Synopsis
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Sergio Benvenuti is a shy seller of contracts for a Roman company of music, but because of his character he cannot find even a customer, so he asks for help from a fellow named Nadia.
1982 ‘Borotalco’ Directed by Carlo Verdone
Sergio Benvenuti is a shy seller of contracts for a Roman company of music, but because of his character he cannot find even a customer, so he asks for help from a fellow named Nadia.
Carlo Verdone Eleonora Giorgi Christian De Sica Angelo Infanti Enrico Papa Roberta Manfredi Mario Brega Isa Gallinelli Nando Marineo Vittorio Zarfati Lina Franchi Daniela Ferrari Karen Louise Freeman Antonella Antinori Elisa Mainardi Isabella De Bernardi Moana Pozzi Pier Luigi Ferrari Paolo Rubbio Er Torella Franco Venditti Antonio Palombi Maria Tedeschi Franca Scagnetti Luciano Foti Veronica Bruni
Voglio vederci qualcosa di filosofico in questo film, voglio ergermi a Ghezzi della situazione e dire che:
Il borotalco è, semioticamente parlando, ciò che copre la puzza del fallimento del protagonista che, a fine giornata, ha i piedi puzzolenti, stanchi e con le verruche non tanto per il lavoro svolto ma per la ricerca del lavoro stesso, per l'aver passato tutto il giorno a fare avanti e indietro tra un posto e l'altro
quanto è attuale tutto ciò, solo i giovani d'oggi lo sanno;
la polvere di talco diventa, poi, anche metafora della maschera che Sergio userà per fingersi un altro, per coprire la puzza di marcio che ci sta sotto.
Poetica del film basata, dunque, sulla ricerca del successo e dell'apparire, soggetti tipici dei film italiani del periodo pop anni '80.
"Toglime 'na curiosità: ma te, de che segno sei?"
"Scorpio"
" C'avrei giurato! "
Per noi romani un cult.
Lo rivedo sempre con affetto.
Salve sono Sergio benvenuti
Che?
Benvenuti... Come benvenuti a Roma...benvenuti a Orvieto..
Commedia garbata e gentile, adatta ad ogni tempo per una gioventù precaria in ogni tempo. Parecchie scelte indovinate: i meravigliosi titoli di testa a montaggio alternato (ah, l'importanza fondamentale dei titoli di testa!) l'inedito Christian De Sica napoletanizzato, l'ingresso in scena tra i pattinatori, le musiche di Lucio Dalla e degli Stadio, Angelo Infanti caratterista d'eccezione (per lui David al migliore non protagonista), le olive greche di Mario Brega, la Giorgi che imita al femminile l'accento del Verdone coatto (per lei David come migliore attrice protagonista: erano altri tempi, nel bene e nel male).
Ma quello che rimane scolpito di Borotalco è il finale apparentemente conciliante eppure straziante: rincontrarsi dopo qualche tempo, essere sposati alle persone sbagliate, salutarsi con la…
Christian De Sica nella sua Onizuka era vestito da yakuza cantando Ave Maria in chiesa imitando Elvis.
- Secondo me è sia attivo che passivo.
- A Valè! Mo' hai rotto con 'sti bisessuali!
- Guarda che è una realtà.
Io come Eleonora Giorgi che scrive sull'agenda OGGI SONO NERA.
Dopo la tripartizione sociale, prima, e politica, poi, mostrata nei suoi primi due film, Carlo Verdone si concentra nuovamente su un'impostazione algebrica che specchia due personaggi-tipo in via di emancipazione; se però l'interesse per la protagonista femminile si arresta dopo poco, finendo solo per riflettere superficialmente la ribellione naïf della Generazione X e il feticismo per i miti americani e non, molto più riuscito è il personaggio di Verdone stesso: bambinone impacciato, sulla falsa riga di Mimmo in Un Sacco Bello, forse meno infantile ma comunque inadatto a una società sempre più machista e superficiale.
Prima che il film si perda in una commedia degli equivoci sempre meno pungente e troppo convenzionale - anche se a dire il vero Verdone…