Cosa vedere e fare a Roma: principali attrazioni - Italia.it
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Non nasconde i suoi anni, ma li porta benissimo: del resto Roma è la Città eterna

Camminare per le strade di Roma significa passeggiare nella Storia con la esse maiuscola. Tra le mete turistiche più amate al mondo, permette e quasi impone continue scoperte, grazie all’immensità del suo patrimonio artistico. Di fatto ospita due capitali in una città sola: quella italiana e la sede del Papa in Vaticano, meta universale di pellegrinaggi in Piazza San Pietro.   

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Spiritualità
basilica di san pietro

La Basilica di San Pietro

La Basilica di San Pietro Sede universale della chiesa cattolica di Roma, Cappella Pontificia e meta di ogni pellegrinaggio nella città santa, la Basilica di San Pietro custodisce opere d’arte celeberrime che celebrano la fede cristiana. Preceduta dallo spettacolare colonnato nella piazza San Pietro, presenta una maestosa facciata ed è sormontata dalla grande cupola disegnata da Michelangelo. Considerata uno dei capolavori assoluti dell’architettura, è il frutto del lavoro di decine di progettisti che l’hanno realizzata nel corso di 160 anni. Sul sito della tomba di San Pietro La costruzione della Basilica di San Pietro fu iniziata nel 1506 su iniziativa di papa Giulio II, considerato anche il “padre” dei Musei Vaticani, e si concluse definitivamente soltanto nel 1667 con la sistemazione definitiva della piazza. Sul sito dell’odierna Basilica ne sorgeva una paleocristiana fatta costruire dall’imperatore Costantino nel IV secolo, sul luogo dove sarebbe stato sepolto San Pietro. La storia della sua costruzione è oltremodo complessa, lungo l’elenco di architetti e artisti che hanno contribuito alla sua realizzazione: Bramante, Giuliano da Sangallo, Raffaello, Antonio da Sangallo il Giovane, Baldassarre Peruzzi, Michelangelo, il Vignola, Giacomo Della Porta, Domenico Fontana, Carlo Maderno e, negli ultimi 40 anni, Gian Lorenzo Bernini. Il colonnato e la facciata della Basilica di San Pietro Un consiglio: entrate nella piazza da uno degli accessi laterali per garantirvi l’effetto sorpresa del colonnato ellittico del Bernini, che si apre all’improvviso e sembra muoversi. Arrivando dalla frontale e ampia via della Conciliazione, realizzata nel Novecento, questo effetto si perde. Le colonne sono 284 e sono sormontate da 140 statue alte più di 3 metri e da sei stemmi di Alessandro VII. Al centro del colonnato c’è un obelisco dell’antico Egitto trasportato a Roma nel 37 d.C. e due fontane, una di Maderno, l’altra di Fontana. Se vi posizionate sui dischi di porfido ai lati dell’obelisco, che sono i fuochi dell’ellisse, le file di colonne si allineano perfettamente e si vedrà solo la prima, le altre sembrano sparite! Per accedere alla Basilica si sale lungo una scalinata e si attraversa il portico integrato nella facciata: dal balcone centrale, detto Loggia delle Benedizioni, il papa si affaccia per l’Angelus e viene annunciata l’elezione del nuovo pontefice. L’interno della Basilica, un concentrato di capolavori L’interno della basilica è stupefacente per la maestosità e la ricchezza dei decori di gusto barocco. Da non perdere, la statua bronzea di San Pietro, attribuita ad Arnolfo di Cambio; il monumentale baldacchino con le colonne tortili dell’altare, realizzato con il bronzo prelevato dal Pantheon, alto 30 metri, opera di Gian Lorenzo Bernini; la Pietà di Michelangelo, che lo scultore realizzò quando aveva 23 anni; il monumento funerario di Clemente XIII, considerato una delle migliori opere di Antonio Canova; le statue di Urbano VII, la tomba di Alessandro VII e la cattedra di San Pietro in bronzo dorato posta nell’abside, altri capolavori di Bernini. Dopo la Sagrestia, ambiente tardo-settecentesco con 8 colonne provenienti dalla Villa Adriana di Tivoli, si ha accesso al Tesoro di San Pietro, dove sono esposti arredi sacri, statue e vari oggetti d’arte, in gran parte doni recati ai papi. Da non perdere un ciborio di Donatello, il monumento a Sisto IV del Pollaiolo, alcune preziosissime opere di epoca bizantina e il sarcofago di Giunio Basso del IV secolo. La maestosa Cupola di San Pietro Simbolo della città di Roma, il “Cupolone” per i romani, la Cupola di San Pietro fu disegnata da Michelangelo che però non la vide compiuta: a portare a termine il cantiere furono Domenico Fontana e Giacomo Della Porta. Sul Cupolone si può salire con l’ascensore fino alla terrazza che si affaccia sulla piazza. Poi c’è una scalinata di 330 gradini realizzata in un corridoio tra la cupola esterna e quella interna, a metà circa del quale ci si può affacciare nella prima galleria, a 53 metri di altezza, per ammirare da vicino i mosaici della cupola. Si può salire anche sulla sommità della lanterna e da lì tutta Roma sarà davvero ai vostri piedi. Le Grotte Vaticane Le cosiddette Grotte Vaticane sono situate sotto il pavimento della navata centrale della Basilica, nell’intercapedine tra il piano attuale e quello della basilica costantiniana su cui è stata costruita la chiesa. Vi si trova la Tomba di Pietro, in corrispondenza dell’altare e della cupola michelangiolesca, e di numerosi altri pontefici e regnanti. Le Grotte costituiscono un ambiente molto suggestivo con vari altari e nicchie, ricco delle opere d’arte che adornano le varie tombe papali e altre opere del periodo paleocristiano provenienti dall’antica basilica, come sacrofagi, statue e frammenti di colonne. Tra le opere di maggior pregio, la tomba di Bonifacio VIII realizzata in parte dallo scultore Arnolfo di Cambio, nel 1300. Notevole anche la tomba di Pio VI, opera di Antonio Canova (XIX secolo).
Musei e monumenti
pantheon

Pantheon

Il più grande tempio di Roma Il Pantheon è uno dei monumenti romani conservati meglio al mondo. Fu costruito nel 27 a.C. per volere di Marco Vipsanio Agrippa. Tra il 112 e il 125 d.C. Adriano lo fece riedificare, ampliandolo, rovesciandone l’orientamento e aprendo davanti al nuovo tempio una grande piazza porticata. La sua cupola con 43,44 m di diametro interno, è tuttora la cupola emisferica più larga mai costruita in calcestruzzo non armato, più grande di quella di San Pietro. Ciò che più sorprende dell’architettura del Pantheon sono le sue dimensioni: l’altezza dell’edificio è pari al diametro della cupola, poco più di 43 metri, caratteristica che rispecchia i canoni classici dell’architettura razionale romana. La parte interna della cupola è decorata con cinque ordini di 28 cassettoni che vanno restringendosi verso l'alto. Al centro si apre un oculo di 8,95 metri di diametro, che consente alla luce naturale di penetrare e illuminare tutto l’edificio. In caso di pioggia l’acqua entra nel Pantheon e sparisce nei 22 fori quasi invisibili posti sul pavimento. L’oculus rende possibile uno scenografico effetto astronomico per cui ogni 21 aprile a mezzogiorno, un fascio di luce entra nel Pantheon con un’inclinazione tale da centrare perfettamente il portale d’ingresso. A quell’ora esatta, l’Imperatore Adriano varcava la soglia del tempio affinché il popolo ammirasse tutta la sua figura immersa nella luce come un dio. Caduto in stato di abbandono e saccheggiato, il Pantheon si salvò dalle incursioni barbariche grazie all’imperatore bizantino Foca che lo donò a Papa Bonifacio IV. Fu consacrato nel 609 a Santa Maria dei Martiri e nei suoi sotterranei vennero sepolti ignoti martiri cristiani. Successivamente divenne luogo di sepoltura qui riposano Raffaello Sanzio e i Reali d’Italia Vittorio Emanuele II, Re Umberto I e la Regina Margherita di Savoia. Nel giorno della Pentecoste, tutti gli anni, una pioggia di petali di rosa scende dall’oculus all’interno del Pantheon a conclusione della celebrazione del Corpus Domini.
Siti storici
ghetto ebraico roma destination

Comunità Ebraica di Roma

Il quartiere della memoria dove poter vivere la cultura giudaica e provare la cucina giudaico-romanesca. Situato sul Lungotevere de' Cenci, tra i più antichi al mondo, secondo solo a quello di Venezia, il Ghetto di Roma nasce nel 1555 per volere di Papa Paolo IV. Gli ebrei che vivevano qui avevano l’obbligo di portare un segno distintivo e non potevano commerciare e possedere beni immobili. Più volte dismesso, fu chiuso definitivamente nel 1870. Nel 1904 fu inaugurata la Sinagoga, il Tempio Maggiore di Roma, ancora oggi luogo di preghiera ma anche punto di riferimento per la vita culturale e sociale dell’intera comunità. Il Tempio è uno dei luoghi più suggestivi del quartiere e all’interno potrai visitare il Museo ebraico e il Tempio spagnolo. Oltre la Sinagoga, altri monumenti di interesse sono la Chiesa di Sant’Angelo in Pescheria, ricavata dall’antico mercato del pesce, dove potrai ammirare la Cappella di Sant’Andrea o ancora la Chiesa di San Gregorio in Divina Pietà, in onore di Papa Gregorio Magno che concesse la libertà di culto agli ebrei, e il Portico d’Ottavia. Nel Ghetto si trova la Fontana delle tartarughe con quattro efebi in bronzo e i delfini appoggiati sulle conchiglie e sul bordo le quattro tartarughe, realizzate da Bernini che ne completò l’opera. Passeggiando tra i vicoli ti accorgerai che alcuni sanpietrini sono ricoperti da targhe in ottone, le Memorie d’inciampo, con i nomi dei deportati che durante il rastrellamento del 16 ottobre 1943 non fecero più ritorno dai campi di sterminio. Luogo ideale per una sosta enogastronomica dove poter assaggiare la cucina tipica kosher ma anche quella tradizionale giudaico romanesca come i carciofi alla giudia, il tortino alici e indivia, il brodo di pesce e i filetti di baccalà.
Città

L'irresistibile fascino della Città eterna

Il bello di Roma e dei suoi 3000 anni di vita è che sa sempre sorprendere, anche con luoghi insoliti tutti da esplorare, come il Quartiere Coppedé, il Giardino degli Aranci o il Ghetto ebraico, tra i più antichi al mondo. Naturalmente, per immergersi nella romanità, si deve passare anche dalla cucina tipica della Capitale che non delude mai; del resto qui sono nati piatti poveri, ma felici per il palato, come la cacio e pepe, la carbonara, la gricia.

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Vista del Colosseo
Roma

Non nasconde i suoi anni, ma li porta benissimo: del resto Roma è la Città eterna. Camminare per le strade di Roma significa passeggiare nella Storia con la esse maiuscola. Tra le mete turistiche più amate al mondo, permette e quasi impone continue scoperte, grazie all’immensità del suo patrimonio artistico. Di fatto ospita due capitali in una città sola: quella italiana e la sede del Papa in Vaticano, meta universale di pellegrinaggi in Piazza San Pietro.

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Viterbo
Viterbo

Viterbo e dintorni La provincia di Viterbo si estende nella Tuscia, nel nord del Lazio. Noto per la sua bellezza naturale costellata da resti etruschi e romani, questo territorio cela anche borghi arroccati e città da scoprire. Esploratelo partendo proprio da Viterbo, detta Città dei Papi. Dopo aver ammirato il maestoso Palazzo dei Papi e il Quartiere San Pellegrino, concedetevi un pomeriggio di relax alle terme. Tra i borghi della Tuscia viterbese visitate Bagnaia e la magnifica Villa Lante con giardini all’italiana, la medievale Caprarola con l’imponente Palazzo Farnese, i paesini abbandonati di Celleno e di Civita di Bagnoregio, “il paese che muore”. Fermatevi anche a Sutri, arroccata su uno sperone di tufo. Più in basso si trova Sutri antica, con un anfiteatro romano e una necropoli. Immancabile una visita a Bomarzo, celebre per il Sacro Bosco o Parco di Mostri con sculture di animali mitologici o grotteschi. Per una passeggiata nella natura dirigetevi al lago vulcanico di Vico, una riserva naturale circondata dai Monti Cimini, oppure sulle rive del lago di Bolsena. Volete scoprire le origini etrusche di questa zona? Recatevi a Tarquinia. Oggi è un borgo medievale ma conserva splendidi tesori etruschi come la Necropoli di Monterozzi con tombe scavate nella roccia e dipinte.

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Rieti
Rieti

Rieti è il capoluogo della Sabina, quella del ratto delle Sabine narrato da Tito Livio e “Umbelicus Italiae”. Ombelico d’Italia. Marco Terenzio Varrone, nell’antica Roma, definì Rieti il centro geografico del Belpaese. Poco importa se Varrone si sbagliò di qualche distanza (calcoli più precisi hanno rivelato che il territorio di Rieti non segnava l’esatto centro della Penisola). Perché Rieti, oltre all’epiteto, ha dalla sua aspetti naturali e architettonici che non possono essere sottovalutati e che insieme compongono un’affascinante tela pittorica. L’impetuoso fiume Velino, con le sue acque azzurre e limpide, il massiccio calcareo del monte Terminillo, il verde dell’ampia e fertile conca reatina. Le vestigia archeologiche romane da scoprire nelle viscere della città con percorsi guidati nella Rieti sotterranea, e visibili nella cinta muraria in via Cintia e nel ponte sul fiume, grande costruzione a tre archi del I secolo d.C. in gran parte nascosto dall’acqua. I monumenti medievali: la Cattedrale e il battistero trecentesco, oggi sede del Museo diocesano, la chiesa di S. Francesco, il palazzo Papale (o vescovile) con le scenografiche volte e un presepe gigante, il palazzo comunale con il Museo civico. L’eredità rinascimentale, invece, la si trova nei palazzi Vecchiarelli e della Prefettura. Altro orgoglio dei ratini è il teatro Flavio Vespasiano, ottocentesco. In ogni caso, se la suggestione di essere nel centro esatto dello stivale è irrinunciabile, si può andare in piazzetta S. Rufo, dove un monumento e un’epigrafe segnalano l’ipotetico ombelico. Intorno a Rieti poi si apre un paesaggio verde punteggiato di borghi medievali isolati, santuari che sono patrimonio spirituale francescano e offrono momenti di raccoglimento, come successe a san Francesco d’Assisi. A nord si incontrano i laghi Lungo e Ripa Sottile, protetti da una riserva, a sud i monti Sabini. Infine il Terminillo, il più alto dei monti Reatini, meta sciistica dei romani.

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Latina
Latina

Testimonianza del Novecento italiano La città di Latina sorge nel cuore della Pianura Pontina. Un tempo conosciuta con il nome di Littoria, conserva ancora oggi un’architettura razionalista, importante testimonianza della storia del Novecento Italiano. L’esempio più emblematico è Palazzo M, a forma dell’iniziale di Mussolini. Per una vista panoramica della città salite in cima alla torre civica, alta 32 metri. La provincia offre molte sorprese inaspettate: borghi medievali, scogliere, grotte e il bellissimo Parco Nazionale del Circeo, poco esteso ma ricco di flora, fauna e gioielli architettonici, come i resti della Villa di Domiziano. Poco distanti dal capoluogo ci sono le città di Formia e Gaeta. Quest’ultima conserva ancora intatto il centro storico medievale (Gaeta Vecchia) e il Castello Angioino-Aragonese. Visitate anche la cittadina di Sperlonga, sulla Riviera di Ulisse, circondata da acque limpide e cristalline che custodiscono grotte e angoli mozzafiato. Meritano una sosta anche i Giardini di Ninfa, dove piante di ogni genere crescono sulle rovine di una città abbandonata. Lasciate la terraferma e in un paio d’ore di traghetto raggiungete le Isole Pontine. Ventotene, Ponza, Palmarola, Gavi, Zannone e Santo Stefano vi regaleranno acque cristalline, splendide spiagge e natura selvaggia.

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Frosinone
Frosinone

Frosinone Una città millenaria tra resti dell’antica Roma e tracce della storia dei Papi Posta sulla via di comunicazione tra Roma e Napoli, Frosinone è una città dalla storia millenaria. Restano tracce del suo glorioso passato nell’Anfiteatro Romano edificato nel I-II secolo d.C., nel museo archeologico cittadino e nella Tomba Sant'Angelo nella località Maniano. La provincia, identificata genericamente come Ciociaria, ospita molti borghi suggestivi e ricchi di storia, ma anche aree naturalistiche come il Lago di Canterno, anche detto “lago fantasma” per la sua origine carsica che si fa risalire agli inizi dell’Ottocento. Fate tappa anche al Parco Naturale Regionale dei Monti Simbruini, un’area protetta dove regnano montagne, panorami solenni, vallate e fiumi. Fumone, con la sua Rocca Longhi De-Paolis, è famosa non soltanto per essere stata la prigione di Celestino V, nonché il luogo della sua morte, ma anche per il suo straordinario giardino pensile che, con i suoi 800 metri di altezza, è il più alto d’Europa. Un altro luogo strettamente legato alla storia papale è Anagni, ricordata nei libri per il celebre “schiaffo”, l’umiliazione inferta dal re francese Filippo IV il Bello a Bonifacio VIII nel 1303. Merita una visita anche Ferentino con i suoi spettacolari resti di mura megalitiche, che per la loro imponenza sono stati attribuite ai Ciclopi.

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