Leonor Fini e Miela Reina nell’arte della regione in bella mostra a Bruxelles - Il Piccolo

Leonor Fini e Miela Reina nell’arte della regione in bella mostra a Bruxelles

Cinque artiste e cinque artisti rappresenteranno il Friuli Venezia Giulia nella capitale belga. Ci sono anche Anita Pittoni, Maria Lupieri, Giorgio Celiberti, Toni Zanussi e Livio Rosignano

Francesca Schillaci
Aggiornato alle 3 minuti di lettura

BRUXELLES. Raccontare il tessuto culturale di una regione attraverso le artiste e gli artisti che l’hanno vissuto è un percorso che inevitabilmente apre lo sguardo ad antichi linguaggi e ne crea di nuovi.

È il caso del Friuli Venezia Giulia che da sempre accoglie molteplici realtà rappresentate da influssi storici che hanno determinato l’assorbimento di una multiculturalità che meglio non poteva tradursi se non nell’arte. Dal profondo Friuli fino alla multietnica Trieste, cinque artiste e cinque artisti saranno il centro pulsante del progetto “L’arte della Regione Friuli Venezia Giulia a Bruxelles” presentato al Palazzo della Regione di Trieste alla presenza dell’assessore regionale Pierpaolo Roberti, l’ideatrice e della curatrice del progetto Marianna Accerboni. Erano presenti gli organizzatori Loris Basso (Ente Friuli nel mondo e Fogolar Furlan di Bruxelles) e Giorgio Perini (Associazione Giuliani nel mondo e Circolo Agm di Bruxelles).

Il progetto si divide in due grandi momenti espositivi che vedrà al centro artiste e artisti triestini e friulani, con un totale di 250 opere tra dipinti, disegni, bozzetti teatrali, sculture e ceramiche che si accompagneranno anche a preziosi inediti come fotografie, lettere, documenti, libri e accessori mai esposti prima a Bruxelles, per raccontare in maniera capillare la complessità e l’autenticità che ha rappresentato l’arte e il vissuto degli artisti di Trieste e del Friuli Venezia Giulia. Il progetto è promosso dalla Regione Autonoma del Friuli Venezia Giulia e dall’Associazione Foemina in cooproduzione con l’Istituto Italiano di Cultura di Bruxelles, con il patrocinio del Comune di Trieste, del quotidiano Il Piccolo e con il sostegno della Fondazione CRTrieste, Ciaccio Arte Big Broker Insurance Group di Milano, Katalan casa di spedizione di Muggia, l’Azienda agricola Zidarich di Trieste, la Famiglia Mela di Bruxelles, Rotary Club Trieste Alto Adriatico, Biesse Forniture elettrice Studio Luce e Videoest Trieste. «La nostra regione – sottolinea Roberti – è un territorio dove convivono comunità linguistiche diverse da sempre e portare le nostre testimonianze artistiche a Bruxelles è il miglior biglietto da visita per la nostra regione, per continuare a costruire ponti e diffondere l’importanza della cultura».

Nello specifico, la prima grande mostra si aprirà il 14 maggio con “L’arte triestina al femminile nel ‘900 d’avanguardia italiano ed europeo” all’interno dell’Istituto Italiano di Cultura a Bruxelles dove saranno esposte in singole mostre personali le opere delle triestine Leonor Fini, Maria Lupieri, Maria Melan, Anita Pittoni e Miela Reina, in esposizione fino al 31 luglio. Oltre 130 opere delle artiste rappresenteranno la loro anima inquieta e la straordinaria creatività tra disegni, dipinti, accessori e lettere, con l’obiettivo di focalizzare l’attenzione sull’arte femminile d’avanguardia di Trieste e ricostruire la profondità non solo della loro arte, ma anche del loro modo di vivere. «Queste artiste poliedriche – spiega Accerboni – ci raccontano l’anima mitteleuropea di Trieste che ancora oggi sopravvive, ma che già all’epoca era un baluardo di novità, dove gli influssi arrivavano dall’Accademia di Belle Arti di Venezia, l’Accademia di Monaco e dai semi dell’avanguardia internazionale germinata all’Est, collegando Trieste con tutti i centri artistici del mondo».

L’irriverente e combattiva Anita Pittoni è un esempio di questa femminile poliedricità: stilista, costumista teatrale, pittrice, poetessa ed editrice ha esposto le sue opere a Parigi, Berlino e New York vincendo la Medaglia d’oro nel 1936 alla Triennale di Milano e il Gran Prix nel 1937 a Parigi, oltre ad essere stata la fondatrice della casa editrice triestina Lo Zibaldone con il sostegno delle grandi penne dell’epoca come Uberto Saba e Giani Stuparich. Allo stesso modo Leonor Fini, pittrice surrealista e amante dell’esoterismo che a soli 23 anni si tuffò nella Parigi dei primi anni ’30 sfidando ogni stereotipo e arrivando ad esporre le sue opere anche al MoMa di New York.

La seconda grande esposizione si inaugurerà il 5 settembre con la mostra “La regione Friuli Venezia Giulia a Bruxelles attraverso i suoi artisti” all’interno dell’Ufficio di collegamento della Regione Friuli Venezia Giulia dove tre artisti friulani e due triestini tesseranno una fitta trama della storia locale ognuno con una mostra personale per un totale di 120 opere esposte, visitabile fino al 21 febbraio 2025. Toni Zanussi, Claudio Mario Feruglio e Giorgio Celiberti saranno i protagonisti dell’arte friulana nelle sue radici più profonde, dove il senso di appartenenza alla propria terra è sintomo di un’espressione che ingloba la concretezza e la magia tra dimensioni bucoliche e oniriche. A rappresentare l’arte maschile di Trieste invece saranno le opere di Edoardo Devetta, pittore di alto livello espressivo nella rappresentazione del reale e Livio Rosignano, il pittore del popolo che per eccellenza ha raccontato la poeticità della vita quotidiana nelle periferie triestine.

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