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La Francia di Napoleone III

Dopo il 1848 avvenne la Seconda restaurazione e tutto sembrava ritornato come prima, ma in realtà così non fu. A partire dagli anni cinquanta dell’Ottocento fu nuovamente la Francia di Napoleone III a rendere dinamico il panorama politico europeo. Napoleone III nel 1849 era intervenuto in Italia per ottenere consensi in patria, anche se in teoria non avrebbe potuto avere un secondo mandato. Dunque Napoleone intraprese la strada del colpo di stato: nel 1851 entrò a Parigi con l’esercito e con un referendum la popolazione francese espresse il proprio appoggio al sovrano.

La politica di Napoleone III era autoritaria, ma basata sul consenso popolare. Nel 1852 venne proclamato il Secondo Impero. Vennero condotti numerosi lavori pubblici che andavano a vantaggio delle richieste della popolazione. Con in mente il mito della grandeur della Francia di suo zio, Napoleone III decise di intraprendere una serie di operazioni di politica estera, ma alcune furono fallimentari. Il Secondo Impero rappresentava però un tentativo di rottura dell’equilibrio che si era cercato di instaurare con la Seconda restaurazione.
Nel 1853 la Russia dichiarò guerra alla Turchia per conquistare la Moldavia e la Valacchia e controllare lo stretto dei Dardanelli. Questa era una minaccia per inglesi e francesi che decisero di intervenire nella cosiddetta guerra di Crimea al fianco dei Turchi per bloccare l’espansione russa. La guerra si concluse nel 1855 anche grazie all’intervento del Regno di Sardegna che mandò 18.000 soldati in Crimea a fianco di francesi e inglesi. Il primo ministro piemontese Cavour era stato molto lungimirante nel creare una fitta rete di alleanze. Il corpo di spedizione piemontese si distinse per il proprio valore e fu artefice di alcune vittorie importanti come quella della battaglia della Cernaia. Nel 1856 a Parigi avvenne la conferenza di pace in base alla quale la Russia doveva cedere Moldavia e Valacchia. In questa conferenza Cavour ottenne che si parlasse anche della questione italiana e francesi e inglesi auspicarono che l’Italia riuscisse a ottenere l’indipendenza.
La Francia nel 1870 iniziò a formare un proprio impero coloniale conquistando alcuni territori dell’Indocina e fece incursioni anche in altre regioni come il Libano, il Messico e l’Algeria. Nel 1870 Napoleone III invase il Messico che aveva deciso di non pagare più i propri ingenti debiti nei confronti delle banche francesi e venne posto sul trono messicano Massimiliano, fratello dell’imperatore d’Austria. Si scatenò però una guerriglia dei cittadini messicani e intervennero anche gli Stati Uniti in nome della dottrina Monroe: Massimiliano venne ucciso e dopo tre anni i francesi furono costretti a ritirarsi. Questo fatto è rappresentativo dell’eccessivo attivismo di Napoleone III che venne poi furbamente manipolato da Cavour. Disastroso fu lo scontro della Francia con la Prussia che sancì la fine di Napoleone III.