Malattie dell'occhio: quali sono e come riconoscerle? - Lisi & Bartolomei
malattie dell'occhio

L’occhio è un organo molto particolare: da molti punti di vista si può considerare come un’estroflessione del cervello, tanto che molti fisiologi considerano occhio e cervello come un organo unico. Anche l’occhio, tuttavia, invecchia, e si può ammalare come tutti gli altri organi. Alcune malattie dell’occhio colpiscono direttamente l’organo, altre invece sono conseguenze di malattie sistemiche.

Le più gravi malattie dell’occhio sono quelle che danneggiano la retina, ossia la sua parte sensibile. La retina è formata da coni e bastoncelli, ossia dalle cellule sensibili che trasformano l’energia luminosa in segnali elettrici che poi, attraverso il nervo ottico, arrivano alle varie zone del cervello interessate. Il problema è che il cono ed i bastoncelli non sono cellule come tutte le altre, ma somigliano moltissimo ai neuroni, le cellule che formano il cervello, anzi sono neuroni specializzati per rilevare gli impulsi luminosi.

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Come tutti i neuroni, i recettori retinici, coni e bastoncelli, non si riproducono. Una volta che una zona della retina è danneggiata, per un qualsiasi motivo, la sua funzione è persa per sempre. I danni visivi non sono manifesti mentre se una persona non riesce a muovere un braccio od una gamba, o a parlare, il suo problema è manifesto a tutti. Esperienza comune è che una volta colpiti da un problema cerebrale, come un ictus, difficilmente si recupera la funzione: una paralisi difficilmente guarisce.

Per quanto riguarda la vista, invece, la perdita della vista, a meno che non sia totale e bilaterale, non è manifesta: guardando che ci sta di fonte non abbiamo modo di sapere quanto riesce a vedere, ma allo stesso modo in cui non c’è rimedio ad una lesione cerebrale, non c’è rimedio ad una lesione retinica.

Dire che i danni alla retina sono permanenti, significa dire che la guarigione è esclusa, mentre non è esclusa la possibilità di prevenzione.

Le malattie degli occhi possono essere divise in modo semplice e veloce (citandole solo alcune) in tre categorie.

malattie degenerative dell'occhio

MALATTIE DELL’OCCHIO DEGENERATIVE

1.GLAUCOMA

Il glaucoma è un gruppo eterogeneo di malattie oculari in cui la pressione all’interno dell’occhio è sufficientemente elevata per danneggiare il nervo ottico e quindi il campo visivo. si manifesta solo quando il danno al nervo ottico è ormai avanzato. Diagnosi precoce e trattamenti adeguati possono però ridurre i pericoli per la vista.

COME AVVIENE? La produzione di umor acqueo da parte dei processi ciliari è maggiore della perdita osmotica attraverso la struttura filtrante (trabecolato) e il canale di Schlemm, e quindi determina un aumento di pressione interna.

SINTOMI Non dà sintomi apprezzabili. Non ci si accorge di nulla finché il danno al nervo ottico è a uno stadio avanzato e irreversibile. Questa malattia comporta una perdita graduale del campo visivo fino alla visione tubulare, come guardare attraverso un foglio di carta arrotolato. Poi anche la visione centrale sparisce.

FATTORI DI RISCHIO Predisposizione familiare, invecchiamento, difetti visivi elevati, disturbi vascolari (per esempio legati al diabete).

TEST: Il principale test è la tonometria, che misura la pressione interna. L’eventuale danno al nervo ottico può essere valutato tramite l’esame della funzionalità ed integrità del campo visivo (campimetria) oltre che l’O.C.T. per analizzare la papilla ottica o le fibre nervose. Prima dei 45 anni si consiglia di sottoporsi a una visita oculistica ogni 4-5 anni. Passata questa età i controlli dovrebbero essere più ravvicinati, almeno ogni 2 anni.

PREVENZIONE: I colliri specifici danno buoni risultati se la diagnosi è precoce e la cura è seguita con costanza. Se ciò non è sufficiente si può ricorrere a un trattamento chirurgico per allargare i canali da cui defluisce l’umore acqueo (trabectomia).

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2.DEGENERAZIONE MACULARE SENILE

È una patologia che coinvolge la zona centrale della retina (macula), causando un’irreversibile riduzione della visione distinta. È la prima causa di cecità nei Paesi industrializzati dopo i 50 anni di età e rappresenta la causa di circa il 5% della cecità mondiale. La degenerazione maculare viene classificata in una forma “secca” (80% di incidenza) e una forma “umida” o neovascolare (20% di incidenza). Entrambe le forme sono precedute da depositi tondeggianti di materiale di scarto sotto la retina (drusen).

COME AVVIENE? Dal punto di vista genetico sono stati trovati numerosi geni associati al rischio di DMS. Grave concausa è l’incidenza di luce blu/viola (limite dello spettro visibile) presente nella luce solare, ma molto più alto, in percentuale, nelle emissioni di schermi elettronici, smartphone e luci a led e neon.

SINTOMI: La riduzione dell’acuità visiva è il sintomo principale della DMLE, con una perdita della parte centrale del campo visivo. La visione di linee storte (metamorfopsie) solitamente moderata nelle fasi precoci, si manifesta nelle forme più avanzate per la presenza di sollevamenti della retina…

FATTORI DI RISCHIO: età superiore ai 50-55 anni, abuso di fumo de i alcol, diabete mellito, vita sedentaria, dieta povera di vitamine e acidi grassi insaturi (omega-3), ipertensione arteriosa, esposizione a sorgenti di luce blu/viola (schermi, led, neon) molto intense. Dal punto di vista genetico sono stati trovati numerosi geni associati al rischio di contrarla.

TEST: OCT per individuare la presenza di macchie bianco-giallastre sulla retina (drusen) e per visualizzare eventuali irregolarità dei vasi sanguigni. Per evidenziare la metamorfopsia (visione distorta), è utile la cosiddetta griglia di Amsler.

PREVENZIONE: Per la forma secca esistono terapie che ne rallentano la progressione. È consigliabile l’uso di integratori alimentari per combattere la formazione dei radicali liberi. Alcuni farmaci per uso intravitreale sembrano utili per bloccare l’infiammazione alla base della malattia. Per la forma umida la terapia fotodinamica, con un tipo particolare di laser attiva una sostanza iniettata per endovena consentendo l’occlusione dei soli vasi anomali senza danno alla retina circostante. La terapia farmacologica, se precoce, può dare ottimi risultati nella maggior parte dei casi rallentando l’evoluzione della malattia e migliorando la visione.

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3.RETINOPATIA

La retinopatia è una malattia che colpisce i piccoli vasi sanguigni nella retina dell’occhio. Esistono diversi tipi di retinopatia, tra cui:

  • Retinopatia del prematruro: si verifica in alcuni bambini che sono nati prematuramente o che avevano un peso basso peso. Quando un bambino nasce troppo presto, i vasi sanguigni della retina possono non formarsi completamente. Nelle prime fasi, ci sono solo lievi cambiamenti ma nulla di evidente. Nelle fasi più avanzate, la retina può staccarsi, causando cecità.
  • Retinopatia diabetica. La retinopatia diabetica si sviluppa nelle persone diabetiche di tipo 1 o 2. Ci vogliono anni per svilupparsi. Le due tipologie di retinopatia diabetica che hanno il potenziale per ridurre la vista sono:
    1. Retinopatia non proliferante: i vasi sanguigni della retina si deteriorano. Il deterioramento dei vasi sanguigni può essere bloccato o deformato. Fluidi, grassi e proteine ​​fuoriescono dai vasi sanguigni anomali si accumulano nella retina compromettendo la visione acuta.
    2. Retinopatia proliferante: nuovi vasi sanguigni, strutturalmente instabili, crescono sulla superficie della retina. Questi vasi sanguigni instabili comportano frequenti fuoriuscite di sangue provocando irritazione e cicatrici locali. La retinopatia proliferante può causare il distacco della retina. Il sanguinamento improvviso nel vitreo, inoltre, può oscurare la vista, quasi sempre in maniera improvvisa.
  • Retinopatia ipertensiva: si verifica nelle persone che hanno la pressione alta. L’ipertensione provoca delle anomalie nei vasi sanguigni. Le anomalie possono includere ispessimento delle piccole arterie, blocchi dei vasi sanguigni della retina e sanguinamento da esse. L’ipertensione improvvisa e grave può causare il gonfiore del nervo ottico. Le persone con questa malattia spesso non presentano sintomi nelle prime fasi. Può essere scoperto durante un esame oculistico di routine.
  • Retinopatia sierosa centrale: le cause scatenanti hanno ragioni ancora non chiare. In questa condizione, si accumula fluido nella membrana dietro la retina. Il fluido penetra tra gli strati della retina e li fa separare. Ciò si traduce in visione offuscata o scarsa visione notturna.

4.CHERATOCONO

Il cheratocono si presenta quando la cornea dell’occhio presenta una deformazione irregolare, che impedisce una buona visione. Quando e perché avviene questo non è ancora certo: di certo c’è una predisposizione famigliare, ed in alcune località il problema è notevolmente più diffuso che altrove.

La cornea affetta da cheratocono (il nome indica che la cornea si deforma finendo col somigliare più ad un cono che ad una sfera) si sfianca in maniera irregolare, e quindi, purtroppo nessun occhiale potrà dare una visione perfetta.

5.CATARATTA

La cataratta è una malattia oculare caratterizzata dalla progressiva opacizzazione del cristallino. L’opacizzazione è un lento processo che inizia generalmente intorno ai sessant’anni di età, anche se ci sono sempre più casi di cataratta precoce ovvero nelle persone più giovani. Quando il cristallino è totalmente opacizzato il soggetto non vede più bene, chiaro e limpido, ma si accorge di avere la vista offuscata. In questi casi l’unica soluzione è l’intervento chirurgico, si procede con un’operazione che permetterà di inserire un nuovo cristallino artificiale in sostituzione a quello danneggiato.

6.MACULOPATIA

Tra le malattie dell’occhio la maculopatia si distingue per il fatto di interessare la parte centrale della retina, conosciuta come macula. Trascurandone i sintomi iniziale si assisterà, con il passare del tempo e quindi con il progredire della malattia, ad una perdita progressiva della visione centrale. Colpendo in molti casi entrambi gli occhi viene limitata, se non compromessa, la normale funzione visiva.

INFIAMMAZIONI DELL’OCCHIO:

1.Congiuntivite

Tra le Malattie dell’occhio, la congiuntivite, è forse quella più conosciuta. Chi non ha almeno una volta nella vita avvertito quella fastidiosa sensazione di sabbia negli occhi? Questo è uno dei sintomi tipici e comuni proprio di questa malattia oculare. Tale termine identifica un’infezione della membrana che riveste esternamente il bulbo oculare. La congiuntiva, questo il nome della membrana, contribuisce alla lubrificazione dell’occhio; per tale motivo, chi si trova ad affrontare questo problema prova, in molti casi, una sensazione di sabbia negli occhi. Ad esserne colpiti sono soggetti di tutte le età, compresi i neonati.

2.Cheratite

Parlare di cheratite significa fare riferimento ad un’infiammazione che colpisce la cornea dell’occhio. Trascurarne i sintomi e, di conseguenza, non rivolgersi a chi di dovere per iniziare le cure opportune può portare al manifestarsi di danni di grave entità. In alcuni casi, addirittura, questa patologia è in grado di arrivare a perforare la cornea. Se da alcuni giorni hai gli occhi che lacrimano e bruciano è importante effettuare un primo controllo

3.Orzaiolo

L’orzaiolo è una fastidiosa (seppur innocua) infezione che colpisce la zona perioculare, con cui la maggioranza delle persone ha avuto a che fare almeno una volta nella vita. Vediamo più esattamente di cosa si tratta.

4.Pinguecola

La pinguecola è un’escrescenza benigna a carico del tessuto congiuntivale, che in parole povere non è altro che un accumulo di grasso nell’occhio. La malattia presenta dei sintomi piuttosto comuni, come secchezza oculare, gonfiore, irritazione, prurito e la classica sensazione di avere un corpo estraneo nell’occhio.

5.Pterigio

Lo pterigio è una crescita della congiuntiva o della mucosa fino a coprire la parte bianca dell’occhio sopra la cornea. Questa crescita benigna o non cancerosa ha spesso la forma di un prisma. Lo pterigio di solito non causa problemi o richiede un trattamento, ma può essere rimosso se interferisce con la vista. Le causa esatta dello pterigio non sono note. Spesso una troppa esposizione alla luce ultravioletta (UV) può portare a queste escrescenze, infatti si verifica più spesso nelle persone che vivono in climi caldi e trascorrono molto tempo all’aperto in ambienti soleggiati o ventosi. Si è notato però che le persone i cui occhi sono esposti a determinati elementi hanno un rischio maggiore di sviluppare questa condizione. Questi elementi includono:

  • polline
  • sabbia
  • Fumo
  • vento

6.Uveite

Quando parliamo di uveite ci riferiamo ad un’infiammazione dell’uvea che rappresenta la struttura vascolare comprendente corpo ciliare, iride e coroide. L’uveite, una volta manifestata, deve essere immediatamente curata in quanto, essendo molto vicina a parti importanti, come cornea e iride, può provocare seri danni alla vista.

7.Blefarite

La blefarite è un’infiammazione delle palpebre. Si riconosce poiché le palpebre diventano rosse, irritate, pruriginose e si formano squame simili alla forfora. È un disturbo oculare comune causato da batteri o patologie della pelle. Colpisce le persone di tutte le età ma, sebbene scomoda, la blefarite non è di solito contagiosa e generalmente non provoca danni permanenti alla vista.

Le persone affette da blefarite possono provare una sensazione di bruciore agli occhi, lacrimazione eccessiva, prurito, palpebre rosse e gonfie, secchezza oculare e piccole crosticine suelle palpebre. Per alcune persone, la blefarite provoca solo lievi irritazioni e pruriti. Tuttavia, può portare a sintomi più gravi, come offuscamento della vista, perdita delle ciglia e infiammazione di altri tessuti oculari, in particolare della cornea.
In molti casi, una buona igiene può aiutare a controllare la blefarite. Quando ad accompagnare la blefarite c’è un’infezione batterica, possono essere prescritti antibiotici e altri farmaci.

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ALTRE MALATTIE OCULARI

1.Malattie autoimmuni dell’occhio

I nostri occhi, infatti, sono organi complessi e programmati per funzionare in modo ideale anche quando le condizioni non sono sempre ottimali. Se essi tendono ad arrossarsi spesso o a dare fastidio, i tuoi sintomi potrebbero essere indice di un disturbo più serio. Alcune delle malattie autoimmuni dell’occhio possono essere identificate proprio quando il paziente nota alcune piccole anomalie che disturbano la sua funzione visiva. Avere infiammazioni ricorrenti a carico di diverse strutture dell’occhio può essere indice di una patologia autoimmune nascosta. Effettuare un controllo della vista può rivelare la presenza di anomalie a livello della struttura dell’occhio che possono metterti in allarme, indirizzandoti verso un percorso diagnostico di tipo specialistico.

2.Malattie congenite agli occhi

Un ruolo determinante nelle patologie dell’occhio è giocato dalla genetica. Per rendersene conto è sufficiente ricordare che, in base alle ultime statistiche, in Europa il numero di persone costrette a confrontarsi con malattie congenite agli occhi ha superato quota 30 milioni. Rispetto ad altre problematiche, le malattie dell’occhio non sono facilmente individuabili. Infatti, la perdita progressiva della vista, tolti i casi caratterizzati da perdita totale o bilaterale, non è manifesta, questo porta a sottovalutare i piccoli disturbi visivi. Nonostante le malattie congenite agli occhi siano numerose, affidandosi a controlli periodici della vista, e con l’ausilio di tecnologie avanzate, si può intervenire prima che i danni divengano irreversibili.

3.Malattie dell’occhio bambini

Tutte le malattie dell’occhio dei bambini che intervengono nell’infanzia, ovvero nel periodo delicato dello sviluppo della vista, avranno ripercussioni poi sulle funzionalità visive future. La prevenzione è l’unica arma per evitare le anomalie visive, ma come si possono riconoscere i problemi visivi nei bambini? In linea di massima è consigliabile rivolgersi ad un oculista nel momento in cui il genitore nota comportamenti anomali da parte del bambino: strizzare e/o sfregare gli occhi frequentemente, in particolare quando guarda lontano, strizzare un occhio quando si trova di fronte ad una fonte luminosa, non sopportare la luce più forte, sfregare gli occhi con insistenza ed asciugarsi frequentemente la lacrimazione oculare.

4.Malattie dell’occhio che portano alla cecità

Dati alla mano, tra le malattie dell’occhio che portano alla cecità, la cataratta è la causa principale. È una malattia dell’occhio che danneggia il cristallino rendendolo opaco ed incapace di focalizzare l’immagine sulla retina. Le altre due maggiori cause di cecità sono la degenerazione maculare legata all’età (41% dei casi) e il glaucoma (16%). Anche in questo caso, la prevenzione riveste un ruolo fondamentale in quanto, se condotta con logica e rigore scientifico, può ridurre in maniera rilevante gli effetti sulla vista in particolar modo in quelli di origine genetica o connaturata.

Oggi, grazie alle avanzate tecnologie a disposizione unite a controlli periodici della vista, è possibile individuare le principali patologie prima che causino danni irreversibili alla vista. Per questo è importante avere cura della propria vista e occorre ricordarsi sempre che la prevenzione è l’arma migliore ed è più efficace di qualsiasi cura.

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