SIGISMONDO AUGUSTO, re di Polonia e granduca di Lituania in "Enciclopedia Italiana" - Treccani - Treccani

SIGISMONDO AUGUSTO, re di Polonia e granduca di Lituania

Enciclopedia Italiana (1936)

SIGISMONDO AUGUSTO, re di Polonia e granduca di Lituania

Giovanni Maver

Nacque a Cracovia il 1° agosto 1520, morì il 7 giugno 1572 a Knyszyn; figlio di Sigismondo I e di Bona Sforza. Per interessamento della madre che desiderava assicurargli la successione al trono vivente rege fu proclamato, a soli nove anni, granduca di Lituania e re di Polonia (1529). Ebbe l'incarico effettivo di amministrare la Lituania nel 1544 e assunse il potere in Polonia solo nel 1548. Nel 1547, due anni dopo la morte della prima moglie Elisabetta d'Asburgo, aveva sposato, segretamente e senza il consenso del senato, Barbara Radziwiłł. Contro la richiesta dell'annullamento del matrimonio, formulata subito alla dieta di Piotrków del 1548, S. A. seppe energicamente resistere, ma solo nel 1550 - dopo essersi cattivata la simpatia di una parte dell'opposizione e averne intimorita l'altra - ottenne il riconoscimento del matrimonio e l'incoronamento di Barbara, che però morì già l'anno seguente. Più cedevole si mostrò invece di fronte alle altre esigenze della nobiltà: nel 1562-63 fu decisa l'espropriazione, a vantaggio della "corona" (e un quarto del reddito ne fu poi destinato alla manutenzione di un esercito stabile), di quei beni demaniali che, nei 50 anni precedenti, erano stati largamente e illegalmente distribuiti ai magnati; nel 1569 si giunse a Lublino, dopo una lunga preparazione, all'unione definitiva tra la Polonia e la Lituania, preceduta dall'abdicazione (1564), da parte di S. A. a favore della corona polacca, dei diritti ereditari dei Jagellonidi sulla Lituania.

Nella politica estera, salvo qualche atto di debolezza (riconoscimento di successione nella Prussa orientale alla linea elettorale degli Hohenzollern) fu intraprendente ed energico. Impedì l'avanzata dei Russi sul Baltico unendo al suo stato la Livonia e lasciando a G. Kettler, ultimo grande maestro dei portaspada, la Curlandia, a titolo di feudo personale (1561); riuscì ad arginare, ma non senza gravi perdite territoriali (Polock, 1563), il minaccioso attacco russti che ne seguì; incorporò alla repubblica la Prussia occidentale (1569); di fronte alla Turchia osservò invece una prudente politica di neutralità.

Colto e amante delle belle arti, S. A. favorì lo sviluppo della cultura che durante il suo regno raggiunse in Polonia un'epoca di grande splendore; tollerante nelle questioni religiose, non si oppose alla diffusione del protestantesimo, ma non si staccò da Roma e non intralciò la rapida ripresa del cattolicesimo dopo la fine del concilio di Trento. Con lui si estinse la dinastia dei Jagellonidi.

Bibl.: L. Finkel, Charakterystika Z. Augusta, Leopoli 1888; L. Kolankowski, Z. A., wielki książę Litwy, da r. 1548 (S. A., granduca lituano, sino al 1548), Leopoli 1913.

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