Pisa, Monica Vitti in mostra: locandine, foto, abiti e autobiografie della ragazza con la pistola | Corriere.it

Pisa, Monica Vitti in mostra: locandine, foto, abiti e autobiografie della ragazza con la pistola

diGinevra Barbetti

L'esposizione fino al 5 maggio all'Arsenale

Pisa, Monica Vitti

Monica Vitti vista dall’artista e fumettista Alice Milani che si è ispirata alla locandina di «Dramma della gelosia» di Scola (1970)

«L’immagine della Vitti nel manifesto disegnato da Alice Milani, ispirato a Dramma della gelosia di Ettore Scola del 1969, è forse la sua più rappresentativa. È solare, sorridente, vivace come lo sono state le sue interpretazioni nei grandi film della commedia all’italiana, dov’è l’unica donna a occupare un ruolo di rilievo insieme a un parterre di attori: Sordi, Mastroianni, Tognazzi, e così via».

Quando Monica Vitti disse «ero diventata un colore»

Chiara Tognolotti, docente di Storia del Cinema Italiano dell’Università di Pisa, racconta Cara Monica. Frammenti, immagini, ricordi la mostra del Cineclub Arsenale dedicata a Monica Vitti fino al 5 maggio.

momenti più significativi della carriera dell’attrice in un percorso tra foto e locandine originali dei suoi film di successo: «Il deserto rosso rappresenta una delle sue interpretazioni più complesse — continua Tognolotti — qui incarna la visione del regista, dando corpo alla ricerca sulla visione cinematografica di Antonioni. Lei stessa scrive in Sette sottane, una delle sue autobiografie: «Ero diventata un colore»: come se la sperimentazione sull’uso cromatico passasse attraverso la sua performance».

Abiti, accessori, e anche un camerino con specchio da trucco

In esposizione anche abiti, accessori e la ricostruzione di un camerino con lo specchio da trucco. E poi, le sue due autobiografie: «Che ruotano intorno al racconto dell’infanzia, della formazione e al sodalizio con Antonioni, fino ai Settanta. La prima, Sette sottane, segue il filo dei ricordi, o meglio, del dimenticare, e si apre con queste parole: «Ad un certo punto della mia vita, a mia insaputa, devo aver deciso di dimenticare. Non dimenticare i dolori o gli errori, ma dimenticare fatti, persone, forse solo confondere tutto».

«Oggi scrivo non per ricordare, ma per reinventarmi tutto»

Nella seconda, Il letto è una rosa, che pubblica nel 1995, la memoria è reinvenzione di sé: «Oggi scrivo non per ricordare, ma per reinventarmi tutto, per cancellare e ricostruire visi e fatti che mi girano da tanto tempo intorno e ridono insieme a me; non di me». In calendario, per la serata del 5 maggio ci sarà il concerto di Andrea Pellegrini Note della Notte, con musiche di Gaslini dal film La notte, seguirà la proiezione.

«Scoprire di far ridere è stato come scoprire di essere la figlia del re» diceva la Vitti. «Entra all’Accademia di arte drammatica Silvio D’Amico nel 1950, nonostante la voce roca e afona che viene considerata un difetto e che diverrà invece uno dei suoi tratti più distintivi — prosegue Tognolotti — È lì che Sergio Tofano ne intuisce il talento e la incoraggia a studiare, a recitare in ruoli brillanti. Diventa poi attrice nella Compagnia degli spettatori italiani: come primo ruolo le viene affidato il Prologo in La mandragola di Machiavelli. Continua con la compagnia de Il teatro dei Gobbi, con Ettore Caprioli e Franca Valeri, e il varietà di Senza rete, insieme a Bice Valori. Il cinema arriva attraverso il doppiaggio, nel sodalizio con Antonioni, nel 1957 di Il grido, dove doppia la protagonista, Dorian Gray».

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27 aprile 2024