La Ferrara degli Este: storia, caratteristiche e protagonisti | Studenti.it

La Ferrara degli Este: storia, caratteristiche e protagonisti

Storia della Signoria di Ferrara e dei suoi protagonisti - la famiglia d'Este - iniziata nel 1471 e finita nel 1598 con la devoluzione allo Stato Pontificio.
La Ferrara degli Este: storia, caratteristiche e protagonisti
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1La Ferrara degli Este: introduzione

Astolfo, re dei Longobardi
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1.1Le origini della città di Ferrara

Durante il VII e l’VIII secolo, l’Italia settentrionale è soggetta alle cosiddette invasioni barbariche.   

Per difendersi da questi attacchi, molti si rifugiarono in una fortificazione militare chiamata Ferrariola, sulle sponde del fiume Po di Volano.     

La data di nascita ufficiale della città è il 753, quando il re longobardo Astolfo (?-756) nominò Ferrara in un atto scritto.   

Tra il IX e il XII secolo Ferrara venne prima ceduta allo Stato Pontificio, per poi passare ai Canossa.

1.2Ferrara teatro di numerosi conflitti

A causa della sua posizione strategica, ossia collocata su un delta del Po, non lontana dalla costa e a metà tra Bologna e Venezia, e della sua appartenenza allo schieramento pontificio, essendo feudo papale, la Ferrara degli Este fu protagonista di numerosi scontri:  

sia all’interno della città stessa, con i contrasti tra i guelfi e i ghibellini, che con le potenze esterne, con i comuni e le signorie del nord d’Italia, l’impero e il papato, per tutto il Duecento e il Trecento.  

2La Ferrara degli Este: le origini e l’ascesa estense

Castello Estense di Ferrara
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2.1Le origini della famiglia d’Este

Alla fine del X secolo, la casata degli Obertenghi, signori di Milano e della Liguria Occidentale, ottennero una estesa regione a nord dell’Adige, compresa la cittadina veneta di Este.  

A partire dal XI secolo, il marchese Alberto Azzo II d’Este (1009-1097), detto Albertazzo II, con la costruzione di un castello e con il trasferimento della sua corte nel borgo, diede inizio alla Casa d’Este.  

Nel 1077, l’imperatore Enrico IV (1050-1106) ratificò ad Albertazzo II e alla sua discendenza i territori della Lunigiana e quelli del Padovano, chiamato allora marchesato d’Este.  

2.2Gli Este si affermano a Ferrara

Durante il periodo comunale di Ferrara, lungo tutto il XII secolo, il controllo cittadino fu conteso tra i guelfi degli Adelardi e dei Giocoli e i ghibellini dei Torelli.

Il marchese di Milano e di Genova Obizzo I d’Este (1110 ca-1193) si inserì nella disputa facendo legare suo nipote Azzo VI d’Este (1170-1212) con un’erede Adelardi.

Sebbene il matrimonio non fu celebrato, la famiglia d’Este ereditò comunque i beni, i privilegi e la guida della fazione guelfa, iniziando così la sua ascesa al potere su Ferrara

Ritratto di Azzo VIII d'Este, marchese di Ferrara, Modena e Reggio. Dipinto di Giuseppe Zattera
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2.3Gli Este nuovi signori di Ferrara

Durante il XIII secolo, a causa dell’instabilità politica dovute alle campagne militari dell’imperatore Federico II, il governo di Ferrara fu conteso e alternato tra gli Este e i Torelli.

Azzo VI d’Este, podestà e primo signore della città, intraprese una lotta sanguinosa contro i ghibellini Salinguerra II Torelli (1164-1244) ed Ezzelino II il Monaco (1150 ca-1232/1235).

Con il sostegno di papa Innocenzo IV (1195-1254) e della Repubblica di Venezia, Azzo Novello VII d’Este (1205-1264) riportò Ferrara sotto dominio estense nel 1242, sconfiggendo il vicario imperiale Ezzelino III da Romano (1194-1259). 

Questo fu l’inizio della signoria estense a Ferrara.

3La Ferrara degli Este: le vicende e i conflitti

3.1Crisi in Casa d’Este

Agli inizi del XIV secolo, la signoria estense fece i conti con due situazioni critiche:

  1. la prima fu la sconfitta nella guerra contro una lega formata da Bologna, Parma, Verona e Mantova, perdendo così Modena e Reggio Emilia;
  2. la seconda, invece, la lotta per la successione di Ferrara alla morte di Azzo VIII d'Este (1263-1308) che coinvolse l’intera famiglia degli Estensi.

3.2Ferrara feudo dello Stato Pontificio

Ritratto di Leonello d'Este (1407-1450): marchese di Ferrara e duca di Modena. Dipinto di Antonio Pisano
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Fresco dEste (1280-1312), per garantire la successione al figlio Folco d’Este (XIV sec), chiese aiuto a Venezia per affrontare i suoi fratelli Francesco (fine XIII sec-1312) e Aldobrandino II dEste (fine XIII sec-1326), i quali erano appoggiati dal papa.

La disputa sfociò nella Guerra di Ferrara del 1308-1309, dove alla fine vinsero le truppe pontificie: il feudo ferrarese fu consegnato allo Stato della Chiesa, facendo così decadere alla famiglia estense i diritti ereditari sulla città.

Solo nel 1326, con Obizzo III d’Este (1294-1352), figlio di Aldobrandino II, Ferrara tornò sotto signoria degli Este.

3.3Politiche e strategie di Niccolò III d’Este

Borso d'Este, duca di Ferrara. Miniatura da un manoscritto medievale. Italia, XV secolo
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Se per tutta la seconda metà del XIV secolo la Ferrara degli Este si dovette confrontare con potenze le abilità diplomatiche e strategiche di Niccolò III dEste (1383-1441) portarono Ferrara ad emergere positivamente sia sullo scenario italiano che su quello internazionale. 

Al potere dal 1393 al 1441, Niccolò III lavorò per consolidare dei buoni rapporti con le più importanti entità politiche dell’epoca: dalle signorie e dai comuni italiani centro-settentrionali, all’impero e al papato

Un aspetto molto rilevante fu l’estinzione del debito enorme che Ferrara aveva con Venezia. Da qui i presupposti dello splendore della città ferrarese. 

3.4Inizio dello splendore ferrarese con Leonello e Borso d’Este

Nella seconda metà del XV secolo, Ferrara intraprese la strada per diventare una delle capitali più prestigiose del Rinascimento italiano.

Processo portato avanti dai figli di Niccolò III:

  • Leonello d’Este (1407-1450) rilanciò l’università di Ferrara e attirò importanti intellettuali e artisti dell’epoca alla città ferrarese;
  • Borso d’Este (1413-1471) allargò i confini del territorio estense, eludendo conflitti e valendosi di intensi rapporti diplomatici, e aumentò il prestigio della propria casata, tanto che la casa d’Este ricevettero titolo ducale da parte del papato.

4La Ferrara degli Este: il periodo d’oro e la decadenza

4.1La Ferrara degli Este diventa capitale rinascimentale

Ritratto di Ercole I d'Este (1431-1505), duca di Ferrara. Dipinto di Dosso Dossi. Modena, Galleria Estense
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La stagione pienamente moderna e rinascimentale di Ferrara la si ebbe con Ercole I d’Este (1431-1505), figlio illegittimo di Niccolò III.   

Educato presso la corte napoletana e sposato con la principessa Eleonora d’Aragona (1450-1493) fu molto accorto nell’allacciare proficui legami diplomatici, visibili nella cosiddetta Guerra del Sale, e fu un importante mecenate.    

Grazie alle sue commissioni artistiche, tra musica e teatro, e soprattutto architettoniche, con l’Addizione Erculea, Ercole I portò la città ferrarese a diventare una capitale del Rinascimento italiano per tutto il Cinquecento.   

Ritratto di Alfonso I d'Este (1476-1534), duca di Ferrara, Modena e Reggio
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4.2La Ferrara degli artisti e degli intellettuali

Durante il XVI secolo, la corte di Ferrara fu una delle più prestigiose e più famose d’Europa. Ad impreziosirla sempre di più furono i figli di Ercole I: Alfonso I d’Este (1476-1534), il quale si circondò di personalità di rilievo, come gli artisti Giovanni Bellini (1427 ca-1516), Dosso Dossi (1468 ca-1542) e Tiziano Vecellio (1488 ca-1576), i letterati quali Pietro Bembo (1470-1547), Matteo Maria Boiardo (1441-1494) e Ludovico Ariosto (1474-1533), il quale dedicò l’Orlando Furioso al fratello cardinale Ippolito d’Este (1479-1520). 

4.3Le principesse Isabella e Beatrice d’Este

Beatrice d'Este (1475-1497), duchessa di Milano
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A fornire un’immaginario sulla vita di corte rinascimentale del XVI secolo furono soprattutto le principesse Beatrice d’Este (1475-1497) e Isabella d’Este (1474-1539), entrambe figlie di Ercole I. Tutte e due furono capofila della moda e del gusto del tempo. 

Tuttavia, se Beatrice, sposata con il duca Ludovico il Moro (1452-1508), non fu influente nelle vicende politiche, discorso diverso fu per la cosiddetta “suprema tra le donne” Isabella che, oltre per essere per il suo mecenatismo, fu riconosciuta come un’abile governatrice, soprattuto durante l’assenza a Mantova del marito Francesco II Gonzaga (1466-1519). 

4.4Il mecenatismo estense

Il mecenatismo della Casa d'Este fu soprattutto di natura artistico-culturale.

A partire dall'università di Ferrara, fondata nel 1391 dal marchese Alberto V d'Este e tra le più antiche al mondo, creata anche allo scopo di creare in loco il personale necessario per l’intenso lavoro di diplomazia del piccolo stato. 

La progettazione e l’esecuzione di programmi edilizi di portata internazionale, come l'addizione erculea voluta da Ercole I nel 1492, progetto urbanistico che ha triplicato l'area all'interno delle mura cittadine ad opera di Biagio Rossetti. 

La creazione della biblioteca degli Este con i suoi preziosi manoscritti, fra i quali la famosa Bibbia di Borso, la creazione di svariate dimore come Palazzo Schifanoia famoso per i suoi affreschi; l'impulso alla lingua volgare, con la creazione di una raffinata corte di intellettuali, fra gli altri Ludovico Ariosto, che con il poema cavalleresco L'Orlando furioso in ottava rima celebra la gloria estense. 

4.5Decadenza degli Este e la devoluzione di Ferrara

Il prestigio della corte estense, l’avveduta politica matrimoniale e l’attenta diplomazia con le altre potenze, non furono sufficienti per evitare la decadenza del Ducato di Ferrara.

Quando nel 1598 Alfonso II d’Este (1533-1598) morì senza eredi legittimi, il papa Clemente VIII (1536-1605) procedette con l’annessione del ducato ferrarese allo Stato Pontificio, chiamata la Devoluzione di Ferrara.

Dopo tre secoli di governo gli Estensi abbandonarono la loro città, risiedendo fino al XVIII secolo nel loro Ducato di Modena e di Reggio.