Morì alla vigilia del suo 45esimo compleanno del 2 aprile 1984: il cantante Marvin Gaye fu ucciso dal genitore, che lo freddò con un colpo di pistola al culmine di una lite

Oggi, 1 aprile 2024, ricorrono 40 anni dalla morte di Marvin Gaye, la leggenda del soul e R&B uccisa dal suo stesso sangue: il padre, un pastore evangelico piuttosto noto in quartiere e non solo per le prediche che teneva, ma soprattutto per essere il genitore del famoso cantante e compositore. Una lite, culminata nel peggiore dei modi. Una delle tante, perché, a sentire il vicinato, tra i due pare che vi fosse un rapporto piuttosto conflittuale. “Mi voleva uccidere, mi sono solo difeso”, diceva il genitore all’arrivo dell’ambulanza e delle forze dell’ordine. Marvin, il figlio, era a terra, il corpo giaceva in una pozza di sangue.

La ricostruzione choc

Bisogna tornare alla sera di quel maledetto 1° aprile, al 2101 South Grammercy di Los Angeles e al suono delle sirene dell’ambulanza che riempivano il silenzio del quartiere. Il mezzo dei soccorsi correva nella casa del vecchio reverendo, l’omicida. Come riferito a posteriori, i sanitari hanno raccontato una scena agghiacciante. Marvin era steso a terra, il padre era seduto su una sedia e si teneva la testa tra le mani, continuando a ripetere di essersi difeso e di essere stato vittima dell’aggressione del figlio. “Mi voleva uccidere”.

Il cantautore morì sotto il colpo di un proiettile mirato al cuore, l’arma da fuoco era un regalo ricevuto nei giorni precedenti. Mittente? Proprio Marvin, che non sapeva di consegnare al padre lo strumento che lo avrebbe ucciso. O forse sì, secondo più di qualcuno. Arrestato con l’accusa di omicidio preterintenzionale, successivamente l’uomo riuscì a spiegare che il figlio fosse in preda agli effetti della droga e gli venne riconosciuta parzialmente la legittima difesa in aula.

Alla fine la condanna fu di sei anni di reclusione e pena sospesa. Ironia della sorte, il cantautore morì alla vigilia del suo compleanno: ne avrebbe compiuti 45. Marvin Gay sr. morì 14 anni dopo, il 18 ottobre del 1998 presso una casa di riposo della California in seguito alle complicazioni di una polmonite.

La morte di Marvin Gaye: un episodio accidentale o intenzionale?

Da quell’arma erano partiti due colpi a dire il vero, ma il primo fu sufficiente a togliere la vita al figlio. Il movente pare che fosse un litigio tra l’uomo e la moglie e madre del cantante, Alberta. L’alterco era dovuto al fatto che Marvin Gay sr. avesse perso dei documenti importanti e incolpasse la consorte per questo. Marvin si intromise in difesa della madre e picchiò il genitore. Fu Alberta a dividerli e a riportare la calma in casa, accompagnando il figlio nella sua stanza.

Ma il padre afferrò la Smith & Wesson calibro .38 ricevuta in regalo dal figlio per il Natale 1983 e fece fuoco quando raggiunse l’artista nella sua stanza. Un colpo al petto a breve distanza non lasciò scampo alla leggenda del soul e nessun tentativo di rianimazione fu sufficiente per salvargli la vita. Pare che l’artista soffrisse di crisi depressive e che non si fosse mai totalmente ripreso dallo shock per la perdita della sua compagna artistica, Tammi Terrell. La collega era svenuta sul palco, durante una loro esibizione: crollò tra le braccia di Marvin, era il 1969.

In seguito a questo traumatico evento anche le canzoni dell’artista ne risentirono, non tanto nella qualità quanto più nel significato dei testi, sempre più problematici. Il cantante ha sempre fatto parlare di sé per gli eccessi di una vita vissuta al limite. Il successo degli anni Sessanta e Settanta fu ridimensionato dalle sventure capitate nel decennio successivo.

La vita privata tormentata dell’artista ucciso dal papà: le relazioni sentimentali di Marvin Gaye

La vita privata e le relative delusioni annesse avevano condizionato anche la sua arte e dava ormai l’impressione di non riuscire più a togliersi l’aurea negativa che lo avvolgeva e lo accompagnava continuamente. Eppure, anche nel biennio antecedente alla morte riuscì a tornare magistralmente in scena con uno degli album di maggior successo in carriera, alla stregua dei risultati dei decenni precedenti.

Parliamo di “Midnight Love”. Ma i drammi privati minarono la serenità dell’artista, i cui comportamenti nelle relazioni sentimentali erano molto simili ad atteggiamenti che oggi definiremmo tossici. Sposato con Janis Hunter, 17enne con la quale il matrimonio durò sino a due anni prima di morire, si sarebbe reso protagonista di spiacevoli momenti di violenza dovuti alla gelosia, tra i quali sarebbe inclusa un’aggressione con coltello puntato alla gola, secondo quanto riferito successivamente dalla donna.

I drammi di Marvin Gaye, che passò gli ultimi mesi di vita fuggendo da sé stesso, dalla paranoia, dalle droghe e dai debiti con il fisco

Poco prima della morte si era trasferito nella casa di famiglia per cercare una via d’uscita, chiedeva aiuto, ma non fu un periodo semplice. Dalle ricostruzioni dei vicini di casa, pare che le liti con il genitore fossero all’ordine del giorno. Il padre lo accusava di non essere un buon esempio per i giovani e lo stile di vita del figlio condizionava anche la sua credibilità di predicatore. Ancora oggi restano in piedi le ipotesi secondo le quali la morte dell’artista non sarebbe accidentale quanto più premeditata a freddo.

“Credo che quel regalo fosse del tutto intenzionale… – scrive David Ritz, autore dell’accuratissima biografia sul cantante – Marvin sapeva quello che faceva: voleva morire. Solo quattro giorni prima di essere ucciso si era buttato fuori da una macchina che viaggiava a novanta chilometri all’ora su una Freeway di Los Angeles”. Effettivamente, rivedendo la biografia del cantante, si conterebbero almeno tre episodi di tentato suicidio.

Inoltre, si dice che negli ultimi anni di vita i suoi drammi lo avessero reso ancora più problematico, paranoico, ansioso, tanto che girava continuamente con le guardie del corpo. Ad accentuare il tutto gli abusi di droghe come la cocaina, che lo fecero solo precipitare ulteriormente nelle sue crisi depressive. Il periodo in cui si riavvicinò agli affetti familiari ha rappresentato anche un modo per sfuggire, quantomeno fisicamente, dai milioni di dollari di debito con il fisco degli Stati Uniti. Il 2 aprile 2024 avrebbe compiuto 85 anni.

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