Cosa vedere a Messina: guida completa alla città dello Stretto

    Cosa vedere a Messina

    Cosa vedere a Messina? Forse la vostra nave da crociera attraccherà in città per qualche giorno o ci passerete in auto dopo avere attraversato lo Stretto di Messina. Prima di fuggire via verso la vostra prossima destinazione, leggete questa guida e capirete che Messina dovrebbe essere aggiunta in ogni itinerario alla scoperta della Sicilia. Senza considerare poi tutte le cose buonissime che si possono mangiare in questa città

    Cosa vedere a Messina: il giro del centro

    Iniziamo questa guida sulle cose da vedere a Messina con un classico giro del centro. Questa è la zona dove si concentrano la maggior parte dei monumenti e i luoghi di interesse. Piccola premessa: la città è stata interamente rasa al suolo durante il terremoto del 1908 e poi bombardata durante la Seconda Guerra Mondiale. Molti monumenti sono stati però ricostruiti, riproducendo fedelmente gli originali e costituiscono oggi un patrimonio artistico di tutto rispetto.

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    La Chiesa di Santa Maria Alemanna

    L’itinerario alla scoperta delle cose da vedere a Messina può iniziare dalla Chiesa di Santa Maria Alemanna. È uno dei rari esempi di architettura gotica in Sicilia e la sua costruzione risale al 1220. Della chiesa faceva parte anche un ospedale, usato dai cavalieri, impiegati nella Crociate, come luogo di cura e riposo. Tra le persone che hanno beneficiato delle cure dell’ospedale c’è anche lo scrittore Miguel de Cervantes. L’autore del Don Chisciotte della Mancia fu ricoverato nel 1571, dopo essere stato ferito durante la battaglia di Lepanto. L’edificio oggi, dopo un restauro del 2001, è utilizzato come sede di eventi, mostre e spettacoli.

    La Chiesa dei Catalani

    Esterno della Chiesa dei Catalani a Messina

    Proseguendo Il giro del centro, la tappa successiva è la Chiesa dei Catalani. L’edificio è una testimonianza dell’antica vocazione mercantile della città di Messina. In città infatti era presente una comunità catalana, arrivata al seguito di Pietro III d’Aragona, che avviò un’intensa attività commerciale e istituì qui la sua Confraternita. La Chiesa dei Catalani è una preziosa testimonianza del passato di Messina anche per un altro motivo. Si trova infatti in una posizione più bassa rispetto al livello stradale e il suo piano di calpestio è quello della città prima che fosse distrutta dal terremoto del 1908. L’edificio esterno è una fusione di stili architettonici diversi, sono presenti infatti elementi normanni, bizantini, arabi e del tardo romanico pisano e lombardo.

    Il Duomo di Messina e il suo Campanile

    Esterno del Duomo di Messina

    L’itinerario delle cose da vedere a Messina ci porta adesso al monumento più famoso di tutta la città: il Duomo e il suo Campanile. La chiesa risale all’epoca normanna e, anche se più volte distrutta nel corso della storia, è stata sempre ricostruita e oggi riproduce fedelmente l’aspetto originario. All’interno, oltre a diverse opere d’arte, è possibile ammirare anche il Tesoro del Duomo. Si tratta di una collezione di arredi sacri, paramenti e reliquiari, molti dei quali realizzati da maestri argentieri messinesi. Del Duomo di Messina fa parte anche la torre campanaria, caratterizzata dalla presenza di numerosi meccanismi che entrano in azione ogni giorno a mezzogiorno. Le statue presenti su cinque diversi livelli rappresentano scene religiose e alcune leggende locali.

    La Fontana di Orione

    La Fontana di Orione a Messina

    Proprio di fronte al Duomo si trova un altro monumento che rientra sicuramente tra le cose più belle da vedere a Messina. Si tratta della Fontana di Orione, una delle tante fontane artistiche presenti in città e definita dallo storico dell’arte Bernard Berenson come “la più bella fontana del Cinquecento europeo”. L’opera è stata realizzata nel 1553 dallo scultore Giovanni Angelo Montorsoli. La commissione di questo lavoro arrivò direttamente dal Senato messinese con l’obiettivo di celebrare la costruzione del primo acquedotto cittadino. La fontana ha una forma piramidale ed è formata da tre diverse vasche concentriche. Alla base ci sono le rappresentazioni dei fiumi: Nilo, Tevere, Ebro e Camaro, un torrente che in passato attraversava la città. Al vertice della fontana c’è invece la statua di Orione. Montorsoli scelse come soggetto questo personaggio della mitologia greca perché, secondo una delle tante leggende esistenti, il gigante Orione sarebbe stato il fondatore dell’antica città di Messina.

    La Galleria d’Arte Moderna e Contemporanea Lucio Barbera

    L'interno della Galleria d'Arte Moderna di Messina Lucio Barbera

    Se siete appassionati di arte la vostra prossima meta è la Galleria d’Arte Moderna e Contemporanea Lucio Barbera. Inaugurata nel 1998 e intitolata al critico d’arte messinese Lucio Barbera, la galleria, con le sue opere, è una sintesi delle principali correnti artistiche del Novecento italiano. Per il Neorealismo c’è il quadro I picconieri di Renato Guttuso mentre per Arte Povera e Spazialismo ci sono il Polittico di 7 pannelli di Alighiero Boetti e Black Nero 2177  di Agostino Bonalumi. Per la Pop Art italiana ci sono uno degli Half Dollar di Franco Angeli realizzato nel 1966 e il dipinto Viaggio a Mosca di Mimmo Rotella. Nella Galleria Lucio Barbera non potevano poi mancare alcune opere dei principali artisti messinesi come: Mazzullo, Migneco, Freiles e Samperi. Dal 2001 all’interno del museo è allestita anche una mostra permanente dedicata al Premio Nobel Salvatore Quasimodo dal titolo “La vita non è un Sogno”.

    La Galleria Vittorio Emanuele III

    Proseguendo il giro tra le cose da vedere nel centro di Messina, si arriva alla Galleria Vittorio Emanuele III. Inaugurata nel 1929 è stata progettata dall’architetto Camillo Puglisi Allegra. I lavori furono finanziati dalla Società Generale Elettrica della Sicilia desiderosa di creare una nuova sede per i suoi uffici. Dal punto di vista stilistico la Galleria presenta elementi ornamentali collocabili fra Eclettismo e Déco e si articola in tre bracci a forma di “Y” che confluiscono al centro in un esagono sormontato da una cupola vetrata. La copertura è formata da una doppia volta con una intelaiatura metallica di sostegno delle vetrate artistiche. La Galleria Vittorio Emanuele è uno dei principali punti della movida di Messina e, al suo interno, ci sono diversi ristoranti e cocktail bar.

    Il Palazzo del Monte di Pietà

    Tra le cose da vedere a Messina merita attenzione anche il Palazzo del Monte di Pietà. È è un edificio del XVIII, progettato dall’architetto Natale Masuccio e completato nel secolo successivo. Qui aveva sede l’Arciconfraternita degli Azzurri che aveva voluto istituire a Messina un Monte di Pietà per aiutare la popolazione stretta dal morso dell’usura. Dell’edificio originale è visibile solo il piano terra e un balcone del primo piano. Una volta entrati, superato un corridoio con volte a botte, si arriva in un cortile interno, dove è possibile ammirare una splendida scalinata artistica in stile tardo-barocco. Il Palazzo oggi è utilizzato per mostre temporanee ed eventi.

    La Chiesa di San Tommaso Apostolo il Vecchio

    Nascosto tra i palazzi del centro storico si trova anche un piccolo gioiello dell’architettura siculo-normanna. Dal Palazzo del Monte di Pietà basta svoltare prima su via della Munizione e poi su Via Romagnosi per trovare la piccola Chiesa di San Tommaso Apostolo il Vecchio. La sua costruzione risale al periodo tra il 1061 e il 1101, durante il regno del Gran Conte Ruggero I. Dopo essere stata restaurata nel corso del Cinquecento, la chiesa è stata acquistata dall’ordine dei Padri Teatini e inclusa nei giardini del loro convento. Con l’esproprio da parte dello Stato Italiano la Chiesa di San Tommaso è stata ceduta ad alcuni privati. L’edificio è stato così usato prima come forno e poi come stalla. Sopravvissuta al terremoto del 1908 è stata restaurata negli anni Ottanta e oggi è utilizzata per piccoli eventi.

    Cosa vedere a Messina: la parte alta della città

    L’itinerario alla scoperta delle cose da vedere a Messina ci porta adesso a visitare la parte alta della città. Qui, oltre a visitare alcuni monumenti molto importanti come il Santuario di Montalto e il Sacrario di Cristo Re, è possibile ammirare una delle migliori viste sulla città e lo Stretto di Messina.

    La Fontana Falconieri e la Rampa della Colomba

    Il percorso alla scoperta della parte alta di Messina inizia da Piazza Basicò che si raggiunge dopo aver percorso una breve salita. Al centro della piazza c’è la Fontana Falconieri, splendida fontana artistica costruita nel 1843 in onore della Madonna della Lettera. Da piazza Basicò parte una scalinata, chiamata Rampa della Colomba, che porta direttamente alla prossima tappa: il Santuario di Montalto. Un progetto di riqualificazione urbana ha reso la scalinata ancora più artistica con l’aggiunta di nove sculture di sirenidi. Si tratta di figure mitologiche dalle sembianze di mostre marini e che sono presenti anche nella Fontana Falconieri. In questo caso però la testa delle sirenidi ha la forma di una colomba.

    Il Santuario di Montalto

    Alla fine della Rampa della Colomba si arriva nella zona della città chiamata Colle della Caperrina, conosciuta in passato anche con il nome di Campidoglio di Messina. In questo luogo, infatti, il popolo messinese combatté a lungo per resistere all’assedio degli Angioini del 1282. Qui oggi si può ammirare il Santuario di Montalto ma in passato sorgeva una chiesa dedicata alla Madonna delle Vittorie. La fondazione di questa chiesa è legata ad una leggenda che è possibile ritrovare in uno dei meccanismi del Campanile del Duomo. Il Santuario di Montalto è il risultato di un processo di costruzione in due fasi, la prima delle quali risale al 1911 mentre la seconda è del 1928. Esternamente la chiesa è in stile eclettico con richiami allo stile gotico e romanico. All’interno si trovano diverse opere d’arte tra cui: una tavola lignea del 1300, una Manta d’argento cesellata da Filippo Juvarra, un crocifisso ligneo del XV secolo e due acquasantiere in marmo della fine del Settecento.

    Il Sacrario di Cristo Re

    Il Sacrario di Cristo Re a Messina

    La prossima tappa del nostro itinerario ci porta ad un monumento molto particolare: il Sacrario di Cristo Re. Si tratta di un sepolcro monumentale costruito nel 1937 per ospitare le spoglie dei caduti nelle due guerre mondiali. A progettare l’edificio è stato l’architetto messinese Filippo Juvarra, ispirandosi alla Basilica di Superga di Torino. Il tempio, in stile barocco, ha pianta centrica ed è sormontato da una cupola segnata da otto costoloni. Alla loro base ci sono altrettante statue in bronzo, modellate dallo scultore romano Teofilo Raggio e che raffigurano le virtù cardinali e teologali. All’interno del Sacrario c’è un monumento al Milite Ignoto realizzato da Antonio Bonfiglio. Sulle pareti invece vengono custoditi i resti di 110 caduti della Prima Guerra Mondiale e di 1.288 caduti della seconda guerra mondiale, di cui 161 rimasti ignoti.

    Cosa vedere a Messina: il viale Boccetta e la Passeggiata a Mare

    Una volta terminata la visita di questa zona della città, il tour alla scoperta delle cose da vedere a Messina prosegue ritornando verso la parte bassa e il mare. Percorrendo il grande viale Boccetta si incontrano diversi monumenti interessanti come il Museo Messina nel ‘900 o il Palazzo della Cultura, per poi ritornare su Via Garibaldi.

    Il Museo Messina nel ‘900

    L'interno del Museo Messina nel 900

    Uno dei musei più particolari di Messina è sicuramente il Museo Messina nel ‘900. Inaugurato nel 2015, è allestito all’interno di un ex bunker antiaereo costruito nel 1934. All’interno del museo è possibile visitare la ricostruzione dell’ufficio del prefetto e dell’infermeria di Primo Soccorso mentre una stanza attigua è dedicata agli uomini illustri del Novecento messinese. Nei locali che in origine erano destinati all’accoglienza degli sfollati, oggi ci sono due mostre permanenti. La prima è dedicata ai sistemi di difesa dello Stretto di Messina nel corso dei secoli mentre la seconda è una esposizione di armi leggere, piccoli pezzi d’artiglieria, uniformi ed equipaggiamenti che vanno dai primi anni del 1900 allo sbarco anglo-americano in Sicilia del 1943.

    La Chiesa di San Francesco all’Immacolata

    Proseguendo la vostra discesa su Viale Boccetta noterete una chiesa dall’aspetto imponente. Guardatela bene e poi date un’occhiata al quadro di Antonello da Messina Cristo in pietà sorretto da tre angeli. Proprio così, l’edificio che si vede sullo sfondo è la Chiesa di San Francesco all’Immacolata che avete davanti. Risale al 1254 ed è stata la prima chiesa francescana ad essere stata costruita in Sicilia. Purtroppo, nei secoli successivi, una serie di sfortunati eventi l’hanno colpita. Danneggiata dai terremoti del 1693 e del 1783, l’interno della chiesa è stato devastato da un incendio nel 1884. È stata rasa al suolo dal terremoto del 1908 e poi ricostruita, subendo però ulteriori danneggiamenti durante i bombardamenti della Seconda Guerra Mondiale. Le poche opere d’arte, sopravvissute a tutti questi eventi catastrofici, sono custodite nel Museo Regionale.

    La Fontana del Nettuno

    La Fontana del Nettuno a Messina

    Arriviamo così ad uno dei monumenti simbolo della città di Messina: la Fontana del Nettuno. Dopo il successo avuto con la Fontana di Orione, il Senato messinese affida a Giovanni Angelo Montorsoli il compito di realizzare una seconda fontana artistica. L’opera sarà completata nel 1557 ma subirà dei danneggiamenti nel corso dei moti antiborbonici del 1848. Le statue di Nettuno e di Scilla sono state così sostituite con delle copie, mentre gli originali sono oggi nel Museo Regionale. Il Dio del Mare è rappresentato con il tridente nella mano sinistra e la mano destra protesa verso l’orizzonte, per calmare le acque dello Stretto di Messina. Inizialmente la Fontana si trovava più vicino alla zona del porto e la statua di Nettuno dava le spalle al mare. Nel 1934 la fontana è stata spostata nella sua attuale collocazione invertendo però l’orientamento.

    Il Teatro Vittorio Emanuele

    Tornando di nuovo verso il centro città si arriva al Teatro Vittorio Emanuele II. È uno dei principali luoghi della cultura a Messina e la sua inaugurazione risale al 1852. Il teatro offre un palinsesto molto variegato che spazia tra prosa, musical, lirica e balletto. Se decidete di rimanere qualche giorno a Messina, potreste anche valutare di assistere ad uno dei suoi spettacoli. È importante comunque non lasciarsi scappare l’occasione di visitare l’interno. Sul tetto infatti è presente un affresco realizzato nel 1985 da Renato Guttuso e dedicato al Mito di Colapesce.

    Cosa vedere a Messina: la zona del Porto

    Per completare il giro dei luoghi di interesse nel centro, resta da esplorare la zona del porto. Questa zona della città è anche chiamata “zona falcata” perché ricorda proprio la forma di una falce. Il primo nome con cui fu chiamata la colonia greca di Messina fu proprio quello di Zancle dal termine Zanclon, che nella lingua dei Siculi significa appunto “falce”.

    Forte San Salvatore e la Statua della Madonna della Lettera

    La statua della Madonna della Lettera nel porto di Messina

    Il principale monumento di questa parte di Messina è sicuramente il Forte San Salvatore. È una costruzione difensiva voluta da Carlo V e costruita tra il 1537 e il 1540. All’interno della struttura è allestito anche un piccolo museo con tre diverse sale tematiche. Per visitare il Forte San Salvatore è necessario prenotarsi con almeno una settimana di anticipo (tutte le informazioni qui). Al di sopra della costruzione si trova uno dei simboli di Messina e cioè la statua della Madonna della Lettera. È stata realizzata nel 1934 da Tore Edmondo Calabrò e poggia su un globo di 2,6 metri di diametro ed è alta 7 metri. L’intera colonna, compreso il basamento, raggiunge i 60 metri di altezza.

    La Lanterna del Montorsoli

    Tra le cose da vedere a Messina nella zona falcata c’è anche la Lanterna del Montorsoli. Si tratta di una costruzione del Cinquecento realizzata per ospitare una grande lanterna che svolgesse la funzione di faro. A realizzarla è stato l’architetto Giovanni Angelo Montorsoli che, a Messina, ha realizzato anche la Fontana di Orione, quella del Nettuno e l’Apostolato del Duomo di Messina. Anche questo sito può essere visitato solo su richiesta. Per tutte le informazioni sulla visita è possibile consultare questo link.

    La Street Art

    Murales a Messina

    La zona del porto è anche quella dove c’è la maggior concentrazione di interventi di Street Art. Il primo storico intervento ad essere stato fatto è un murales dell’artista Blu: Caccia al Pescespada. Anche se oggi è gravemente danneggiato per colpa sia dal tempo che dei vandali, quest’opera ha avuto il grande merito di dare una forte spinta alla Street Art a Messina. Nel 2015 il Comune ha promosso il progetto “Distrart” con l’obiettivo di riqualificare questa zona della città attraverso il muralismo. Sono nate così le opere degli artisti Anc e Poki, Julieta XLF, Luca Zamoc, NemO’S e SeaCreative oltre alla decorazione di tutte le fermate del tram della città.     

    Cosa vedere a Messina: Il Museo Regionale di Messina

    Una delle sale del Museo Regionale di Messina

    Tra le cose da vedere assolutamente a Messina c’è sicuramente il Museo Regionale. Sono pochi i musei che possono vantare una collezione che comprende due quadri di Caravaggio e due opere di Antonello da Messina. A questi si aggiungono anche tantissimi altri reperti che vanno dall’antica fondazione della città di Messina nell’VIII secolo a.C. fino ad arrivare all’Ottocento. Il museo si trova a pochi passi dal capolinea del tram cittadino mentre a piedi dista circa 40 minuti dal centro. Tutti i reperti sono disposti secondo un ordine cronologico suddiviso in sette periodi storici che corrispondono ad altrettanti colori. Questi sono Blu (Medioevo), Verde (Primo Rinascimento), Giallo (Rinascimento Maturo), Rosso (Manierismo), Viola (Seicento), Arancione (Settecento Pittorico Messinese) e Rosa (Ottocento Accademico). Una volta visitato l’interno, l’esperienza continua all’esterno con Giardino Mediterraneo del Mu.Me e una selezione di manufatti lapidei.

    Cosa vedere a Messina: il Cimitero Monumentale

    Monumento funebre nel Cimitero Monumentale di Messina

    Dalla parte diametralmente opposta rispetto al Museo Regionale si trova invece il Cimitero Monumentale. Forse può sembrare strano inserire un cimitero in una guida sulle cose da vedere a Messina ma, in realtà, non è così. La parte monumentale e artistica è infatti ampiamente riconosciuta come una delle più importanti d’Italia al pari del Cimitero Monumentale di Staglieno a Genova e del Cimitero Monumentale di Milano. Inaugurato nel 1872, il Cimitero Monumentale di Messina è un vero e proprio museo a cielo aperto. Nel corso degli anni, diversi artisti messinesi hanno realizzato monumenti funebri secondo i canoni dell’architettura liberty, neogotica e neoclassica.

    Cosa vedere a Messina: la zona nord della città

    Finito di esplorare il centro della città è arrivato il momento di andare alla scoperta della zona nord della città. Spostandosi verso Capo Peloro, che fa da spartiacque tra Mar Tirreno e Mare Ionio, incontrerete un lungo tratto di spiaggia che si estende per quasi due chilometri. Non vi resta che scegliere dove preferite fare il bagno.

    I laghi di Ganzirri

    Panorama con i laghi di Ganzirri di Messina

    Ganzirri è un borgo marinaro di Messina che si trova a circa 13 chilometri dal centro città. Qui si trovano due laghi collegati tra di loro da un piccolo canale: il Pantano Grande o Lago di Ganzirri ed il Pantano Piccolo o Lago di Faro. I due bacini a loro volta sono anche collegati con il mare: il Pantano Grande con il Mare Ionio e il Pantano Piccolo con il Mar Tirreno. Una passeggiata sul lungo lago è sicuramente un’esperienza molto affascinante e rilassante. D’estate questa zona è molto frequentata anche per la presenza di tanti ottimi ristoranti di pesce. I Laghi di Ganzirri, infatti, sono anche famosi per la coltivazione di molluschi ed in particolare per quella delle cozze.

    Torre Faro e il Pilone dello Stretto

    Il Pilone di Torre Faro a Messina

    Se avete qualche giorno a disposizione, allora nell’elenco delle cose da vedere a Messina dovete aggiungere anche il Pilone di Torre Faro. Si tratta di una delle due torri in acciaio costruite negli anni ‘50 (l’altra è in Calabria), per fare arrivare l’energia elettrica in Sicilia. Il traliccio è alto 224 metri a cui si aggiungono gli 11 della base di calcestruzzo armato che lo sostiene, per un totale di 235 metri. Nel 1992 i due piloni sono stati dismessi in favore di un collegamento sottomarino. Il punto in cui si trova il Pilone di Torre Faro prende il nome di Capo Peloro ed è la punta nord della Sicilia. Qui si incontrano il Mar Tirreno e il Mare Ionio generando correnti, a volte anche molto forti, che cambiano ogni sei ore. Oltre ad essere un posto affascinante per il panorama, il Pilone è anche uno dei punti migliori dove fare il bagno. La Spiaggia di Torre Faro è infatti una delle più belle di tutta la Sicilia.

    Il Parco Horcynus Orca e il MACHO

    Sempre nella zona di Torre Faro, all’interno del Complesso Monumentale di Capo Peloro o “Torre degli Inglesi” ha sede il “Parco Letterario Horcynus Orca”. Il nome prende ispirazione dall’omonimo romanzo del 1975 dello scrittore Stefano d’Arrigo. Il Parco comprende diversi ambienti sia esterni, come il Giardino delle Sabbie, che interni. In uno di questi è allestito il MACHO, Museo d’Arte Contemporanea Horcynus Orca. Comprende una collezione di un centinaio di opere, esposte lungo il percorso di visita permanente, e un archivio video di circa 500 titoli, opera di 200 artisti e più.

     


    Sergio Campolo

    Mi sono laureato in Economia e Management a Roma, ho lavorato per 6 anni a Milano soprattutto nel Web Marketing e adesso vivo a Trento. Nel 2021 ho fondato The World of Sicily con l’obiettivo di far conoscere a tutto il mondo le bellezze di questa regione.

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