Con Vanina la fiction diventa letteraria - la Repubblica

Spettacoli

Ultim'ora

Balocco-Ferragni, il Tribunale civile: “Pratica scorretta”

Con Vanina la fiction diventa letteraria

Con Vanina la fiction diventa letteraria
Multischermo / La protagonista su Canale 5 è Giusy Buscemi
1 minuti di lettura

È il caso di esprimere solidarietà a chi in televisione cerca di realizzare fiction che non siano quelle con poliziotti e poliziotte protagoniste, più una squadra simpatica intorno, un caso noir di puntata e tanti intrecci sentimental-emotivi. Perché combattono una battaglia complicatissima, quando il pubblico invece, con ogni evidenza, vuole solo le serie in questione. Ultimo caso – ma non così superficiale – quello di Vanina, nuova fiction di Canale 5, rete dove il problema di cui sopra è anche più sentito. Serie al debutto, il mercoledì sera, gradita più del normale, da quelle parti, quasi ai livelli degli omologhi prodotti della Rai. E per arrivarci ci si è affidati a una scrittrice che pubblica gialli con una protagonista femminile (Cristina Cassar Scalia, Einaudi) e soprattutto alla Palomar (Montalbano e molti altri affini) che in tema di questioni poliziesche e di Sicilia non teme il minimo confronto.

Vanina si chiama Guarrasi, ha il volto di Giusy Buscemi, è giovane e bellissima – ex Miss Italia, per dire – e quindi come accanita resistente dell’Antimafia a Palermo risulta abbastanza improbabile. Ma i traumi – il padre ucciso dalle cosche – la portano a fuggire a Catania, sezione omicidi, quella in cui fioriscono i delitti e le fiction. A quel punto siamo nel fiume che scorre e basta portare avanti sceneggiatura e caratteri: che però in Vanina si mantengono a un livello più che accettabile, qui e là con toni non banali e addirittura battute azzeccate (lui: “Mi hai lasciata e sono dovuto andare dall’analista”. Lei: “Però potevi sceglierne uno bravo”). La Buscemi si impegna parecchio, combattendo l’improbabilità di cui sopra. In più, anche stavolta si sta al sicuro dentro il dilagare dei personaggi femminili protagonisti di fiction: purtroppo viene sempre fatto notare con un tono del tipo: “Ah però, hai visto queste donne...”. E quindi sarebbe meglio anche smetterla con questo stupore, parecchio sospetto.

***

“Bianchina, lei non ha il senso dell’umore!” (Mauro Corona, È sempre Cartabianca, Rete4).

I commenti dei lettori