e rappresenta con vitalità verbale e sentimentale il confronto necessario tra immaginazione e realtà, tra desiderio e responsabilità, tra fragilità e certezza, tra passione e sacrificio. Insomma, la vulnerabilità autoriale di Williams, inaffidabile e enigmatica, ci consegna una «una semplice storia di seduzione, stupro, follia e omicidio», che trova nel ricordo della figlia scrittrice Ann Joslin Williams, qui in postfazione, uno splendido epilogo. Non importa quanto il male e l'avversità siano attuali o virtuali, un fatto o una eventualità; ciò che conta è potervi opporre una forza interiore, una vocazione allo splendore, una pratica di autenticità e naturalezza. Nel momento in cui si diventa consapevoli della “dolce bizzarria della mortalità”, dolore, incertezza e turbamento non servono più un messaggio, ma suggeriscono un universo obliquo di altre possibilità, una inclinazione definitiva nel corso delle cose.

“Mary era uno strumento che doveva suonare, uno strumento perfetto e anche pericoloso, perché se avesse fatto un errore lei si sarebbe dovuta allontanare. E doveva suonare sui sensi di lei trovando precisamente l'accordo consentito. Doveva cogliere tutti i segni vitali, fino al centimetro, alle curve di muscoli, ossa, tendini, ghiandole, avvallamenti, cinghie, orli, spacchi, alle elasticità della carne e del tessuto, del battito e del respiro. […] Quanto lontano si sarebbe dovuto spingere... e che strana parola lontano. Come se muoversi verso l'atto d'amore implicasse una separazione”.
Profile Image for Frabe.
1,053 reviews39 followers
September 3, 2018
Per il romanzo che intende scrivere, “I capelli di Harold Roux”, “una semplice storia di seduzione, stupro, follia e omicidio”, il professor Aaron Benham ha in testa una scena base, “ambientata in una pianura buia, con i personaggi intorno a un minuscolo fuoco che incide di luce calda i contorni dei volti. Mentre la luce sembra svanire per sempre, le montagne lontane diventano azzurre e fredde come la luna. Deve costantemente ricreare quel minuscolo fuoco, altrimenti quelle ultime, calde vite non ci saranno più, non avranno mai vissuto, nemmeno per temere l'immensità del freddo e dell'indifferenza che le circonda”. Ecco, con questa immagine Thomas Williams rappresenta efficacemente la creazione letteraria: scrivere è alimentare un piccolo fuoco, illuminare e riscaldare con esso i personaggi, così da renderli vivi e amabili. Qui ci è riuscito: pur frammentario, “I capelli di Harold Roux” è un gran bel romanzo.
Profile Image for Simona.
938 reviews210 followers
December 15, 2015
Alla consegna del premio per il Book National Ward, Thomas Williams, riguardo questo libro, affermò che «all’interno dell’universo della fiction dovrebbero muoversi e respirare personaggi tondi, vivi, vulnerabili".
Leggendo "I capelli di Harold Roux" ci si rende sempre più conto di cosa intendesse Williams con questa opera.
I personaggi di quest'opera sono reali, tangibili, ma anche contraddittori, come dimostra il protagonista, Aaron, un uomo coscienzioso, ma che ama il rischio, non ama la violenza, ma porta con sé una pistola.
"I capelli di Harold Roux" è un romanzo complesso, difficile, non tanto per lo stile, alquanto scorrevole, ma per la trama. E' un metaromanzo, un romanzo nel romanzo che mescola varie storie, da quella reale di Aaron,che tenta di scrivere un libro, ma è distratto da una serie di incombenze, ora familiari, ora professionali, sino a quella che si dipana all'interno del romanzo che sta scrivendo.
Nonostante le varie storie che si alternano, nonostante questo passaggio dalla realtà alla fantasia, dalla fantasia alla realtà, il libro non disorienta e il lettore si trova immerso in questo mondo, un po' folle, ma molto vero e dolce allo stesso tempo.
Profile Image for Ken.
Author 3 books947 followers
February 22, 2008
National Book Award winner. Novel within a novel. New England setting. Terrific writing. What's not to love? Other than the lousy title, I'm still not sure why this isn't better known and better loved by readers who consider themselves readers everywhere.
Profile Image for Arwen56.
1,218 reviews269 followers
January 11, 2016
Un intreccio complesso, che ci offre un professore/scrittore (Thomas Williams) che scrive di un professore/scrittore (Aaron Benham), che scrive di se stesso (Allard Benson), quando ancora non era un professore/scrittore, bensì un ragazzo che avrebbe potuto diventare qualunque cosa avesse voluto. E poi c’è Harold Roux, i cui capelli signoreggiano nel titolo e nel fiammeggiante colore rosso della copertina italiana, ma, ahimè, latitano dalla testa del personaggio. E anche lui scrive, anche se sarebbe meglio di no, perché i risultati non sono eclatanti. L’unico che non scrive, anche se dovrebbe proprio farlo, se vuole conservare il suo lavoro, la sua casa e la sua serenità, è George Buck. Ma lui preferisce insegnare. Anzi, è nato per farlo. Quella è la sua professione.

Dunque, innanzitutto un romanzo che, attraverso il suo stesso entrare e uscire dai libri, nonché tramite i diversi registri espressivi usati, non esclusa la favola, simula la molteplicità dei modi di sentire, delle contraddizioni e degli impulsi che convivono all’interno di ciascuno di noi.

E poi un romanzo di ripensamento, di riflessione. Un romanzo che è anche la necessità, arrivati a una certa età, di cercare di mettere ordine nel passato, di trovare ragioni, di capire gli errori, di inquadrare le situazioni e le emozioni. Un momento di confusione che, per certi versi, è davvero simile allo smarrimento che abbiamo quasi tutti identicamente provato da adolescenti o da giovani persone che cominciavano la propria vita da adulti. Un momento non facile, ma che può consentire di recuperare i significati e l’importanza delle cose prima che ci sfuggano definitivamente dalle mani. Ripensare non per giustificarsi o negare, ma per non perdersi.

Un bel romanzo, anche se non sempre pienamente riuscito.
Profile Image for Roberto.
627 reviews1 follower
August 8, 2017
Thomas Williams, arrivato alla mezza età, scrive un libro, I capelli di Harold Roux. Dove descrive sé stesso nei panni del protagonista, che si chiama Aaron Benham, che è infatti uno scrittore di mezza età, un po’ in crisi.

E cosa fa Aaron? Sta scrivendo un libro, che si intitola I capelli di Harold Roux, in cui descrive sé stesso nei panni del protagonista, Allard, ventenne e reduce dalla seconda guerra mondiale.

Le storie si svolgono quindi su vari livelli, con frequenti flashback e incisi di non immediata comprensione. Inizialmente ho fatto un po' fatica a capire in quale livello stavo leggendo, visto che anche i personaggi femminili hanno a loro volta degli alter ego che vivono situazioni analoghe nelle diverse storie.
E poi c'è Harold Roux, un ragazzo timido, vecchio stampo, che scrive pure lui un racconto che è quasi una fiaba che poi Aaron racconterà ai suoi figli prima di dormire.

Tutto questo intreccio, inizialmente complicato e apparentemente slegato, prende decisamente quota da un certo punto in poi, regalandoci un romanzo molto bello, affascinante, molto intenso, molto delicato, molto interessante. Mi ha ricordato la realizzazione di un puzzle: inizialmente complesso, tutti i pezzi sul tavolo, non si sa da che parte iniziare. Poi pian piano ogni tessera va al suo posto. E alla fine, quando le ultime tessere vanno a segno, ci appare il quadro complessivo, perfetto.

Williams, celandosi dietro ai personaggi del romanzo, mi ha fatto riflettere sui rapporti all'interno della famiglia, sulla fedeltà, sulla sessualità, sul ruolo dello scrittore e della letteratura. Le sue inquietudini si mescolano quindi con quelle di tutti i personaggi del libro: i sogni, i rimpianti, le speranze, le delusioni, i sensi di colpa, la solitudine. L'insoddisfazione. L'insoddisfazione per quello che si è, per quello che doveva essere e non è stato, per quello che voleva essere è non è.

Un romanzo complesso, geniale, non semplice da leggere (all'inizio onestamente mi stavo perdendo) ma scritto con una tecnica praticamente perfetta. Una costruzione che potrei definire perfetta, costituita da un'alternanza di pagine coinvolgenti e di grande effetto con parti forse più fredde, anche se sempre di altissimo livello.

Incredibilmente il romanzo è del 1975, ma è stato tradotto in Italia con quarant'anni di ritardo. Quante altre chicche del genere ci saranno in giro senza che nemmeno lo sappiamo?
Profile Image for Barbaraw - su anobii aussi.
237 reviews29 followers
January 15, 2018
Noi che abbiamo amato Stoner, prima di Harold Roux, così comme abbiamo amato Shosha di Singer prima della Famiglia Karnowsky di quello che ancor si chiama "l'altro Singer", dobbiamo uscire dallo spirito di famiglia, sbarrazzarci dei legami (ambienti e anni per Stoner et Roux sono simili), dimenticarci la fratellanza.
Thomas Williams scrive un gran libro, un po' "sporco" allo stesso modo in cui lo sono quelli di Bellow, di Richler Mordecai: niente linearità, balziamo da personaggi scrittori a personaggi che sono personaggi di scrittori, da amori reali a quelli dei romanzi in via di scrittura, frastornati dalla sterile immaginazione di Aaron Benham che scrive i suoi libri nella testa e si paralizza davanti alla tastiera.
Lo scenario interno di Benham diventa palcoscenico delle storie non scritte, le sue battaglie interne si incarnano nei personaggi ubueschi di Harold Roux, il ragazzo senza cappelli i cui cappelli fiameggiano sulla copertina del libro, il temibile Boom Maloumian, terrore armeno e sovradimensionato del college dove cercano di scrivere gli scrittori in erba: Harold, un nerd antelitteram, Allard, il belloccio della situazione, tutti e due in amoroso struggimento verso l'angelicata Mary, Beatrice della situazione.
E' un corpo a corpo con la vita, la scrittura, l'amore, la difficoltà, l'illusione e delusione, un romanzo che non dovrebbe avere fine, forse è per questo che ne scrivo quando ancora non l'ho terminato, e ne riscriverò quando l'avrò finito. Perché , volente o nolente, sono diventata un poco Aaron Benham anch'io...
Ed ora che l'ho finito...ognuno di noi può trovare qui qualche cosa che gli vada a genio: il mondo in miniatura di Lilliput, o le storie amorose e violente degli anni del College,il riunirsi lento e sapiente della figura del narratore con quella del personaggio con quella dell'autore, in un gioco di specchi piuttosto sofisticato o qualche cosa che non gli piaccia, come a me gli ambienti accademici attraversati con malinconia da Aaron o il suo matrimonio in fase dolente, ma su tutto rimarranno i capelli di Hardold Roux, che ci sono, non ci sono, e fanno vivere la storia .
La postfazione della figlia di Willams è forte e discreta : "Sono fortunata ad avere una simile eredità, tutte quelle parole a guidarmi mentre viaggio su una strada simile alla sua."
Profile Image for Albert.
376 reviews48 followers
May 30, 2020
In 1975 The Hair of Harold Roux by Thomas Williams shared the National Book Award with Dog Soldiers by Robert Stone. This little reading adventure began with A Flag for Sunrise, the first Robert Stone novel that I read, which I very much enjoyed. That led to my reading Dog Soldiers, which I also thoroughly enjoyed. I love reading about the backgrounds of the authors and their works. In reading about Dog Soldiers, I couldn't help but think that if I liked it that much maybe I should try The Hair of Harold Roux. I was intrigued that Robert Stone achieved a level of success and regard, whereas Thomas Williams remains relatively unknown. So I sat down to The Hair of Harold Roux to read a novel, to read a new author and to try to understand this outcome.

Any time sent comparing The Hair of Harold Roux and Dog Soldiers was short-lived. They are very different novels, but both deserving of admiration. The Hair of Harold Roux was complex and multi-layered in its construction, which I enjoy. An English professor in New Hampshire, Aaron Benham, is an established novelist, which is autobiographical in its outline of Thomas Williams. He is on leave writing a novel whose main character is Allard Benson, a student in a New Hampshire university; among Allard's future plans is the desire to write a novel. While there are many parallels between Aaron's past and Allard's past and present, there are also parallels between Allard's past and Thomas Williams' past. There is then the story of Aaron's family and the bedtime story that Aaron tells his children, Janie and Billy, who are characters in the bedtime story. There was depth to every character, there were tangents to the stories and it was all woven together miraculously well. I'll admit, as one GR reviewer commented, there wasn't much to like about any of the characters, but I like reading about characters I don't particularly care for. For me the only negative to this novel is that there was nothing unique or special about the core plot, but the rest was so good that I was spellbound. I will read more of Thomas Williams, just as I will read more of Robert Stone. I am happy that the two books shared the award in 1975, or I might never of found Thomas Williams.
Profile Image for Mircalla .
649 reviews89 followers
December 16, 2015
i capelli e gli strati...

I Capelli di Harold Roux è un metalibro, nel senso classico del termine, dentro ci sono, oltre le storie, quelle ci dovrebbero essere sempre in un libro, si spera, oltre quelle si diceva ci sono i personaggi su più livelli, livelli che si sbucciano un tantino alla volta e disvelano le vere intenzioni dell'autore: trascinare il lettore nel valzer più frenetico possibile in modo da non consentirgli di mollare, anche se la testa cominciasse a girare, il lettore continuerà tranquillamente a leggere/ballare...
l'indolenza iniziale è la vera trappola, sembra più un'esca per chi legge, come a voler testarne le intenzioni, l'amo è lanciato con noncuranza, ma si salda in bocca mascherato da curiosità...in realtà è l'incastro di storie e la sovrapposizione dei caratteri a fare da ossatura al tutto...e alla fine la testa gira ancora un po', ma i personaggi si son fusi in uno sfavillio unico di meraviglia...
Profile Image for Diletta.
Author 8 books186 followers
January 14, 2016
Ci ho messo un po' a farmelo piacere. Le prime venti pagine sono state lette con un naso un po' troppo arricciato. Il naso da "ah, sì? Che bravo". Ma non perché alla fine tutto si riduce a una mastodontica operazione metaletteraria. Ma perché trovavo indigesto lui, Aaron. Poi ho capito, si trattava della Sindrome Clara Oswald. La Sindrome Clara Oswald recita "se non ti piace un personaggio è perché non riesci ad accettare che in parte ti assomigli". Esattamente. Quando l'ho capito ho divorato il libro. In realtà vi do un consiglio, non divoratelo, prendetevela con calma. Ma io non dormo la notte, qualcosa dovrò pur fare.
La storia di Aaron è la storia della sua controparte cartacea, il suo protagonista Allard Benson, ma è anche la storia che sta scrivendo Harold Roux, sempre suo personaggio, e la storia che racconta ai suoi figli prima di dormire. Ma non sono scatole cinesi, si tratta in realtà di una visione che sempre di più si allarga. Una splendida riflessione sulla realtà e su cosa comporti accettare ciò che si ha intorno, le relazioni umane ma sopratutto quello che ci sta in mezzo, mentre non guardi.
Profile Image for Celeste - Una stanza tutta per me.
187 reviews134 followers
March 25, 2020
Mi chiamo Allard Benson, e qui confesso che per gran parte della mia vita sono stato innamorato di un certo tipo di macchina. L'amore è amore, e la disapprovazione nei confronti di ciò che ami non può nulla contro l'amore. Disapprovo tutte le macchine. Sporche e pericolose, ci sottraggono alle nostre vite, allontanandoci da ciò che saremmo felici di essere - animali che camminano su questa terra magnifica e lenta. Ma l'arroganza è la nostra maledizione, e non ci stanchiamo mai di creare nuovi falsi mondi.

L'archetipo di classico dimenticato, I capelli di Harold Roux è uno studio psicologico sfiancante e vertiginosamente preciso di personaggi vivi e tridimensionali, narrati con una precisione lessicale chirurgica. Uno di quei libri che, quando ogni tanto capitano tra le mani, riescono a ricordare cosa significhi essere uno scrittore e perché valga la pena sprecare tanto tempo e impiegare le proprie forze in qualcosa di astratto e viscerale al contempo.
Profile Image for Patrizia.
506 reviews142 followers
March 21, 2016
Aaron Benham ha davanti a sé un quaderno bianco con un titolo, "I capelli di Harold Roux". La sua storia si intreccia a quella dei personaggi del romanzo che vorrebbe scrivere, a una fiaba inventata per i figli, a un racconto letto agli studenti. E in agguato c'è sempre la realtà che lo strappa all'isolamento necessario per scrivere. I personaggi prendono vita per invadere a poco a poco ogni momento della sua giornata, mettendolo di fronte alla scoperta che sta raccontando la propria storia.
Nel perfetto equilibrio dei diversi piani di narrazione, emergono il rapporto di uno scrittore con i suoi personaggi, quello tra vita e scrittura, realtà e finzione, razionalità e follia, amore e violenza, amicizia ed egoismo.
E si comprende come e perché “il racconto modifica il senso dell’intenzione originaria dello scrittore man mano che quest’ultimo comincia a capire di che cosa sta scrivendo”.
Profile Image for Tzatziki.
53 reviews10 followers
September 19, 2018
Quando ero piccolo si sentiva spesso una specie di filastrocca che faceva così:
C’era una volta un re, che disse alla sua serva: “Raccontami una storia” . La storia incominciò: C’era una volta un re, che disse alla sua serva: “Raccontami una storia” . La storia incominciò: C’era una volta un re, che disse alla sua serva: “Raccontami una storia” . La storia incominciò
Potenzialmente si poteva andare avanti all’infinito con queste poche parole, la storia comunque reggeva.
Il mio cervello di bambino era affascinato da questo gioco che poteva essere ripetuto in eterno, come due specchi posizionati uno di fronte all’altro che riflettono infinite volte la stessa immagine.
Allo stesso modo mi ha stregato questo libro in cui uno scrittore scrive un romanzo su uno scrittore che scrive un romanzo su uno scrittore. Sembra una follia, un insieme di scatole cinesi, una matrioska, ma alla fine è tutto lineare e avvincente e questo gioco che potrebbe sembrare un po’ perverso non ha mai un cedimento, non annoia e non confonde ed è pure ricco di umorismo e sensualità. Io entusiasta!
Profile Image for Steve Smits.
288 reviews14 followers
July 8, 2011
This book won the National Book Award in 1975, but has largely been forgotten since,a shame for it's an excellent novel thankfully now being reissued. It is a complex, multi-layered work that touches on many themes that despite the nearly forty years since first published are still evocative (true, I suppose, of all significant works of fiction). Aaron Benham is an English professor at a New England college and an author struggling to focus on a novel he's writing. As he goes through two days of angst he tells in increasing detail the story of Allard Benson, a WWII veteran attending college on the GI Bill. Benson aspires to be a writer as does his friend, Harold Roux. Harold, also a vet, is distinguised by his obvious toupee and his diffident, priggish manner. The story of Benson, Roux, and their classmates, especially the two women Benson is seeing is Benham's retelling of his college days. In his current life, Benham is continually drawn away from writing by somewhat self-imposed interruptions such as his attention to a colleague struggling to complete his doctoral dissertation to avoid being canned from his teaching post. His fascination with "other" women though more constrained than Benson's is still possesses him.

The novel speaks to the creative process, to memory and its reconstruction, to finding one's identity, to relations between the genders and much more. The power of stories in our lives to define us and our connections with others is a key message Williams conveys and he does so with impressive skill and subtely.

Why has this novel of such richness become obscure? It's hard to understand, although William's death in 1990 might have dropped him from public literary consciousness. It is admirable that a publishing house has chosen to reacquaint us with this fine work. Do not anticipate a light read, but it's worth your time to discover this excellent novel.
Profile Image for Bruno.
251 reviews110 followers
November 11, 2015
UN LIBRO CHE PARLA DI UN LIBRO CHE PARLA DI UN RAGAZZO CON UN PARRUCCHINO, DEI SUOI AMICI E DELLA LORO VITA AL COLLEGE NEL SECONDO DOPOGUERRA.

3.5/5

Come avrete inteso la narrazione avviene su diversi livelli narrativi, espediente sicuramente innovativo all'epoca della pubblicazione - il 1974 - ma che difatti risulta molto accattivante ancora oggi. Il protagonista è Aaron Benham, professore universitario attualmente in anno sabbatico per dedicarsi alla scrittura del proprio romanzo, impresa che tuttavia appare sempre più difficile a causa dei costanti imprevisti e contrattempi con i quali è costretto a contendere il suo prezioso tempo.
Il romanzo a cui ha consacrato la propria penna si intitola proprio I capelli di Harold Roux. Nonostante non venga mai detto in maniera esplicita, risulterà abbastanza chiaro che le vicende qui narrate non sono altro che un'eco più o meno romanzata della gioventù di Aaron - e anche di quella di Williams forse?

Nulla da dire sullo stile, che sa essere ricercato ed impeccabile, senza mai mancare di realismo non escludendo i colloquialismi tipici dei giovani. Tuttavia a lettura terminata non posso di certo affermare che Aaron/Allard sia un personaggio con cui mi sia rispecchiato o che abbia trovato piacevole, ma questo è un giudizio del tutto soggettivo. Quello che non ho percepito, però, è stata l'evoluzione del giovane Allard nell'adulto Aaron, inteso che questa sia mai avvenuta. Lo stesso rapporto di Benham con la moglie rimane piuttosto vago e lei compare soltanto di sfuggita in alcuni ricordi del marito e in una breve telefonata, mentre avrei apprezzato una maggiore indagine nella sfera coniugale. Rimane comunque una lettura notevole e consigliata.
Profile Image for Phyllis.
543 reviews117 followers
January 17, 2016
I didn't think I was going to like this book. It got off to a slow start. But by the end, I was wondering how quickly I could find more of Thomas Williams' books, and how it is that I managed to have never previously heard of this American author (who passed away in the 70s I think).
Profile Image for Emily.
603 reviews5 followers
March 12, 2012
I have absolutely no idea how this book ended up in my reading pile; I can only assume it was because it won a national book award in the 70s and I must have read a glowing review or something; apparently I should have known better. It IS well written, but that redeems very little to me when the main character (in fact most of the characters) are unlikable and the plot uninteresting. This is a novel inside a novel: mid-life-crisis-author writing a quasi autobiographical book about his time at college. Man angst alternating with boy angst, both versions of the narrator pretty unpleasant. I'm sure the prose is well crafted and "superb" as one review said, but a book never wins me over if I don't like its characters, and in this book they range from whiny to useless to wilfully ignorant to downright nasty with almost no exceptions. So, if you enjoy language that "flows from the purest vernacular to the elevations demanded by distilled perception" (Washington Post Book World) then do pick this up, but if you prefer a more directed plot and less testosterone angst with your distilled perception, maybe give it a miss.
Profile Image for Christopher Nilssen.
Author 3 books2 followers
January 5, 2023
During one of my excessive, depression-driven bouts of procrastination, the YouTube algorithm served up a clip of a Stephen King interview during which he said that this was one of his favorite novels. He provided a brief synopsis of the book where he summed it up as “a novel about a writer writing a novel”. This was in response to a question asked about King’s process, that inevitable “how do you write” chestnut that people hurl at successful writers.

As I prepare to take one of my first fourth-year creative writing classes, Advanced Novel Workshop, the question of process demands an answer. I’ve looked over the syllabus and, much to my dismay, have discovered that the next four months insist that I not only come up with a full outline for a novel, but also provide what amounts to a mood board of inspirational items! I’m aghast. If you were to hurl the aforementioned spiny green nut at me, my response would invariably be “I just write”, followed by a polite request that you stop chucking spiky things in my general direction.

“Just write” has worked since 2010 to produce—by my roughest of estimates—over three million words that amount to five novels, a novella, a dozen short stories, numerous poems, journal entries, and 365 pieces of flash fiction. It would have been even more had it not been for a period of silence where I’d fallen completely out of love with the act of writing, but since I’ve rekindled my passion, I’ve managed to do okay without outlines and mood boards.

What’s this got to do with Harold Roux? In the novel the protagonist thinks up an entire novel in his head. Never mind laborious diagrams that illustrate plot and character, nor typewriters, pens, or word processors. The novel-within-a-novel takes place entirely Aaron Benham’s mind while he grapples with the existential crises that plague him in the real.

Williams has expertly woven his narratives together to form a beautiful tapestry featuring a writer who faces the sheer terror of exercising his craft. I get why King loves the book so much, and it’s one I can heartily recommend to any artist who has ever questioned their own process.

Now I need to find out what effect this semester’s going to have on my own work which, at its simplest, purest, —and what some would call horridly anachronistic—form, consists exclusively of taking a pen to paper and doing the words.
Profile Image for Raffaella.
75 reviews6 followers
August 6, 2022
Dal mio profilo Instagram: @manifestoabusivo

‼️ Che #titolo strano ‼️

👀 Prima che il mio sguardo lo incrociasse da #Libraccio, qui sul #bookstagram non mi ero mai imbattuta in questo #libro. Me ne sarei ricordata, perché - converrete con me - 'I capelli di Harold Roux' è un titolo piuttosto strambo.

📚 Un pensiero, questo, che mi ha costantemente accompagnata nella #lettura o, per meglio dire, nelle #letture. Quella di Thomas Williams non è una #storia, ne è diverse insieme: è il #racconto della vita di Aaron Benham, scrittore e professore universitario; è un resoconto del #romanzo che sta scrivendo e che, ecco svelato il mistero, si intitola 'I capelli di Harold Roux'. Ma è anche la storia di Harold stesso, che a sua volta sta lavorando a un romanzo nel romanzo; a questo intreccio si aggiunge infine una sorta di fiaba, che Aaron racconta ai figli avidi di narrazioni avvincenti.

🤯 Come dite? Le stranezze sembrano in continuo aumento? È così. A fine lettura, tuttavia, ci si accorge del fatto che sono assolutamente necessarie per il #messaggio che credo l'#autore volesse lanciare al suo #lettore.

💡 A poche pagine dalla fine, Aaron Benham giunge a una conclusione perentoria, potente: non puoi riscrivere la storia di un #uomo, perché quella è la #realtà con i suoi #conflitti e le sue #coincidenze. Il prodotto di una penna o di una voce è, al contrario, manipolabile potenzialmente all'infinito, è il luogo in cui l'uomo, che abita una realtà imperfetta, può aspirare alla perfezione costruendola lui stesso.

✍🏻 La #scrittura è in questo senso rifugio, #consolazione ma anche #bugia, perché resta una realtà fittizia a prescindere dalle sensazioni che regala. Un messaggio che va definendosi pagina per pagina e che getta man mano luce su un titolo che alla fine non sembrerà poi così strambo.

Non esattamente un libro da ombrellone ma fateci un pensierino per l'inverno! ❄⛄
Profile Image for Harriett Milnes.
651 reviews10 followers
March 3, 2022
won the national book award, which in 1975, must have been given to white male authors for writing some totally crappy books. After about 100 pages, the book about college boys and their mean pranks, and their professors, became too much for me to stomach
Profile Image for wally.
2,468 reviews3 followers
April 30, 2011
this looks to be a good story, present tense even....yay!


i'll quote the dust-jacket: in summary, this new novel appears to be deceptively straightforward.

yes.

new, in 1966. and yet another story that i wish i had read back where i come from...cue the song, so much water flowing underneath the bridge...and so on.

this is not a simple tale. this is a tale w/stories inside, characters coming and going, past, present, now. i said, 'present tense even'....yes.

and there are tense shifts...this one has a summary, right, so why do you need me to do one? one story, past, allard benson, harold, who wears a hairpiece. that comes down to a telling scene, you can feel the horror of that moment. and then it is gone.

this train. this train backwards on the tracks.

why o why didn't i pay more attention? this is one that will stay with me, one that i will want to revisit, as the telling is...nice. i like how williams tells the tale in the present, the shifts to the past.

"but now it is the present, timeless time; only we pass, and that is some of the meaning, he supposed, of every story, even of that other,unchanging one, in which billy hemlock gained strength and knowledge from the powders...."

stories within the story within the story. like one of those, what are they, russian wooden dolls, you keep taking the top off and there's another below, like above? even the names are somewhat alike

aaron benson, the now...heh heh...past present.

some real poetry at times...water in a kettle is described as...well, i forgot to mark it, but it is described as...squeaking, i think. i think that was the word, or part of it. and i've heard that. you? the way the kettle beings to boil? the water in it? straining?

some other stuff. too





"In the absence of real power blood seemed the only alternative.

Though he could walk away, and had to walk away, he could not walk away with impunity. He could never be a mordantly amused or merely interested observer of the beast.

He acquired the Nambu later, but never carried it."



Another, a quote about lies....I marked it and a few others...maybe they're on the Thomas Williams's page?

or: "the black holes of periscope slits slid half shut..."

or: this fight scene, ears laid back....just before the train...

this: "nothing can stop a lie whose fashion has come..." the remainder is "....so why bother to try?"

or: "for its fellow mammals it reserves the longest, most thoughtful deaths."

"what future there is is the work h he will do, the chaos of the past...."

yes.


"we perceive depth slowly. when a man tries himself he constructs a scaffold and a throne."

yes.

good read. been around since 1966.


neglected? makes me want to break my plate.
Author 1 book13 followers
November 16, 2016
This book was recommended to me. The book is a novel within a novel The "Novel" is centered around Aaron Benham A professor of literature on leave to write. a novel. The "meta-novel" if you will is the titular one. That is centered around the fictional Aaron Benham in the thinly disguised character of Allard Benson and the events of a year he'd spent in college back in the forties. Hatold Roux is his roommate. He wears a toupee, which figures importantly in the climactic scene. Allard and Harold are unlikely friends. Allard has two women in his life, Mary: virginal, pretty, and Catholic. Allard falls hard for her. We want what we can't have. The other girl is Naomi: Free, sexual, Stalinist, Jewish. Allard has a choice to make and it's a hard choice.

The climactic scene takes place in Lilliputtown. is the perfect metaphor for the end of innocence.

Thomas Williams is a great writer. He takes the everyday lives of his characters and threads depth through them in a lucid and meaningful way. The source material for the book is Williams own life. He seeks to find the meaning in his life and share that meaning with us. Although the events of his life (or Allard Benson's) may not be exactly the same as those formative events in our own lives the way they resonate through us is the common human experience. On that score this book struck that resonating note in me especially when he speaks of Mary.

Once this beautiful, complex being did exist upon a real Earth, but the Earth has changed and any recalling of it will be shaped, changed again.

Williams, Thomas. The Hair of Harold Roux: A Novel (p. 368). Bloomsbury Publishing. Kindle Edition.

We can't go back so be careful going forward.



Profile Image for Angela.
580 reviews26 followers
August 18, 2011
Aaron Benham, writer, professor, husband, father, is having a midlife crisis.

He's stalled on his latest novel; he's dealing with the hysterical mother of a missing student as well as the worried wife of a doctoral candidate who won't finish his thesis; and he's disappointed his family once again by forgetting about the family trip they had planned. During that long weekend alone, while his family has gone on without him, Aaron wrestles with age-old questions: Who am I? How did I get here? What is my purpose?

Set in New England of the early 1970s, the novel ranges through time and memory and fiction itself. We are treated to Aaron's stream-of-consciousness reminiscences of WWII Army life, the goings-on of the present day, and his struggles with his novel. In fact, we spend a lot of time inside Aaron's novel itself..."a thinly disguised memoir of his college days," to quote the back cover. And even some time inside the novel's novel...each story interconnected by outside events, haunting regrets, and foolish young decisions. Aaron's world allows him to be selfish and self-indulgent -- a guilty flaw he fully recognizes and explores at length through his own internal dialogue and that of Allard Benson, the alter ego of his novel. By the time we reach the conclusion, Aaron may or may not be a better person, but he's certainly aware.

Although it took me a little while to get into the rhythm, the story flowed easily, with beautiful language, well-drawn fully-fleshed characterizations, and smooth transitions. Well worth reading.

Thank you, LibraryThing Early Reviewers for the opportunity to read this book.
Profile Image for Alfonso D'agostino.
714 reviews51 followers
November 1, 2015
“I capelli di Harold Roux” è uno di quei libri che non so mai come definire: c’è moltissimo del romanzo di formazione, altrettanto del più puro realismo americano, persino una spruzzata di critica sociale. Nel racconto di uno scrittore e dei suoi guai, accoppiati a vicende tardo-adolescenziali che costituisco il più classico dei “romanzi nel romanzo “, si coglie perfettamente l’America degli anni 70, fra contestazioni, Vietnam, emancipazione femminile, confronti generazionali. Funziona, funziona maledettamente bene, tanto è vero che citato spesso un parallelismo con “Stoner”, capolavoro di un altro Williams (John Edward).

Ma attenzione: mentre Stoner (e intendo il personaggio) ti entra rapidamente lì dove batte un muscolo, “Harold Roux” (e intendo il romanzo) non suscita la stessa empatia. Persino, lo confesso, un po’ di antipatia.

Poi, oh, letto e divorato in due giorni, eh.
Ma nel confronto tra i due romanzi – vincitori tra l’altro del National Book Award a due anni di distanza fra loro – “Stoner” appare infinitamente superiore.

(temo si sia capito, il fatto che entrambi gli autori abbiano lo stesso cognome complica orrendamente le cose)

http://capitolo23.com/2015/10/31/thom...
Profile Image for Yves .
125 reviews
December 23, 2017
Pretentious writing, seemingly aiming to impress peers, peppered by narrative pyrotechnics fails to compensate for an otherwise dull story: the uneventful year of GI-Bill Nam vets and their females campus mates. Scarce fun passages: the staunch Catholic father of the main female character, the reflections on the mechanical rite of a mass attended, and a musing on obtaining tenure in academia.
Harold Roux, the only likable and decent character of the two novels - a novel in a novel- saves the -reading-day. This mid-70's NBA fell into oblivion. For good reasons.
Profile Image for Chris Gager.
1,970 reviews77 followers
July 6, 2022
Heard about this in "Great Esquire Fiction." Mr. Williams had a story in it and I'd never heard of him. He co-won a National Book Award with Robert Stone's "Dog Soldiers," which I liked a lot. The falling into obscurity "thing" which afflicts many worthy books and writers is regrettable, I suppose, but it allows me to "discover" long-ago almost-forgotten gems regularly.
Profile Image for Bryan--The Bee’s Knees.
407 reviews57 followers
Shelved as 'will-not-finish'
June 30, 2019
I am completely aware that I did not give this book a chance at all--thus the reason for no rating. Actually I read about 9 pages and decided to throw in the towel. My all-time pet peeve book plot is the one that begins with a college professor (or successful writer) trying to write a novel and being stuck with writer's block. There is just something about writers writing about writers that are having a difficult time writing that makes me completely lose interest. I don't care what scenario comes afterwards--I've lost all capacity for losing myself in the story. This book was a National Book Award winner back in 1975, sharing the honors with Robert Stone's Dog Soldiers, a novel I read and liked very well--but that one was about something. To me, I just can't get over how contrived sounding these writer's block books are: all novels are--contived, that is--some are just better at hiding it than others. But, as it was good enough for the award panel back in 1975, there may be some redeeming features that develop in the book later. I just don't care.
Profile Image for Hermione .
163 reviews12 followers
August 5, 2017
Questo libro parla di uno che sta scrivendo un libro che parla di uno che sta scrivendo un libro che parla di uno che sta scrivendo un libro. Insomma, abbiamo almeno due/tre storie che corrono su piani paralleli per una metà abbondante del romanzo e non è facile districarsi quando l'alternanza tra una storia e l'altra avviene nella stessa pagina, senza soluzione di continuità. Peraltro senza una vera trama, sono racconti, episodi, sogni, impressioni dell'uno o dell'altro protagonista che, apparentemente slegate, formano lo sfondo come se fossero pennellate di un quadro impressionista. E' solo nella seconda parte che si individua la trama e il tutto coagula in un'unica vita e Harold Roux, finalmente, dopo essere stato relegato ai margini, diviene protagonista. Non è lettura scorribilissima (serve concentrazione) ma è valido, richiama per l'ambientazione di Stoner del suo quasi omonimo John Williams e Dio di illusioni della Tartt.
Profile Image for Bobparr.
986 reviews66 followers
October 10, 2017
È incredibile come faccia fatica la lettura a procedere su questo testo altrimenti pluripremiato di Williams. Forse le cose che apprezzo di più sono i racconti dentro al racconto, mentre la trama principale è farcita di metafore visionarie e difficili anche da interpretare. È un boccone abbastanza faticoso, questo. Ma non mi do per vinto. E faccio surf da una storia un'altra storia a un'altra storia, ognuna contenuta nell'altra come gioco di matrioske.
***
Poi, scatta il primo abbandono del 2016, superata la meta' del libro. Non mi è rimasta attaccata una sola frase, o immagine, di questo prolisso testo. Rimane il piacere di averci provato e avere apprezzato lo sforzo dei giudici che ne decretarono nel 1975 la vittoria del National Book Award; senz'altro, ho apprezzato la sperimentalità - ma in questa preferisco il Calvino delle notti d'inverno.
Displaying 1 - 30 of 73 reviews

Join the discussion

Can't find what you're looking for?

Get help and learn more about the design.