Il ritorno della Norma e Il nome della Rosa nella stagione della Scala - la Repubblica

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Il ritorno della Norma e Il nome della Rosa nella stagione della Scala

Il ritorno della Norma e Il nome della Rosa nella stagione della Scala

Meyer ha anticipato ai sindacati il cartellone che si aprirà il prossimo. 7 dicembre con La Forza del Destino di Verdi: “Lavorerò tutti i giorni, finché resterò”

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Alla Scala, dopo quasi cinquant’anni torna Norma di Vincenzo Bellini, cavallo di battaglia di Maria Callas e Montserrat Caballé che sul palcoscenico del Piermarini sarà interpretata da Marina Rebeka. Freddie De Tommaso sarà Pollione. Con la regia di Olivier Py e sul podio Fabio Luisi. Prima mondiale de Il Nome della Rosa di Francesco Filidei da Umberto Eco, opera commissionata dalla Scala con la regia di Damiano Michieletto e la direzione di Ingo Metzmacher.

Torna anche Falstaff di Giuseppe Verdi nello storico allestimento firmato da Giorgio Strehler, diretto, questa volta, da Daniele Gatti, che sarà protagonista con la Petite Messe Solennelle di Rossini del Concerto di Natale della stagione 2024/25, che è stata anticipata ieri ai sindacati dal sovrintendente Dominique Meyer. La seconda firmata interamente dall’attuale numero uno della Scala, che alla scadenza del contratto il prossimo anno compirà 70 anni. Il tetto massimo previsto dal decreto del ministro della Cultura Gennaro Sangiuliano per i vertici delle fondazioni lirico-sinfoniche. Una circostanza che rende ancora più significativo il lavoro fatto fin qui da Meyer, al quale l’orchestra ha chiesto di restare fino al 2027 e che ieri avrebbe ribadito: «Lavorerò tutti i giorni finché resterò».

Nel cartellone, che si aprirà il prossimo 7 dicembre con la Forza del Destino di Verdi con la regia di Leo Muscato, sul podio Riccardo Chailly e tra i protagonisti Anna Netrebko, Jonas Kaufmann e Ludovic Tézier. Il proseguimento della tetralogia L’Anello del Nibelungo di Richard Wagner con La Walkiria diretta da Christian Thielemann con la regia di David Mc Vicar. Un nuovo allestimento di Evgenij Onegin di Chaikovskij con la regia di Mario Martone e sul podio Timur Zagiev. La ripresa di Tosca di Giacomo Puccini firmata da Davide Livermore e diretta questa volta da Giampaolo Bisanti. Tra le rarità, L’opera seria di Florian Leopold Gassmann diretta da Christophe Rousset con la regia di Laurent Pelly, che sarà eseguita senza coro. Il Trittico di Kurt Weill diretto da Riccardo Chailly con la regia di Irina Brook. La terza giornata della Tetralogia di Wagner con il Sigfrido diretto sempre da Thielemann e l’allestimento firmato da Mc Vicar. La ripresa de La Cenerentola di Gioachino Rossini nello storico allestimento di Jean-Pierre Ponnelle per l’Accademia. Il Rigoletto di Verdi firmato da Martone e sul podio Fabio Armiliato. E ancora, un nuovo allestimento de La Figlia del Reggimento di Gaetano Donizetti firmato da Pelly e sul podio Evelino Pidò e di Così fan tutte di Wolfgang Amadeus Mozart con la regia di Robert Carsen e la direzione del britannico Alexander Soddy.

Quattordici titoli d’opera come la scorsa stagione. Più otto di balletto. Lo Schiaccianoci, Una serata contemporanea con Solitude sometimes/annonciation/Carmen e Peer Gynt con la partecipazione del coro. E poi Gala Fracci, Paquita, la ripresa de Il Lago dei Cigni. Il Trittico di Neumeier composto da Petroushka, L’Après-midì d’un faune/Les Pavillon d’Armide e una serata Forsyte con Blake Works I e V. La stagione sinfonica, invece, prevede sette concerti. Il primo diretto da una donna: Simone Young. Poi Lorenzo Viotti, ancora Daniele Gatti, Riccardo Chailly, la direttrice Susanna Mälkki, Tugan Sochiev e ancora Chailly. Torna Riccardo Muti con i Wiener Philharmoniker con la Jupiter di Mozart e la Sinfonia Dal nuovo Mondo di Dvorak e Petrenko con l’orchestra di Santa Cecilia. Per i Grandi spettacoli per i più piccoli, la ripresa del Piccolo spazzacamino, Anna A. e Lalla e Skali.

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