Martin Schulz: "Meloni rinneghi il fascismo o non sarà credibile. Berlusconi mi diede del kapò, ora sembra l'ultimo baluardo di ragionevolezza nel governo italiano" - la Repubblica

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Martin Schulz: "Meloni rinneghi il fascismo o non sarà credibile. Berlusconi mi diede del kapò, ora sembra l'ultimo baluardo di ragionevolezza nel governo italiano"

Martin Schulz: "Meloni rinneghi il fascismo o non sarà credibile. Berlusconi mi diede del kapò, ora sembra l'ultimo baluardo di ragionevolezza nel governo italiano"
L'ex presidente del parlamento europeo a 20 anni dalla lite col Cavaliere: "È stato un precursore di Trump". "Le parole del ministro Lollobrigida sulla sostituzione etnica? Linguaggio da neonazisti, Tajani lo condanni"
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BERLINO - Giorgia Meloni, premier di un grande Paese come l’Italia, “non è credibile” se non rinnega il fascismo. E una collaborazione futura col Ppe è impensabile senza questo passo. Lo dice Martin Schulz, che sarà a Roma la prossima settimana, ospite della Fondazione Ebert, l’influente fondazione della Spd di cui è presidente. In quest’intervista con Repubblica, l’ex presidente del Parlamento europeo racconta i suoi dubbi sulla nostra premier. Ma anche cosa pensa di Silvio Berlusconi, “precursore trumpiano”, ormai molto malato, a distanza di vent’anni dallo storico scontro feroce al Parlamento europeo che valse all’ex numero uno dei socialdemocratici tedeschi l’appellativo di “kapò”.

Presidente, in Italia si annuncia un 25 aprile movimentato. Il governo Meloni non riesce a fare i conti con il passato fascista dell’Italia, nonostante persino Gianfranco Fini abbia invitato la premier a farlo. Questo silenzio sul capitolo più buio della nostra storia recente non è un problema per chi è a capo di un grande Paese europeo?

"In Italia c’è anche una quota della popolazione che non ha mai voluto fare i conti con il passato fascista. Gianfranco Fini, che conosco bene, ha fatto invece questo passo, ha preso le distanze dalla dittatura e ha espresso la necessità che l’Italia si prenda la responsabilità degli atti che quel regime ha commesso. Come leader del suo partito, non mi aspetto la stessa cosa da Meloni, perché lei pensa in modo tattico e sa che una parte del suo elettorato non è d’accordo con Fini. È questo, in fondo, il motivo per cui Fratelli d'Italia è stata fondata. Ma il punto cruciale lo ha posto lei nella sua domanda: può un capo di governo italiano permettersi un simile atteggiamento? Una donna che pretende di guidare un Paese del G7, una delle più grandi nazioni industrializzate del mondo, una pietra miliare dell'Unione Europea, e che non prende le distanze dal fascismo, per me perde ogni credibilità".

Il ministro dell'Agricoltura, Francesco Lollobrigida, ha parlato di “sostituzione etnica". 

“Appunto, è il linguaggio degli identitari e dei neonazisti e non può trovare spazio in un governo italiano. Sarebbe bello se anche il ministro degli Esteri, Antonio Tajani, dicesse qualcosa al riguardo".

A proposito di Forza Italia. Berlusconi sta molto male. Lei ha avuto un famoso scontro con lui al Parlamento europeo. E Berlusconi finì per definirla “kapò”. Cosa pensa di lui ora?

"Gli auguro con tutto il cuore una rapida guarigione. Sì, il 3 luglio saranno 20 anni da quando ho attaccato Berlusconi al Parlamento Ue. Perché ritenevo che quella concentrazione mostruosa di potere economico, politico e mediatico in una sola persona fosse antidemocratica. Era questo, in fondo, il motivo delle mie critiche a Berlusconi. Lui è stato un precursore trumpiano. Con i suoi duri attacchi agli avversari, la sua politica mediatica aggressiva, il suo manicheismo, il suo ‘bunga bunga’: tutto ricorda Trump. Ma ciò che mi preoccupa è questo: 20 anni fa ricevetti un enorme sostegno quando attaccai Berlusconi. Ora tutti dicono: meno male che fa parte nel governo Meloni: è l’ultimo baluardo di ragionevolezza. Da questo si capisce anche quanto l'Europa si sia ormai spostata a destra”.

L'anno prossimo ci saranno le elezioni europee. E alcuni importanti membri del PPE stanno flirtando con la Meloni. La spaventa?

"Penso che Manfred Weber stia facendo un gioco pericoloso. Si illude di poter manovrare il gruppo ECR (presieduto da Meloni, ndr). Attenzione: l'ECR potrebbe diventare persino più grande del suo PPE. In molti Paesi i conservatori si stanno rimpicciolendo: pensi proprio a Forza Italia. Perciò le avances che Weber sta facendo ad alcuni partiti della destra estrema - e non solo a Giorgia Meloni - penso che siano pericolose per l'integrazione europea. Ma ho anche l'impressione che il nodo sia soprattutto lui, Weber".

Perché?

"Ha perso la battaglia contro von der Leyen: sarà lei la candidata di punta del PPE. Ma si è anche messo contro il leader della Cdu Merz e quello della Csu Söder, assecondando Meloni. E loro non vogliono certo formare una coalizione con un partito alleato della Lega e dell’AfD. Neanche Friedrich Merz, leader dei conservatori tedeschi, può permettersi di collaborare con Meloni e Kaczynski”

E solo con la Meloni?

"Integrare la Meloni nel PPE sarebbe un processo molto complesso. Io non ci credo. Inoltre, finché Meloni non prenderà le distanze dal fascismo, non sarà accettata. Io credo piuttosto che Meloni voglia creare un forte gruppo di euroscettici nel Parlamento europeo. Weber rischia che Meloni finisca per prendersi gioco di lui - e non viceversa. Anche perché il PPE non sarà più il partito più forte del Parlamento".

E chi lo sarà?

"I socialdemocratici. In Svezia, Danimarca, Portogallo, Spagna e Germania siamo il primo partito, in Olanda, se Timmermans si candida, ci rafforzeremo, e così in Grecia. In Italia stiamo recuperando terreno. Quindi abbiamo ottime possibilità di ottenere un buon risultato". 

Elly Schlein che impressione le fa?

"Conosco Elly Schlein dagli anni al Parlamento europeo e confido che riuscirà a tenere insieme le diverse correnti del Partito democratico. È questa la sfida più grande per qualsiasi leader del PD. E ci riuscirà anche per la sua personalità e il suo modo di fare. C'è un detto di Kurt Tucholsky: "Il popolo capisce la maggior parte delle cose in modo sbagliato, ma sente la maggior parte delle cose nel modo giusto". E credo che il popolo senta che con Elly Schlein è avvenuto un cambio generazionale con una personalità molto credibile".

Come vede l'Italia in questo momento?

“Osservo con interesse l'attuale dibattito costituzionale. Se si guarda alla Francia di oggi, si può facilmente intuire cosa possa fare un sistema presidenziale. E l'Italia farebbe bene ad attenersi alla sua attuale Costituzione. Penso che la cosa meravigliosa dell'Italia sia che ha sempre messo, con una lodevole sicurezza, a capo della Repubblica persone che possono davvero tenere insieme il Paese. Mattarella, Napolitano, Ciampi, Pertini, persino Cossiga. Anche nei quadri politici più caotici, i presidenti della Repubblica sono sempre stati uno scoglio sicuro in mezzo alla tempesta. Perché cambiare?".

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