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"Roma- Napoli. Col treno solo un'ora e dieci" Lorenzo Hengeller pubblica "Frasi fatte"

Con Stefano Bollani e David Riondino

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Lorenzo Hengeller pubblica un nuovo brano "Frasi fatte" ispirato da due frasi tratte da "E' stata la mano di Dio", film del Premio Oscar Paolo Sorrentino: “A tien’ na’ cosa a’ raccuntà?”, “Sulo e’ strunz vann a Roma!”.

"Ma poi ho deciso, parto - canta Hengeller - Tanto mal che vada torni a Napoli e che fa? Col treno è solo un'ora e dieci. Mi dicono gli amici veri, quelli buoni, ma io mi chiedo perché dite tutti questa frase. Partire è una scommessa o una disfatta, ma non è una tratta. Sara così a non ci credi neanche tu“.

Lorenzo Hengeller torna con la sua consueta sferzante ironia swing sul tema dell'emigrazione in chiave molto divertente. Nella canzone "Frasi fatte", una di queste che in migliaia sentono: “Tanto col treno Napoli Roma è solo un’ora e dieci".

Con Hengeller, pianista e cantautore napoletano, 54 anni, si divertono nel nuovo singolo Stefano Bollani, Valentina Cenni, David Riondino (che firma il testo con Hengeller) e Matteo Ruperto ai cori, Gianfranco Campagnoli alla tromba e Gigi Patierno al clarinetto.

Lorenzo Hengeller, voce e piano, è accompagnato da Daniele Sorrentino al contrabbasso e Luigi Del Prete (batteria). Le due frasi sorrentiniane sono l'ispirazione del singolo e di tutto il disco, in uscita a maggio e prodotto da Jando Music/Encore Music.

Il ritornello del brano è uno sfottò a "un bestiario in uso fatto di locuzioni" come: “tanto col treno Napoli Roma è solo un’ora e dieci / work in progress / stay tuned / ciao teso / ciao guys / adoro / non autorizzo facebook / profili unofficial di gente che ha profili official con tre follower / tortino al cioccolato dal cuore caldo / a Napoli le case sono tutte di tufo, fresche d’estate e calde d’inverno / questo concerto di stasera potremmo definirlo un viaggio.

Oppure citazioni a buon mercato o colte, ma sbagliate come: “è fidanzata ma tanto non sono geloso / patrimonio dell’Unescu / carpem diem”. Sempre sulla scia di Renato Carosone e Lelio Luttazzi, affiancato nei testi di David Riondino, l'artista sforna un lavoro autobiografico: “L’ironia e lo swing - dice Hengeller che si definisce "un pianista che canta" - si annidano sempre nel passo falso della certezza: sono uno sgambetto al punto esclamativo”, dice Hengeller nel raccontare il progetto che ha comunque, e come sempre, al centro il pianoforte, definendosi principalmente “un pianista che canta”.

E l'amico e sodale di sempre Stefano Bollani dice di lui: “Lorenzo Hengeller e? un giovanotto matto con la passione per l’umorismo – quello sano: quello di Luttazzi, di Carosone – e da questa passione per il jazz e per le musiche vive, divertenti, nasce questo personaggio, Hengeller, con questo nome cosi? tipicamente napoletano, che, come sanno tutti a Napoli, e? il nome delle sfogliatelle. Ascoltatelo, che? vi divertite, perche? Lorenzo e? fortissimo!”

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