Maurìzio conte di Nassau e principe di Orange nell'Enciclopedia Treccani - Treccani - Treccani

Maurìzio conte di Nassau e principe di Orange

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Figlio (Dillenburg 1567 - L'Aia 1625) di Guglielmo I d'Orange e della sua seconda moglie Anna di Sassonia, venne in Olanda nel 1583, studiò a Leida e fu nominato, dopo l'assassinio del padre, nel 1585, statolder in Olanda e in Zelanda. Cinque anni dopo divenne statolder anche nelle province di Utrecht, Gheldria e Overijssel. Uomo di guerra, riformò l'esercito e con una serie di vittorie (1590-99) contro gli Spagnoli liberò i Paesi Bassi a N dei grandi fiumi. In seguito, dietro consiglio di J. van Oldenbarneveldt, si accinse a liberare dalla dominazione spagnola i Paesi Bassi meridionali. Pur avendo sconfitto clamorosamente l'esercito spagnolo nella battaglia di Nieuwpoort (2 luglio 1600), si rifiutò di continuare la guerra, trovandosi di conseguenza in aperto contrasto con gli Stati e con Oldenbarneveldt. La lotta tra M. e quest'ultimo divampò apertamente dopo il 1609, quando con la Spagna fu conclusa la cosiddetta tregua dei dodici anni, alla quale sia M. sia la maggioranza del popolo erano contrarî, ed essa fu complicata dalle divergenze religiose fra gli arminiani e i gomaristi: M., postosi nel 1617 a capo degli ultimi (detti anche controrimostranti), sostenitori contro la supremazia dell'Olanda di una larga autonomia regionale, riuscì a far arrestare il suo antagonista, che fu processato e condannato a morte (1619). Da allora (nel 1620 diverrà anche statolder di Groninga e di Drenthe) esercitò poteri quasi sovrani. Gravemente ammalato, si fece sostituire, nel marzo 1625, nella carica dal fratellastro Federico Enrico. Nel 1618, morto il fratellastro Filippo Guglielmo, aveva assunto il titolo di principe di Orange. n Come generale, M. di Nassau è celebre per aver adottato un nuovo tipo di formazioni, scomponendo i massicci battaglioni di picchieri e moschettieri e squadroni di cavalleria del tempo in triplice schiera, separando i picchieri dai moschettieri, collocando ai fianchi di costoro e in mezzo a essi reparti a cavallo. L'artiglieria era disposta, a seconda del terreno, nelle parti più deboli, o dove si voleva restare sulla difensiva. Il codice tattico (che ebbe larga rinomanza e applicazione nell'Europa del tempo), regolante quest'ordine di battaglia, fu in grande parte opera di M. che fu considerato il capo della scuola militare detta protestante.

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