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TITOLO INSERITO IL GIORNO 20/11/09 DAL BENEMERITO BRAINIAC
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- Davvero notevole!:
Undying - Non male, dopotutto:
Brainiac - Scarso, ma qualcosina da salvare c’è:
Pumpkh75
I giornalisti di calcio asseriscono che il modo di giocare di una nazionale rispecchi la sua reale identità: lo spettacoloso calcio-totale olandese era l'emblema di un paese anticonformista, dunque. Se applicassimo la stessa teoria all'horror, sarebbe chiaro come quello orientale funzioni in virtù del suo retroterra fatto di cupe tradizioni e scorie nucleari. Ecco perché i remake ambientati nei tracotanti Stati Uniti non mi piacciono. Ecco perché questo film dal cast Usa ma dal regista filippino ha quel velo di tristezza che non stona affatto.
Bobby (Jesse Bradford), appena uscito dal carcere, è costretto a riparare nella casa della defunta madre; ed è lì che - tra allarmanti rumori, fuggevoli visioni e disperate grida di aiuto - entra in contatto con una sconvolgente realtà alternativa: vittime moglie e bambina d'un poliziotto schizofrenico. Raffinata ghost story che attinge al "rancore" di The grudge e all'episodio televisivo Sounds Like, senza però sottrarsi ad una gradevole messa in scena. La depressione del (bravissimo) protagonista contagia chi lo circonda e lo pone sul limitare dei due mondi, quello dei vivi e quello dei morti.
MEMORABILE: La disperazione della madre incisa su cassetta: "Silenzio... ascolta... lo senti? Non è nella mia testa! Non sono pazza! Non sono pazza!"
L’unica vera eco che il film fa risuonare è quella tonante di film di ben altra caratura, come The ring o The grudge. Sul fatto che il film sia curato ed elegante non ci piove, ma è tutto prevedibile, laccato, privo di guizzi e di una propria anima, con una finale critica sociale che sembra attaccata con la saliva. Per fortuna almeno un paio di bei momenti sanguinolenti fan digerire con maggior sollievo il polpettone. Ha il sapore di una gomma masticata.
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- Auspicabile che questo gioiellino possa, prima o poi, trovare una via home video italiana.
Jesse Bradford - lo avevamo già capito sin dai tempi di Swimfarm - è un attore di classe e Yam Laranas si dimostra regista dotato di non comune talento nell'approccio al tema "spiritistico".
La storia non è nuova essendo, fondamentalmente, una delle tante riletture del nipponico The grudge.
Ma è l'insinuante e crescente senso di disagio vissuto dal malinconico e depresso protagonista che il regista cavalca con efficacia e permeante introspezione.
Lo spirito in pena del povero Bobby, sempre più avviluppato in un decadimento psicologico, diventa un canale preferenziale praticato dai corpi eterei delle anime in pena.
Il desolato (e desolante) appartamento 517, in conclusione, fa più paura della stanza 237 presente nell'altrettanto fantasmatico Overlock Hotel.
Se amate i film di atmosfera, in grado di premere sul versante fantastico senza eccedere in effetti grandguignoleschi, The echo fa per voi: recuperatelo!Ultima modifica: 20/12/09 10:21 da Undying - Confermo, film interessante che merita una visione.
