I TRE NODI DA SAPERE PER ANDARE A PESCARE - TUTORIAL BASE SUI NODI - FISHERLANDIA SRL

Ciao amici di Fisherlandia, benvenuti in una nuova pagina del nostro Blog!

Oggi andremo alle basi del mondo dei nodi per la pesca, e vedremo da vicino quali sono i tre nodi fondamentali da sapere per affrontare tantissime tecniche. Tra le centinaia di nodi diversi conosciuti, dai più veloci ai più complessi, quelli protagonisti di questa pagina sono tra i più semplici da eseguire, pur essendo comunque caratterizzati da una buona tenuta finale. In particolare spiegheremo come legare il nylon e il fluorocarbon ad un amo a paletta, come legarli ad una girella, ed infine il caso in cui il filo che dobbiamo usare sia del trecciato.

Cominciamo dalla fine: l'amo

Legare un amo a paletta alla lenza è una delle operazioni più frequenti nel mondo della pesca, ma chi inizia, oppure chi ad esempio nasce come pescatore di Spinning o Eging, potrebbe non avere ancora acquisito una grande dimestichezza con i nodi necessari per legare questo tipo di ami. Vediamo insieme come realizzarli facilmente.

Prendiamo l’estremità del nostro filo, formiamo un cerchio e teniamo fra pollice e indice il punto dove il filo si sovrappone. In quello stesso punto inseriamo il gambo dell’amo, e teniamolo fermo anch’esso tra quelle due dita. Prendiamo la parte lunga del filo, quella che ha formato il cerchio, e cominciamo a ruotare attorno al gambo dell’amo per formare 6 o 7 spire, in discesa. Fatte le spire, teniamo fermo il filo che abbiamo appena ruotato e con l’altra mano tiriamo il piccolo capo libero che era rimasto fermo, fino a serrare il nodo. Infine facciamo scorrere il nodo appena serrato fino ad arrivare sotto la paletta, e diamo un’ulteriore trazione con l’aiuto di un tiranodo.

Le due fasi principali del nodo per ami a paletta

Il nodo completato

C’è anche un metodo alternativo per realizzare questo nodo, che ci darà il vantaggio di avere un allineamento migliore del filo con l’amo. Anche in questo caso iniziamo creando un cerchio con il filo, tenendolo fermo con le dita e inserendo poi il gambo dell’amo, esattamente come si fa nel metodo precedente. La differenza sta nel modo in cui si vanno a formare le spire sul gambo: in questo caso infatti realizzeremo una prima spira più larga, e successivamente ne faremo una seconda più stretta che si andrà ad accavallare sopra la prima. Una volta fatte queste prime due spire iniziali proseguiremo facendone altre 8 o 9, andando a salire verso la paletta. Tireremo infine il capo libero e poi con il tiranodo serreremo definitivamente il nodo che si sarà sistemato sotto la paletta.

Le prime due spire, il passaggio differente del secondo metodo

I consigli di Flavio

È sempre meglio legare da sé i propri terminali, e non comprarli già fatti. Questo perché realizzandoli di persona potremo scegliere tra migliaia di combinazioni diverse di amo e filo, decidendo il tipo, la misura e le caratteristiche di questi in base alle nostre esigenze.

I nodi di girelle e moschettoni, immancabili

Sono i nodi che accompagnano tutti noi da sempre, a prescindere da quali tecniche facciamo, perché in pesca abbiamo sempre a che fare con girelle, moschettoni e snap. Vediamo ora due nodi che rappresentano un vero must da conoscere.

È uno dei primi nodi che si imparano, semplice da eseguire ma comunque funzionale: stiamo parlando del nodo Clinch. Cominciamo con l’inserire il nostro nylon o fluorocarbon all’interno dell’occhiello della girella, tiriamo un po’ di filo e con questo realizziamo delle spire a salire, almeno 4, avvolte attorno al capo lungo. Alla base delle spire, vicino alla girella, si formerà una piccola asola e dovremo far passare il capo libero proprio all’interno di essa. Ora non ci rimane che serrare bene il tutto, dopo aver lubrificato il filo con la saliva, e il risultato sarà un nodo con la classica forma a barilotto tipica del Clinch.

Il Clinch, uno dei nodi più usati del mondo della pesca

I consigli di Flavio

Il Clinch è un nodo molto pratico, che si può realizzare facilmente anche in pesca. Tuttavia non avendo un carico di rottura tra i più elevati, è meglio utilizzarlo in tecniche non molto gravose e in generale in quelle circostanze in cui il carico non è particolarmente importante.

Il secondo nodo che vedremo per legare nylon o fluorocarbon alla girella, è un altro grande classico della pesca, ed è il famosissimo Uni. Cominciamo anche in questo caso facendo passare il filo nell’occhiello della girella, ma stavolta tiriamo un po’ più di filo rispetto a quanto fatto con il Clinch. Formiamo un cerchio con il capo libero, tenendolo fermo con le dita (un po’ come si fa nel caso del nodo per l’amo a paletta). Facciamo passare il capo libero all’interno del cerchio almeno 3 o 4 volte, e poi tiriamolo delicatamente per stringere il cerchio e le spire che si sono formate, ma senza serrare del tutto. Lubrifichiamo con della saliva sia le spire che il tratto di filo tra esse e la girella, e solo allora tiriamo ulteriormente il capo lungo per far scorrere il nodo fino alla girella. Una volta arrivato a battuta, tiriamo bene anche il capo corto e serriamo il nodo definitivamente. Rispetto al Clinch, il nodo Uni conserva maggiormente il carico di rottura originale del filo che stiamo usando.

Il nodo Uni, un classico dalla grande affidabilità

Cambia il filo, cambiano i nodi

Il Clinch è utile e pratico per fili in nylon o fluorocarbon, ma se dovessimo legare una girella ad un trecciato non andrebbe più bene, perché la treccia tenderebbe sicuramente a scivolare. Allora dovremo cambiare nodo, ed uno ottimo per questa circostanza è senza dubbio il Palomar. Per realizzarlo cominciamo con il doppiare il nostro filo, ed inseriamolo così doppiato attraverso l’occhiello della girella o del moschettone che stiamo legando. Formiamo un cerchio, e facciamo entrare il capo doppiato all’interno del cerchio stesso andando a realizzare un semplice nodo ad una passata, che lasceremo piuttosto largo. Adesso sarà la girella a muoversi, infatti dovremo infilarla all’interno dell’asola formata dai due fili del capo doppiato. Con molta calma cominciamo a tirare il filo e la girella, sistemando bene con le dita il nodo che si sta formando. Lubrifichiamo come sempre con della saliva, e infine serriamo tirando e compattando bene il nodo. Il Palomar tra l’altro è un nodo molto efficace anche con nylon e fluorocarbon.

Il Palomar, ottimo praticamente su qualsiasi filo

I consigli di Flavio

Un accorgimento da avere sempre nel caso dei nodi con la treccia è quello di tagliare l’eccedenza del filo in modo non troppo secco, lasciando quindi un “baffetto” più lungo rispetto a quanto solitamente facciamo con il nylon o il fluorocarbon.

Ad ogni nodo il suo utilizzo

Esistono davvero decine e decine di nodi, e il loro uso è relazionato alla situazione in cui ci si trova ed alle necessità che si hanno in pesca, perché ogni nodo conserverà una diversa percentuale del carico di rottura del filo con cui li eseguiamo. Quando si prende una certa familiarità e manualità si può scegliere di realizzarne di più complessi e più resistenti, in base alla tecnica. Ma in ogni caso conoscere quelli base che abbiamo visto in questa pagina è indispensabile, e con essi possiamo benissimo cominciare a realizzare da noi le montature e preparare la nostra attrezzatura.

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