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Dall’inglese “to tease” (invogliare, stuzzicare), il teaser è una strategia di marketing molto efficace che ha un obiettivo chiaro: attivare l’attenzione dell’audience. Come costruire un teaser efficace, quando si usa, quali caratteristiche deve avere, quali strumenti e mezzi richiede? Leggi qui e lo scoprirai!

 

Che cos’è un teaser?

Innanzitutto partiamo da una definizione. Con teaser (e non taser, la pistola elettrica!) si intende un messaggio pubblicitario che precede la promozione vera e propria e stimola l’interesse del target attraverso la curiosità. 

 

Generalmente ha delle caratteristiche ben precise come: 

  • assenza del brand o del prodotto/servizio
  • messaggio misterioso o incompleto che genera hype
  • contenuto che lascia indizi senza svelare

 

Ogni campagna pubblicitaria che prevede un teaser si può dividere in due momenti: il primo focalizzato sul mistero che crea interesse; il secondo, dedicato al reveal, svela il prodotto/servizio e il brand, fornendo le risposte alla curiosità generata nella prima fase. 

 

A cosa serve un teaser? 

L’obiettivo principale di un teaser è incuriosire il pubblico, catturando l’attenzione e creando interesse per quello che sarà svelato successivamente. 

 

Riuscire in questo obiettivo non è cosa da poco, considerando il sovraccarico informativo e il rumore di fondo costante che bombardano il pubblico, sempre meno attento e disponibile ad ascoltare. Un teaser quindi funziona solo se, per così dire, si fa notare nel tempo di un battito di ciglia (o di uno scroll di pagina!)

 

Spesso viene usato in occasione di lanci di nuovi prodotti, inaugurazioni ed eventi, ma può essere usato anche per fare branding, generando engagement e creando naturalmente un buzz virtuoso che si alimenta in modo virale. 

 

Perchè il teaser funziona? 

Contrariamente alla maggior parte della pubblicità “tradizionale” che ha come obiettivo la vendita, il teaser lascia “solo” un messaggio: non chiede, non insiste, non pretende. 

 

Per questo spesso i teaser ottengono risultati superiori degli altri tipi di pubblicità: facendo leva su curiosità e mistero e rivelando il nome del marchio solo quando il pubblico è già coinvolto, riescono a creare un’associazione efficace e forte tra brand e prodotto

Nei teaser inoltre il fattore tempo è fondamentale: uscendo in anticipo, si deve dare il giusto tempo perchè il target crei un legame con il messaggio e sia disposto a seguirlo anche eventualmente in più puntate che si concludono in una rivelazione finale. 

 

Differenza tra teaser e trailer 

Spesso in ambito cinematografico si usano sia il teaser che il trailer. Si tratta però di due strumenti nettamente differenti. 

Il teaser è un video che viene pubblicato prima dell’uscita o della distribuzione del film, spesso prima ancora di aver terminato la post-produzione: capita infatti che nei teaser non venga nemmeno indicata una data ma un semplice coming soon. Serve infatti esclusivamente a insinuare dubbio e curiosità nello spettatore, inserendo per esempio scene che non saranno utilizzate nemmeno nel film. 

Il trailer, invece, è il video promozionale ufficiale del film; ha una durata superiore al teaser e lascia dei riferimenti ben chiari sulla pellicola in uscita come data, scene del film (che però non fanno da spoiler), recensioni della critica. 

    Dal guerrilla marketing al digital marketing: diversi modi per fare un teaser

    Un teaser può essere sviluppato in diversi modi e può quindi prevedere diversi mezzi e strumenti: 

     

        • il guerrilla marketing è un insieme di tecniche di comunicazione non convenzionale che sfrutta il mordi-e-fuggi per generare spiazzamento nel pubblico e quindi un passaparola virale sull’evento inaspettato che si è verificato: è quindi un modo di comunicare assolutamente coerente con l’obiettivo del teaser. 

     

        • anche l’email marketing è un ambito che si presta ad azioni teaser: inviare una newsletter con un messaggio misterioso e criptico, infatti, può essere una strategia efficace per ottenere l’attenzione del pubblico. 

     

        • nel campo del digital marketing, poi, il teaser può essere declinato come landing page con contenuti che non spiegano ma incuriosiscono gli utenti, o come campagna social che promuove ad esempio un video capace di creare suspance. 

     

    Un esempio di campagna teaser multicanale: la Birra Kozel

    Un bell’esempio di teaser che è stato sviluppato come campagna multimediale è quello della Birra Kozel

    Il noto brand ceco di birra lager, nato in un villaggio a 25 km da Praga nel 1874, dal 2019 è entrato a far parte del gruppo Peroni. Ad aprile 2021 ha lanciato una campagna teaser per presentare in Italia Birra Kozel e avvicinare gli italiani ai valori che da sempre caratterizzano il brand. Grazie a un espediente: Olda il Caprone, la mascotte del birrificio e testimonial della campagna.

    Per il lancio di Birra Kozel in Italia infatti Olda il Caprone è stata la protagonista di un viaggio, documentato sui “suoi“ profili Instagram e Facebook, dal villaggio ceco a Milano. In questa sua missione è stata accompagnata da alcuni blogger e influencer, come Frank Matano, che oltre a offrire visibilità all’operazione grazie alla sua popolarità, è stato anche il tramite per portare Olda anche in TV a Italia’s got talent. 

    Il teaser sui social ha previsto una serie di post a puntate dove per l’appunto Olda raccontava tappa dopo tappa il suo viaggio e lasciava indizi sulla sua missione, senza però mai svelare il brand. 

    Nelle prime settimane di aprile, inoltre, Milano è stata protagonista di una curiosa operazione di guerrilla e ambient marketing. Infatti, prima sono comparse grandi orme caprine e cartelli stradali modificati, poi – in piazza Gae Aulenti – è stato installato un grande caprone di legno con scritto sul fianco “C’è un ________ dentro”. 

    In breve tempo il mistero è stato svelato. Durante il digital show con Matano e altri influencer coinvolti durante la fase di teaser, la parola mancante “villaggio” ha completato la frase sul fianco del caprone e ha svelato un pub marchiato Kozel all’interno della struttura, per rafforzare il senso di comunità e il legame tra prodotto e territorio che da sempre caratterizza il brand. 

    La strategia si è rivelata vincente: come affermato da Francesca Bandelli, marketing & innovation director Birra Peroni, “migliaia sono stati i contenuti spontanei generati dagli utenti sul web riguardo la missione segreta di Olda. I post sui social hanno ottenuto 19 milioni di impression e raggiunto 13 milioni di visualizzazioni. L’attività ha anche raccolto l’interesse delle stampa con oltre 80 uscite dedicate ad Olda”

     

    Se stai pensando a un lancio originale per il tuo brand o nuovo prodotto, contattaci: troveremo insieme la giusta strategia di teaser per farti notare!