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Spónda

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sponda


spónda s. f. [lat. spŏnda «bordo del letto»]. – Margine, limite estremo. In partic.: 1. a. Tratto di terreno che delimita una distesa o un corso d’acqua (sinon. più elevato di riva): la s. del mare; le s. del lago, di un fiume, di un canale; Soffermati sull’arida sponda, Volti i guardi al varcato Ticino (Manzoni); Né più mai toccherò le sacre s. (Foscolo, dell’isola di Zacinto); la quarta s., denominazione enfatica, in uso tra le due guerre mondiali, dell’ex colonia italiana della Libia, con riferimento ai tre versanti marini della penisola italiana. Per estens., letter., regione, paese, zona: O chiunque tu sia, che voglia o caso Peregrinando adduce a queste s. (T. Tasso). b. In geografia fisica, il margine di terreno che delimita un solco fluviale o torrentizio, formato da un tratto piano e dalla scarpata più o meno ripida: si distingue in destra o sinistra a seconda che si trovi dalla parte destra o sinistra di un osservatore che sia rivolto nel senso di avanzamento dell’acqua. S. di erosione, sponda che si presenta ripida e che recede di continuo per effetto dell’erosione esercitata dalle acque. S. di sedimentazione, nelle anse fluviali a meandro, il terreno su cui si depositano, per effetto della ridotta velocità, i materiali trasportati in sospensione. c. In ingegneria idraulica, muro di sponda, il muro di sostegno dei terrapieni delle calate portuali. d. In senso fig., nella locuz. altra s., riferito a orientamento omosessuale: è passato all’altra sponda. 2. a. Parapetto, orlo rilevato di pozzi e cisterne, di lavatoi e abbeveratoi: sedersi sulla s. del pozzo. b. Ciascuno dei due bordi laterali di un carro o di altro veicolo analogo: abbassare la s. di un camion, di un carro ferroviario, per le operazioni di carico o scarico. Nell’uso ant. o letter., ciascuno dei due fianchi di una nave o di un’imbarcazione: Né le vele contratte Né da la doppia sponda Il forte remigar, l’urto che abbonda Vince né frena (Parini). c. Estremità, bordo o limite esterno del letto o di altri mobili analoghi: sedersi sulla s. del letto, del divano, del sofà. d. Ognuno dei quattro lati rialzati e imbottiti che delimitano la tavola da biliardo (distinti in s. lunghe e s. corte): lasciare la palla a sponda, accostata a una sponda, per rendere più difficile il tiro dell’avversario; colpo di s., quando la palla tocca, nel suo percorso, una o più sponde. Nel gioco delle bocce, ciascuno dei tre lati che delimitano il campo; in partic., fare gioco di sponda, sfruttare l’effetto di deviazione o di respinta prodotto dall’urto della boccia su una sponda. Per estens., nel calcio, fare da s., ricevere il passaggio di un compagno di squadra rinviandogli immediatamente la palla per appoggiarlo nell’azione. e. Nelle impalcature e in altre costruzioni provvisorie in legno, nome generico di tavole (o tavolati) disposte di coltello a costituire il fianco di un cassero, il parapetto di un ponte di servizio, ecc. 3. fig., region. Protezione o persona capace di proteggere: avevo creduto di essermi fatta una s., di avere degli amici e una casa (Pavese); anche, nel linguaggio politico e giornalistico, fare da s., appoggiare, sostenere in modo indiretto. ◆ Dim. spondina, spondicina.

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