Nonostante le sanzioni, il pil della Russia continua a correre. Secondo le stime del Fondo Monetario Internazionale, nel 2024 Mosca potrebbe crescere del 3,2%, superando tutte le altre economie avanzate del mondo occidentale: dagli Stati Uniti (+2,7%), al Regno Unito (+0,5%), alla Germania (+0,2%), alla Francia (+0,7%), all’Italia (+0,7%) e alla Spagna (+1,9%).
Cina e India sono invece inserite tra le economie emergenti. Secondo le stime, la Russia quest’anno sarebbe terza solo al pil dell’economia del Dragone (+4,6%) e dell’India (+6,8%). L’Fmi conferma così il primo outlook 2024 di gennaio, in cui aveva previsto che l’economia del Paese guidato dal Vladimir Putin sarebbe cresciuta leggermente di più, al 2,6%. Per il 2025 gli economisti prevedono invece che la crescita economica della Russia rallenterà, scendendo all’1,8% a causa «degli effetti degli elevati investimenti e del robusto consumo privato, sostenuti dalla crescita dei salari in un mercato del lavoro ristretto».
Il Cremlino ha affermato che le sanzioni occidentali sulle sue industrie critiche l’hanno resa più autosufficiente e che i consumi privati e gli investimenti interni rimangono resilienti. Nel frattempo, le continue esportazioni di petrolio e materie prime verso paesi come India e Cina, così come l’elusione delle sanzioni e gli alti prezzi del petrolio, hanno consentito al paese di mantenere robusti ricavi dalle esportazioni di petrolio.
La crescita dei settori militare-industriale russo nel 2023 ha raggiunto il 30-40% rispetto al 2021, ha spiegato la Commissione Europea in un documento sull’adozione del 13° pacchetto di sanzioni dell’Ue contro la Russia. «La rapida crescita osservata nel 2023 è stata registrata principalmente nei settori associati al complesso dell'industria militare (metalli, mezzi di trasporto, computer, elettronica, dispositivi ottici). La produzione di questi tre rami nel 2023 è stata di circa il 30-40% superiore rispetto al 2021», si legge nel comunicato. Le sanzioni, secondo gli addetti ai lavori, hanno quindi funzionato meno del dovuto. Diverse fonti rivelano in effetti che possono essere facilmente eludibili tramite Paesi terzi, soprattutto se si considera che alcuni di essi, come Cina, Qatar o India, non le hanno attuate e stanno di fatto aiutando la Russia ad aggirarle.
Ad ogni modo secondo gli esperti e lo stesso Fondo Monetario, le prospettive di crescita a lungo termine per Mosca non risibili. Il Paese deve affrontare anche una carenza di capitali oltre che la fuga di cervelli. Il governatore della Banca di Russia, Elvira Nabiullina, ha dichiarato l’8 aprile ai legislatori della Duma di Stato, che la produzione nel paese è limitata dalla carenza di lavoratori, anche se ha notato che l’economia russa continua a crescere a un ritmo impressionante. Secondo le previsioni di Reuters, la banca centrale russa dovrebbe mantenere i tassi di riferimento invariati al 16% nella prossima riunione del 16 aprile. Intanto il presidente Putin all’inizio del quinto mandato ha promesso che innalzerà il tenore di vita in Russia. (riproduzione riservata)