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Che cosa avete ricevuto per il vostro sedicesimo compleanno? Ho chiesto a tutte le mie amiche e le risposte variano da “un profumo” a “due mesi a New York”, a seconda della disponibilità economica. Ma qualunque cosa fosse, nulla potrà mai rivaleggiare con quello che è stato regalato a una ragazzina di buona famiglia francese. Lei si chiama Vittoria Cristina Adelaide Chiara Maria, vive a Parigi, frequenta il liceo, ha (trattenete il fiato per la sorpresa) un profilo Instagram molto seguito, nel quale posta con regolarità e il suo sogno è disegnare e realizzare una propria linea di moda.

Incidentalmente, è anche la prima futura regina regnante nella storia d’Italia, perché il nonno le ha regalato un trono per il suo compleanno. Una corona puramente ipotetica, ma che Vittorio Emanuele le ha concesso emanando un decreto formale con cui il "Duca di Savoia, Principe di Napoli e per grazia di Dio erede diretto al Capo della Casa Reale di Savoia" ha emendato una legge che, per secoli, ha limitato la successione e l’ascesa al trono ai soli eredi maschi (e sul titolo di "Duca di Savoia" ci torniamo). Sostanzialmente Vittoria è la prima donna in circa mille anni ad essere investita dell'autorità di guidare la famiglia reale e, alla morte del nonno e del padre, diventare la regina di una monarchia, quella italiana, che di fatto non esiste.

"Era il miglior regalo che potesse farmi", ha detto Vittoria, che ha acquisito anche il titolo di Principessa di Carignano, un piccolo e grazioso paesino alle porte di Torino. Il padre, Emanuele Filiberto, residente a Montecarlo (ve lo ricorderete per lo spot delle olive Saclà, per Amici, L’isola dei Famosi, il film Vacanze di Natale a Cortina, la partecipazione a Sanremo e altro immaginario pop) e sua madre, l’attrice francese Clotilde Courau sembrano piuttosto soddisfatti della cosa. Il nonno Vittorio Emanuele, come riporta il Corriere della Sera, ha proclamato che: “Come tratto di speciale benevolenza confermiamo alla nostra diletta nipote Vittoria Cristina Chiara Adelaide Maria, il trattamento di Altezza Reale, la qualità di Principessa Reale e le conferiamo il titolo di Principessa di Carignano, seguito dal titolo di Marchesa d’Ivrea”.

La più piccola di casa Savoia invece si chiama Luisa Giovanna Agata Gavina Bianca Maria ed è stata nominata dal nonno Principessa di Savoia, ma anche principessa di Chieri (un altro paese in provincia di Torino) e contessa di Salemi, cittadina siciliana, per la gioia dei rispettivi abitanti. Pare che la giovane principessa abbia diverse ambizioni e voglia tentare la carriera militare. D’altronde, la carriera militare è sempre stata una prerogativa dei principi secondogeniti, come monarchia insegna.

Ma la questione è più complessa di come sembra. Il titolo di Duca di Savoia, che spetta per tradizione al capo della Casata Reale e quindi banalmente all’erede al trono, è oggetto di una disputa dinastica piuttosto accesa che si trascina da anni. L’altro ramo di casa Savoia contesta il fatto che Vittorio Emanuele sia il Duca di Savoia e che, quindi, sia il vero erede al trono e che, conseguentemente, abbia il diritto di modificare le leggi di successione a suo piacimento. La controversia si trascina da anni, e si deve a Umberto, il “Re di maggio” modo molto poetico per indicare l’ultimo regnante italiano, che fu proclamato a maggio e rimase sul trono per pochissimo, fino alla proclamazione dei risultati del referendum che fece dell’Italia una repubblica.

Umberto, succeduto al padre Vittorio Emanuele III, nella speranza di recuperare consensi verso la monarchia (la fuga precipitosa da Roma della casata reale, ma anche il ruolo avuto dal re nell’affermazione del fascismo e nella promulgazione delle leggi razziali avevano reso la monarchia particolarmente invisa), passò invece la sua vita in esilio, dato che il divieto per i discendenti maschi dei Savoia di recarsi su suolo italiano fu abolito solo nel 2002. Umberto è stato l'ultimo capo riconosciuto della casata reale, non ha mai indicato espressamente un successore ed ebbe severi contrasti con il figlio Vittorio Emanuele (come tutte le case regnanti, i Savoia hanno tipo quattro o cinque nomi tra cui scegliere, con grande disdoro degli studenti di storia), il nonno della nostra storia. Infatti, Vittorio Emanuele sposò senza il permesso del padre la “plebea” Marina Doria.

Per i Savoia, se il re non approvava il matrimonio e non dava il regio assenso, decadeva il diritto alla successione. Re Umberto II decise anche di essere sepolto insieme con il sigillo reale, cioè un grosso timbro che si trasmetteva come simbolo visibile della legittimità della successione dinastica, un simbolo che apparteneva al gran maestro degli ordini cavallereschi di casa Savoia. Da qui nasce la controversia: il ramo “cadetto” dei Savoia, tra cui spicca il principe Aimone di Savoia Aosta, cugino e pretendente rivale, dichiara “totalmente illegittima” la pretesa di successione di Vittorio Emanuele. Secondo loro, unico capo del casato sarebbe Amedeo di Savoia, sposato in prime nozze, con regio assenso, con una principessa d'Orléans e che quindi avrebbe tutte le carte in regola per poter rivendicare il trono.

Gli Aosta si sono rivolti a un "Consiglio dei Senatori del Regno", cioè la "Consulta", organo che non si è mai sciolto. Riferendosi allo statuto di Casa Savoia, i simpatizzanti degli Aosta ritengono non valida, quindi, l'ascensione di Vittoria. Sostengono che la legge salica dovrebbe essere cambiata solo, e ovviamente, se la monarchia sarà ripristinata, perché per ora si sta discutendo di un trono puramente immaginario. Mettiamola così, se l’Italia mai dovesse diventare il Regno delle Influencer, avremmo già una regina. Chiara Ferragni, sei avvertita.