Occhio di pernice al piede: cos'è, come toglierlo | iO Donna
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Occhio di pernice sul piede: che cos’è e come trattarlo

Simile a un callo, l’occhio di pernice è un ispessimento della pelle che si presenta sul piede sulla pianta, tra le dita oppure sulla parte superiore di esse. Dietro diverse cause, come l’uso di scarpe troppo strette o comunque sbagliate o anche un costante sfregamento. Non è chiaro se ci sia una predisposizione certo è che ci sono buone abitudini che aiutano a prevenirne la comparsa.

Occhio di pernice sul piede, che cos’è

«L’occhio di pernice è un ispessimento della cute di consistenza dura paragonabile ad un callo caratterizzato al centro da un piccolo puntino scuro che si manifesta sul piede. La sua presenza può causare dolore, fastidio e difficoltà nel camminare» spiega Angela Noviello, direttore della divisione di estetica di Milano Estetica.

Il termine scientifico è tiloma e rispetto ai calli, che si possono formare anche sulle mani, questo si forma esclusivamente sui piedi ed è più piccolo. Solitamente le cause dell’occhio di pernice è un ripetuto sfregamento o una forte pressione causate da scarpe nuove o poco comode. Tendono a soffrire di questo disturbo chi indossa spesso tanti alti o modelli di scarpe troppo strette, chi per lavoro sta troppo in piedi, chi pratica sport e chi non si allaccia le stringhe, come i giovani, causando quindi un costante sfregamento del piede con la scarpa stessa. Non solo, ma tendono a soffrire anche chi già ha alluce valgo o dita a martello, oppure ossa prominenti o una pelle particolarmente sottile tra le dita: questi fattori causano una scorretta posizione del piede all’interno della scarpa, causa del tiloma.

Come si manifesta l’occhio di pernice

Sono principalmente quattro i sintomi dell’occhio di pernice: prima di tutto un gonfiore sulla zona interessa, una difficoltà nel camminare, nello stare in piedi per troppo tempo e nell’indossare le solite scarpe. Come spiega l’esperta, non si sa esattamente se c’è una particolare predisposizione al problema, certo è che in caso di altre malattie l’occhio di pernice può aggravarsi.

Getty Images

Per esempio, in presenza di diabete, il tiloma può infiammarsi, infettarsi e produrre pus oppure aprirsi in ulcere difficilmente guaribili a causa di una già difficile circolazione sanguigna. Se si verificano particolari complicanze, per esempio se tende a essere recidivo, a fare molto male oppure se le cure più classiche non funzionano, allora si può ricorrere al medico.

Come curare l’occhio di pernice?

«Per trattare l’occhio potrebbe essere indicato consultare un podologo al fine di ottenere una valutazione accurata. In alcuni casi, potrebbe essere necessario rimuoverlo e solitamente il procedimento non è doloroso in quanto le cellule dello strato corneo sono cellule morte». In alternativa si trovano in commercio anche creme idratanti, come quella all’urea, che aiutano a curarlo, cerotti in gomma che aiutano ad assorbirlo oppure liquidi o gel a base di acido salicilico ad azione antinfiammatoria.

Si può prevenire questo problema? «Sì, mettendo in atto alcune attenzioni si può ridurre il rischio di sviluppare questa condizione. Per esempio, evitare l’umidità e mantenere i piedi asciutti, in particolare dopo un pediluvio è importante asciugare sempre bene i piedi, soprattutto tra le dita, mantenere la pelle idratata, eseguire una corretta igiene del piede e usare scarpe comode». Infine è d’aiuto, dopo il pediluvio, eliminare con la pietra pomice o una limetta in cartone i piccoli ispessimenti o aree dure.

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