Il Funzionamento dei test antidroga, quale scegliere e come farlo - Centro San Nicola

Il Funzionamento dei test antidroga, quale scegliere e come farlo

Test antidroga

Il Funzionamento dei test antidroga, quale scegliere e come farlo

Il test antidroga o screening tossicologici o ancora drug test, è uno strumento fondamentale per scoprire se una persona abbia fatto uso di sostanze stupefacenti entro un certo lasso di tempo che va dalle 48 ore a qualche mese.

Un test antidroga può essere eseguito sia a casa sia in laboratorio restituendo, ovviamente, delle risposte sensibilmente diverse ma altrettanto attendibili. Inoltre, ci sono precisi campi di applicazione e contesti in cui è impossibile sottrarsi a questo screening tossicologico, da quello medico a quello legale e sportivo, mentre in altri casi rappresenta una rassicurazione nel contesto familiare.

In questo articolo esploreremo il funzionamento dei test antidroga, come si interpretano i risultati, i diversi tipi disponibili e i principali contesti di applicazione.

Cos’è un test antidroga

Un test antidroga è l’analisi di un campione biologico al fine di rilevare tracce di droghe nel corpo di un individuo. Il materiale biologico che viene utilizzato solitamente è rappresentato da campioni come urina, sangue, saliva o capelli. La scelta di uno o dell’altro dipende dal tipo di indagine che si sta effettuando; infatti, urina, sangue, saliva e capelli trattengono tracce di sostanze stupefacenti per diversi periodi di tempo.

Ad esempio, per scoprire se una persona ha fatto uso di una certa sostanza nelle 48 ore precedenti, è sufficiente un campione di saliva, se invece si vuole andare indietro nel tempo di un paio di mesi è necessario analizzare un capello. Per informazioni circa un arco temporale intermedio è possibile usare le urine, che conservano tracce di sostanze stupefacenti fino a un massimo di 2 settimane.

Test anti droga da fare a casa e in laboratorio

Si può fare un’ulteriore distinzione fra test antidroga realizzati a casa (test casalinghi o autotest) e quelli invece fatti in laboratorio.

La prima tipologia di test somiglia ai comunissimi test di gravidanza: occorre posizionare il campione biologico a contatto con un componente chimico o una card e attendere che questo fornisca una risposta tramite la comparsa di una o più linee sulla sua superficie.

Questo tipo di analisi si definisce qualitativa perché indica solo se vi è o meno presenza della sostanza nel campione, ma non fornisce informazioni sulla quantità di sostanza presente nel corpo in quel preciso momento.

Al contrario, un test antidroga di laboratorio è un’analisi quantitativa: oltre a fornire l’informazione sulla presenza o meno di una sostanza, nel referto verrà indicato anche il quantitativo. Questa informazione aggiuntiva può aiutare ad avere maggiori dati sulla storia tossicologica dell’individuo.

Le motivazioni per prediligere uno o l’altro risiedono semplicemente nelle motivazioni per le quali si fa il test. Inoltre, sarebbe opportuno fare anche delle considerazioni di tipo economico, in quanto il test antidroga casalingo ha un costo molto inferiore rispetto a quello di laboratorio. Potrebbe quindi essere conveniente eseguire prima il test casalingo per poi procedere con quello di laboratorio solo in caso di positività.

Tipi di test antidroga e loro funzionamento

Parlando di autotest, quindi test antidroga da fare in casa, è importante saper scegliere quello più adeguato alle proprie esigenze e anche saperne leggere i risultati.

Indipendentemente da quello scelto, l’individuo dovrà fornire un campione di materiale biologico, quindi urine, sangue, saliva o capelli e i risultati saranno disponibili entro pochi minuti. Questi ultimi possono essere influenzati dal tipo di droga, dalla frequenza d’uso e da quanto tempo prima se ne è fatto uso l’ultima volta.

Nel caso dei capelli, è importante che vengano presi con il bulbo, per rilevare le tracce di droghe accumulatesi nel tempo: per questo, l’analisi del capello è particolarmente utile per identificare un uso protratto nel lungo periodo.

I risultati che si ottengono con un autotest sono di tre tipi: positivo, negativo o non valido.

Un test risulta positivo se viene riscontrata la presenza nel campione di una certa quantità di sostanza al di sopra di un limite ben preciso, stabilito dal Ministero della Salute Italiano e detto cut-off. Nel caso il test sia positivo, apparirà solamente una banda colorata nella zona di controllo (contrassegnata dalla lettera C).

Se, invece, il campione analizzato non contiene tracce della sostanza indagata o le contiene in una quantità inferiore al cut-off, il test è negativo e appariranno due bande colorate: una in corrispondenza della zona di controllo (C) e una nella zona reattiva (T). Non importa quale sia la tonalità della linea nella zona reattiva: la presenza di una linea chiara sarà comunque indice di negatività.

Infine, c’è la possibilità che il test non sia valido, ossia quando la banda nella zona di controllo non si colora. Le possibili cause potrebbero essere un campione insufficiente o un procedimento errato.

Perché fare un test antidroga

I test antidroga sono utilizzati per vari scopi: possono identificare l’uso di sostanze illegali o verificare che vengano seguite specifiche prescrizioni medico-farmaceutiche, consentendo di valutare la conformità di una persona, dal punto di vista tossicologico, alle politiche aziendali, alle norme sportive o alle leggi vigenti.

Oppure, molto semplicemente, i test antidroga vengono acquistati da genitori preoccupati per la salute dei figli.

L’importanza di rivolgersi alle giuste strutture

I test antidroga, a prescindere dalla tipologia e dal campione biologico utilizzato, sono strumenti essenziali per garantire la sicurezza e il rispetto delle regole in vari contesti. La scelta del tipo di test dipende dagli obiettivi specifici e dalla situazione in cui viene utilizzato e la loro efficacia e precisione dipendono da diversi fattori ma, quando eseguiti correttamente, questi test offrono un importante strumento di valutazione della presenza di droghe nel corpo di una persona.

Non bisogna dimenticare, però, che nei contesti familiari la cosa più importante è il dialogo, l’empatia e il supporto reciproco, motivo per cui ricorrere a un test antidroga dovrebbe rappresentare solo l’ultima delle scelte per aiutare un figlio o un parente in difficoltà con l’uso di sostanze stupefacenti.

In ogni caso, dopo essersi accertati della dipendenza, il passo successivo è accompagnare la persona dipendente al giusto centro di recupero per le tossicodipendenze. In Italia, la scelta migliore è quella di affidarsi al team di professionisti del Centro San Nicola, che accompagna ogni persona nel suo percorso verso la libertà.

Al Centro San Nicola ogni paziente viene seguito individualmente nel suo programma di riabilitazione personalizzato e anche la sua famiglia sarà supportata per affrontare questo periodo così delicato.

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