Val di Non / Il caso

L'assassinio di Fausto Iob, individuate tracce biologiche nel bosco di Banco. Continuano gli esami dei carabinieri del Ris

Verifiche anche su vestiti, attrezzi e materiale trovato nelle auto di David Dallago, l'uomo arrestato il 20 giugno e che resta in carcere con l'accusa di essere l'autore dell'omicidio del forestale, avvenuto oltre un mese fa sul lago di Santa Giustina. Indagini serrate, dal 20 luglio al via anche le analisi di laboratorio sui reperti acquisiti

L'ARRESTATO Dallago interrogato in carcere: «Non ho ucciso io Fausto Iob»
RICOSTRUZIONE Fausto sarebbe stato ancora vivo quando fu gettato nel lago
RETROSCENA Iob aveva aiutato Dallago a ottenere un lavoro di esbosco
LE INDAGINI Diciotto colpi sulla nuca: così è stato ucciso Fausto Iob
LA TRAGEDIA Trovato morto nel lago il custode dell'orso di San Romedio

TRENTO. Frammenti di corteccia, misti a terra ed erba: li hanno raccolti e repertati i carabinieri del Ris nel cantiere forestale in località Banco di Sanzeno, nell'area in cui sono stati ritrovati la vettura di servizio ed il cellulare di Fausto Iob.

Utilizzando il luminol gli investigatori hanno setacciato la zona in cui si presume sia stato aggredito alle spalle e, probabilmente, trascinato per qualche metro il custode forestale. Dal test sono emerse tracce biologiche sul terreno, che ora verrà analizzato. Le operazioni di laboratorio alla ricerca di prove (gli elementi al momento sono solo indiziari) inizieranno il 20 luglio.

Numerosi i reperti che verranno studiati dagli esperti del Reparto investigazioni scientifiche, a partire dai vestiti sequestrati a casa dell'indagato David Dallago (a destra nella foto), in carcere dallo scorso 20 giugno, e dai suoi attrezzi da lavoro fino ai campioni di materiali prelevati dai suoi tre mezzi, una Fiat Panda, una Kia ed un trattore. Con particolare attenzione gli investigatori hanno controllato con il luminol la Kia, che era stata lavata accuratamente.

Il veicolo e la sostanza utilizzata per la pulizia sono due degli elementi contenuti nell'ordinanza di custodia cautelare sui quali l'indagato, accusato di omicidio pluriaggravato, furto e tentato furto di legname, ha voluto fornire spiegazioni. Le dichiarazioni rese da Dallago davanti alla pm Licia Scagliarini e alla presenza dell'avvocata che lo difende, Angelica Domenichelli, sono differenti rispetto alla prima versione raccolta dai carabinieri quando, all'indomani del ritrovamento del corpo della vittima nel lago di Santa Giustina, il boscaiolo venne sentito per cercare di ricostruire l'accaduto.

Dallago era stato convocato in caserma, ma non fu l'unico: gli inquirenti sentirono familiari, colleghi di lavoro e conoscenti, che potessero fornire indicazioni per ricostruire gli spostamenti e le ultime ore di vita della vittima.

Il 37enne avrebbe "corretto il tiro" principalmente su tre punti. L'auto utilizzata per andare al lavoro il giorno della scomparsa di Iob, venerdì 3 giugno, era la Kia e non la Panda come dichiarato inizialmente perché, si è giustificato davanti alla pm, si era confuso. Proprio sulla Kia si sono concentrati i carabinieri del Ris dato che la vettura era stata accuratamente lavata con una sostanza aggressiva. Candeggina secondo l'accusa: Dallago ne aveva acquistati cinque litri proprio il 3 giugno facendo la spesa con la moglie, per utilizzarli - si è giustificato - per togliere la resina dagli attrezzi di lavoro e per un uso domestico.

Le bottiglie acquistate in quell'occasione sarebbero però quelle che i carabinieri hanno trovato ancora sigillate. Dallago si sarebbe dunque servito per la pulizia dell'auto (avvenuta nella giornata del 17 giugno) di candeggina che già aveva in casa oppure di spray specifici o altre sostanze.

Sugli orari si gioca un'importante partita sia per l'accusa che per la difesa. Dallago, che in un primo momento aveva negato di aver visto Iob dopo l'incontro delle 7, ha ammesso di averlo salutato prima di pranzo. I due si sarebbero trovati nella stessa zona dalle 10.40-10.50 quanto Iob era tornato a Banco alle 11.30 circa quando Dallago era partito per andare a mangiare (una telecamera registra il suo passaggio in un paese vicino alle 11.43). L'ipotesi dell'accusa è che l'aggressione sia avvenuta in questo lasso di tempo, con un movente ben preciso.

Come viene scritto nell'ordinanza, il boscaiolo, che in passato era già stato denunciato per il furto di legname e per altro, sorpreso il giorno prima da Iob mentre portava via la legna, avrebbe avuto paura di perdere gli incarichi dei Comuni.

Rimangono dubbi sull'arma del delitto: la vittima potrebbe essere stata colpita 18 volte con un mazzuolo e non con il martelletto con cui si incidono le piante e che è "sparito". Anche gli attrezzi di Dallago saranno analizzati nei laboratori del Ris. La difesa ha nominato un consulente. Ma. Vi.

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