Susanna Turco Genitori - Celebrità Vita

Susanna Turco Genitori

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Susanna Turco Genitori
Susanna Turco Genitori

Susanna Turco Genitori – Nato il 13 febbraio 1955 da una famiglia cattolica Morozzo, ha frequentato le scuole sia a Cuneo che a Torino, dove ha conseguito la maturità classica. Successivamente si laurea in filosofia e lavora in diversi ambiti, tra cui l’insegnamento nelle scuole elementari.

Impegnata nel volontariato sociale e presidente della Fondazione Nilde Iotti, è stata insignita del titolo di Gran Croce dell’Ordine della Repubblica Italiana il 27 dicembre 2017 su proposta della Presidenza del Consiglio dei Ministri.

Vita personale:

Ha un figlio, Enrico, con il suo compagno di vita, Agostino Loprevite, che sposò nel gennaio 2006. Carriera Politica Inizi Nel 1970, ancora studente del liceo classico di Cuneo, divenne politicamente attivo unendosi alla sezione cuneese della Lega della Gioventù Comunista d’Italia, o Federazione Giovanile Comunista Italiana (FGCI).

Trasferitosi a Torino nel 1973, riafferma la sua militanza politica nel PCI in risposta all’innovativa proposta politica di Enrico Berlinguer, il Compromesso del Consenso Storico, che mira a favorire il dialogo tra i maggiori partiti politici e le tradizioni culturali del Paese, compresa quella cattolica. Chiesa, liberaldemocratici e sinistra.

Nel 1978 viene eletta segretaria provinciale della FGCI a Torino:

Incarico che ricoprirà per i successivi quattro anni fino al 1982. In questo periodo si batte instancabilmente per i diritti delle donne e assume il ruolo di funzionaria del partito e responsabile della federazione femminile comunista locale.

Durante quegli anni difficili, non solo è stata data priorità alla lotta contro il terrorismo, ma lo sono anche le lotte per superare i manicomi, ottenere una legislazione sulla regolamentazione dell’aborto, porre fine alla disoccupazione giovanile e garantire il servizio sanitario nazionale approvato nel 1978.

Nel 1983 fu eletta consigliere regionale del Piemonte, carica dalla quale si dimise nell’ultimo anno di legislatura, e nel 1985 fu scelta consigliere comunale di Torino. Elezioni dei delegati Nel 1987, su proposta del segretario generale del PCI Alessandro Natta, viene eletta alla carica di Responsabile nazionale delle donne comuniste, diventando così membro a pieno titolo della direzione nazionale del partito.

Nello stesso anno si candida alle elezioni e alla fine viene eletta alla Camera dei Deputati. Si sta elaborando una legislazione per proteggere i diritti dei lavoratori, i diritti delle madri, le vittime di violenza sessuale e contro la discriminazione nelle prossime elezioni dirette per governatore provinciale e amministratore delegato.

Dal 1987 al 1994 è stata Coordinatrice Nazionale delle Donne Comuniste e successivamente Direttrice del Partito Democratico Popolare. Nel 1989, fu uno dei membri più espliciti del partito a sostenere la fine del PCI in seguito alla ribellione della Bolognina guidata da Achille Occhetto. Ciò contribuì a spianare la strada alla nascita di un nuovo partito politico post-comunista nel 1991, e alla fine aderì al Partito Democratico della Sinistra (PDS).

Nel 1995 ha contribuito allo sviluppo del piano de L’Ulivo ed è stata eletta presidente della Commissione per l’Uguaglianza di Genere e le Pari Opportunità del governo italiano nella Presidenza. L’impegno è quello di attuare le politiche adottate alla Conferenza Nazionale delle Donne tenutasi a Pechino.

Viviana Turco nel ’96:

Candidata alla Camera alle parlamentari del 1996, ottenne il 52,83% dei voti, precedendo i candidati del Polo delle Libertà, Ermanno Margaglia (33,37%), e della Lega Nord, Antonio Dattilo (13,8%). Dopo che il partito L’Ulivo di Romano Prodi vinse le elezioni generali italiane del 1996 e lui divenne primo ministro, lui la propose come ministro della solidarietà sociale.

Il giorno successivo, il 18 maggio 1996, il presidente della Repubblica Oscar Luigi Scalfaro la nomina ministro per la Solidarietà sociale nel primo governo Prodi; ha continuato a ricoprire questo ruolo durante i governi D’Alema, D’Alema-bis e Amato-bis fino all’11 giugno 2001.

Per unire il PDS alle altre forze della sinistra italiana e per “ammainare” (eliminare) per sempre il simbolo del maiale e della mazza (che rappresenta il comunismo) a favore della rosa (che rappresenta la socialdemocrazia), il PDS aderisce al Partito Democratico di la Sinistra (DS) nel 1998.

Modifiche e chiarimenti aggiunti al wikitesto:

È stata attivamente coinvolta nella legislazione a tutela dei diritti dei bambini, dei diritti dei disabili, della proibizione della droga, dei diritti dei genitori e della riforma dei servizi sociali nel suo ruolo di ministro. Le leggi più cruciali sono la Legge n.

E la Legge n. 285/1997 “Disposizioni per la promozione di diritti e di opportunità per l’infanzia e l’adolescenza”; la legge del 1997, “Disposizioni per la promozione dei diritti e delle opportunità dei bambini e dei giovani”. iali”; la Legge n. Decreto legislativo 26 marzo 2001, n. 53/2000 “Disposizioni per il sostegno della maternità e della paternità, per il diritto alla cura e alla formazione e per il coordinamento dei tempi delle città” “Testo unico delle

Collabora con il Ministro dell’Interno e Coordinamento della Protezione Civile Giorgio Napolitano alla stesura della prima legge italiana che regola l’immigrazione, la Legge n. 40/1998 e poi della legge emanata nel 1999. 286/1998. Nel 2000 è stata presentata in Parlamento la prima proposta di riforma della cittadinanza straniera.

Campagna della Presidenza della Regione Piemonte:

In vista delle elezioni regionali del 2000 in Piemonte, accettò di candidarsi alla presidenza della regione dopo essere stato nominato dalla coalizione di centrosinistra L’Ulivo. La coalizione comprende il Partito Democratico d’Italia, il Partito Comunista d’Italia, il Partito Democratico d’Italia, l’Unione degli Europei Democratici e il Partito dei Comunisti Italiani. Al nuovo conteggio dei voti, il nuovo presidente di Forza Italia, Enzo Ghigo, ha ottenuto il 51,78% dei voti contro il 39,51% di Livia Turco.

Impiego presso il Dipartimento di Stato e come Ministro della Salute Livia Turco viene accolta al Quirinale dal presidente della Repubblica Giorgio Napolitano. Alle elezioni parlamentari del 2001 viene rieletta deputata di Collegno alla Camera con il sostegno della coalizione DS e ottiene il 56,92% dei voti, sconfiggendo i candidati della Casa delle Libertà (37,04%) e della Lista Di Pietro. (6,05%). Nello stesso anno entra a far parte della segreteria nazionale del Partito Democratico Italiano insieme a Piero Fassino, di cui sarà capo del dipartimento Welfare fino al 2006.

Alle elezioni italiane del 2006 si candida per la prima volta al Senato come membro della lista piemontese L’Ulivo. Alla fine è stata eletta senatrice, regalando alla coalizione di centrosinistra L’Unione guidata da Romano Prodi una vittoria di misura nonostante una prestazione deludente.

Il secondo governo guidato da Prodi la nominò ministro della Sanità in quota DS il 17 maggio 2006, sotto l’allora presidente Giorgio Napolitano; ha ricoperto tale carica fino al prematuro scioglimento del governo, avvenuto il 7 maggio 2008. Susanna Turco – Edizioni Piemme.

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Da Ministro della Salute nel 2007 ha curato il completamento del progetto “Le Case della Salute” e l’approvazione di un decreto governativo che riconosce l’efficacia terapeutica del THC (delta-9-tetraidrocannabinolo) in ogni momento accedendo al “Panel Pubblicità Preferenze.”

Ha aderito al Partito Democratico (PD), di cui è membro fondatore, nel 2007. Alle primarie del PD del 2009 appoggia la mozione di Pier Luigi Bersani, che fu ministro dello Sviluppo economico nel secondo governo Prodi e di cui lei fece parte[9]. Successivamente Bersani, il neoeletto segretario del PD, nomina Turco presidente del Forum sull’Immigrazione del PD. Si lotta per il proprio interesse personale.

Ha fondato la Fondazione Nilde Iotti per le Donne, la Cultura e la Società nel 2010 con la collega attivista Marisa Malagoli Togliatti. Dal 2008 al 2013 ha guidato il gruppo PD nella XII Commissione Affari Sociali della Camera e ha lavorato per l’approvazione della legge n.

Dopo più di 25 anni nella legislatura, decide volontariamente di non candidarsi alle elezioni politiche del 2013 e termina quindi il suo mandato legislativo in quell’anno. Non ha raggiunto l’età pensionabile e ha chiesto di tornare a lavorare come impiegata di partito .

Richiesta che ha suscitato qualche polemica tra le fila del partito; sh Sarà proprio lui a dire che il suo lavoro sui temi dell’immigrazione al Forum Pd prosegue gratuitamente, ma che lei è ancora “in aspettativa non retribuita”, come riporta La Repubblica dell’8 marzo.

Dopo il Parlamento:

Durante la campagna per le elezioni sindaco di Roma del 2016, Turco è stato proposto dal candidato renziano del PD e del centrosinistra, vicepresidente della Camera ed ex radicale Roberto Giachetti, come consigliere su servizi sociali, welfare e immigrazione in caso di sua vittoria. Giachetti è stato però sonoramente sconfitto alle urne dal candidato del centrodestra della Lega.

Per le primarie del PD del 2017, Andrea Orlando, ministro della Giustizia nel governo Gentiloni, ha il sostegno del PD torinesi anche se rifiuta di candidarsi all’assemblea del partito.

Nicola Zingaretti, presidente della Regione Lazio, la nominerà alla guida dell’azienda di servizi alla persona “Istituto romano San Michele” nel novembre 2021. Lavoro(inglese alternativo: ‘operazione’; wikitesto

Scritto in collaborazione con Paola Tavella, “I Nuovi Italiani” è stato pubblicato nel 2006 da Mondadori a Milano con il codice ISBN 978-88-045-5860-6. Storie di convivenza quotidiana tra italiani e nuovi arrivati in Italia, Il Muretto, Roma: Donzelli Editore, 2009, ISBN 978-88-603-6341-1.

Settant’anni di conquiste politiche e civili delle donne italiane: La Repubblica delle donne, Milano, Unicopli, ISBN 978-88-400-1809-6. Per non tornare nelle tenebre: Conversazioni sull’aborto, a cura di Chiara Micali, Ediesse Editori, Roma, 2017, ISBN 978-88-230-2042-9.

Una biografia politica di Nilde Iotti di Luisa Lama, Roma: Donzelli Editore, 2020, ISBN 978-88-552-2044-6. Padri in fuga in Spagna, madri rimaste fedeli ai soci, mogli in fuga dai mariti, più valori, titoli citazioni, appunti, percentuali, case bruciate, prigioni per droga, rapine fraudolente in banca, ristoranti alle Isole Canarie e l’acquisto di un ex convento.

Alla luce dei recenti avvenimenti che hanno coinvolto la sua famiglia allargata:

Che Carlo Bonini e Giuliano Foschini hanno denunciato attraverso le loro inquisizioni per “Repubblica” e “Domani”, rispettivamente Andrea Ossino e Nello Trocchia e Giorgia Meloni hanno denunciato attraverso le loro, Giorgia Meloni può dirsi aver eccelso in una cosa: il suo amore per la politica.

Mentre il suo romanzo familiare è complesso e pesante tanto da meritare la penna del fratello della nonna, Agenore Incrocci detto Age, il geniale sceneggiatore che insieme a Scarpelli inventò la commedia all’italiana.Una storia di successo: sé -La proclamata “svantaggiata” Giorgia Meloni è premier, alla guida di un partito che nei sondaggi ha superato il 30%.

La storia familiare di Meloni fa molta luce sulla scomparsa di suo padre e, allo stesso tempo, fa sparire anche il resto della famiglia paterna (il nonno regista, la nonna attrice, gli zii dell’industria cinematografica, nessuno dei quali siano mai stati nominati per un premio), compresi gli altri suoi due figli.

Inoltre, Meloni fa frequenti riferimenti alle difficoltà di sua madre mentre cresceva da sola due figli, ma tralascia il fatto che sua madre acquistò un appartamento in Via della Camilluccia alla fine del 1979, quando Meloni aveva quasi tre anni (e forse l’ha fatta pagare il padre, secondo una ricostruzione fornita da Repubblica che ha saputo, tra l’altro, che il padre della Meloni era un rapinatore di banche).

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