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Iervolino e il primo anno in granata: vittorie e ambizioni di un patron “rivoluzionario”

Un anno di Danilo Iervolino. Il 13 gennaio del 2022, l’imprenditore di Palma Campania diventava a tutti gli effetti il nuovo proprietario della Salernitana, firmando a Scafati l’atto di acquisto del club. Anticipò i tempi per dare il via al calciomercato condotto da Walter Sabatini, con l’allestimento dell’instant team che ha poi portato alla storica quanto rocambolesca salvezza. Trecentosessantacinque giorni di rivoluzione per Salerno e la sua squadra: in mezzo l’addio di Fabiani, le emozioni del 22 maggio, il burrascoso divorzio con Sabatini, il progetto De Sanctis, l’impresa dell’Olimpico e quella sfiorata all’Allianz Stadium.


Conferenza Danilo Iervolino


L’impatto di Iervolino sul campo

Preferisco un generale fortunato ad uno bravo” diceva Napoleone Bonaparte. Una frase di cui abusò l’ex co-patron granata Claudio Lotito riferendosi a Carlo Perrone. Certamente, al suo primo anno da presidente della Salernitana, Danilo Iervolino ha beneficiato anche di un pizzico di fortuna che nel calcio e nella vita non guasta mai. Iconica la serata del 22 maggio: alla Salernitana “bastava” battere l’Udinese per assicurarsi la permanenza in Serie A dopo una incredibile rimonta. All’Arechi, invece, i friulani si imposero  4-0 ma il pari a reti bianche tra il già retrocesso Venezia ed un disperato Cagliari ha consentito alla truppa granata di restare in massima serie.

È anche vero che la fortuna aiuta gli audaci, e patron Iervolino lo è stato: un anno fa, in queste ore, qualcuno “suggeriva” all’imprenditore di non fare spese folli sul mercato, ma di ragionare già in ottica Serie B. Da “rivoluzionario”, però, Iervolino decise di investire con forza sugli innesti, affidandosi all’esperienza ed alle capacità di Walter Sabatini. Giocatori come Sepe, Mazzocchi, Bohinen, Ederson e Verdi hanno fortemente contribuito al raggiungimento di un traguardo apparentemente neanche immaginabile. Investimenti, competenza, e quel pizzico di fortuna hanno permesso a Iervolino di scrivere – in pochi mesi – la pagina più importante della ultracentenaria storia granata, diventando il primo presidente ad aver garantito la permanenza dell’ippocampo nel massimo campionato calcistico italiano.


Presentazione Walter Sabatini Mara Andria e Gianluca Lambiase


Poi, a inizio giugno, il clamoroso addio di Walter Sabatini: divergenze tra patron e ds portarono ad un divorzio che ha fortemente scosso la piazza e che ha rappresentato la prima vera difficoltà dell’era Iervolino. Non sono mancate accuse reciproche, prima di un riappacificamento a distanza. Al posto dell’esperto diesse umbro, Iervolino ha puntato su Morgan De Sanctis: un dirigente giovane, ma allo stesso tempo preparato e meticoloso. Un modo per ripartire (quasi) da zero, e dare un forte impulso al progetto granata, incentrato su giovani di valore. Nella prima parte di stagione, al netto delle difficoltà incontrate nell’ultimo periodo dalla truppa di Nicola, la Salernitana targata Iervolino ha comunque scritto altre pagine importanti della storia granata come, ad esempio, il pareggio sul campo della Juventus e la vittoria all’Olimpico sulla Lazio di Lotito.



Settore giovanile e centro sportivo

Voglio creare un centro sportivo, un museo, questa è una squadra leggendaria: voglio creare qualcosa che possa rimanere alla città e di cui essere fiero” disse Iervolino un anno fa, nel corso della conferenza stampa di presentazione. In tal senso, in questi primi dodici mesi sono stati avviati i dialoghi con il Comune di Salerno, sia per quanto concerne lo stadio dove potrebbe sorgere il museo (clicca qui per leggere le ultime in merito) e soprattutto in merito al centro sportivo, tra le priorità del progetto granata targato Iervolino.

Una Salernitana più social

Può sembrare un dettaglio da poco, ma negli ultimi dodici mesi la Salernitana ha vissuto una clamorosa evoluzione sotto l’aspetto della comunicazione social. Il club granata è stato il primo in Italia per aumento di follower sulle varie piattaforme (clicca qui per leggere l’articolo), anche e grazie soprattutto al lavoro del team guidato da Mara Andria. Una crescita iniziata già prima dell’avvento di Iervolino, in particolar modo dopo l’ingaggio di Ribery, e proseguito costantemente con la nuova proprietà, anche grazie all’arrivo di diversi calciatori di livello internazionale, su tutti Ochoa. E il 2023 sarà un anno di ulteriori innovazioni sotto questo profilo (clicca qui per leggere l’articolo).



Il settore giovanile

Altro tema toccato da Iervolino nelle sue prime uscite da patron granata fu quello del settore giovanile.Mi piace molto anche il modello Atalanta, il settore giovanile, che terremo d’occhio” disse Iervolino poche ore dopo la firma dell’atto di acquisto del club. Una rivoluzione portata con un nuovo organigramma, capeggiato dall’ex tecnico Stefano Colantuono, oggi responsabile del vivaio. Sotto questo aspetto è troppo presto per tracciare bilanci, ma un impulso positivo si è sicuramente registrato.


Presentazione Organigramma Giovanili Salernitana Stefano Colantuono


Il rapporto con la piazza

Probabilmente, il maggior impatto di Iervolino lo si è notato nel rapporto con la città. Una piazza scottata da due fallimenti in pochi anni e dal rapporto ridotto ai minimi termini con la vecchia proprietà. L’allontanamento di Fabiani e una comunicazione più “aperta” verso la città sono stati i primi passi per tornare a respirare un feeling tra tifo e management. Sotto quest’aspetto non sono mancati momenti di incomprensione, seppur minime: dal divorzio con Sabatini alla politica dei prezzi dei biglietti. Ma la piazza è grata a Danilo Iervolino che in un anno ha sconvolto, in senso buono, la realtà di una città che da tempo sognava di poter girare per i più importanti stadi d’Italia a testa alta.

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