Margherita d’Austria, "Madama" ribelle

Margherita d’Austria, "Madama" ribelle

Duchessa di Firenze, Parma e Piacenza, per due volte è governatrice dei Paesi Bassi. Lascia le Fiandre a favore del figlio, ma si farà ricordare per l’autonomia di giudizio e per gli splendidi palazzi del potere costruiti in Italia

Due volte duchessa in Italia, due volte governatrice dei Paesi Bassi, Margherita d’Austria rientra tra le donne più influenti dell’epoca moderna. Nata nei Paesi Bassi, è figlia dell’imperatore Carlo V: entra per diritto matrimoniale a far parte di due celebri casate italiane - i Medici e i Farnese - senza dimenticare le proprie origini. L’Italia sarà la sua casa, le Fiandre saranno la sua patria, dove due volte tornerà per assolvere ai doveri imperiali.

Ritratto di Margherita d'Austria, Antonio Moro, 1562 circa (Gemäldegalerie, Berlino)

Ritratto di Margherita d'Austria, Antonio Moro, 1562 circa (Gemäldegalerie, Berlino)

Foto: Pubblico dominio

A cinquecento anni dalla nascita, la “Madama” d’Austria si fa ricordare per aver dato il nome al palazzo che oggi ospita il senato della Repubblica. A lei si deve la costruzione di altri splendidi edifici - tra cui il palazzo Farnese a Piacenza e a Ortona- e un esempio di emancipazione non priva di sacrifici, ma difesa fino alla fine.

Figlia illegittima dell’imperatore

La storia di Margherita inizia durante l’assedio di Tournai, città belga che nel 1521 viene annessa ai Paesi Bassi per opera di Carlo V d’Asburgo, re di Spagna nominato due anni prima imperatore del Sacro romano impero germanico. All’epoca ha solo ventun anni, ma è deciso a unificare sotto la stessa corona il più grande dominio cattolico europeo. Proprio in quel periodo soggiorna al castello di Borgogna e incontra Giovanna van der Gheynst, al servizio della baronessa di Montigny presso la stessa dimora. Figlia di un lavorante di arazzi, la giovane è per un breve periodo amante dell’imperatore.

Nove mesi più tardi, il 5 luglio 1522, nasce Margherita. Ancora in tenera età, la bambina viene allontanata dalla casa materna e «nutrita nella casa dei Douvrin», famiglia al servizio della corte imperiale. Successivamente è affidata all’arciduchessa Margherita - la zia di cui porta il nome - e dopo la morte di questa alla sorella, la regina Maria d’Asburgo. Con quest’ultima la piccola impara a leggere e scrivere, ricevendo un’educazione degna di una dama di corte, cui si aggiunge la passione per le cavalcate e per le battute di caccia.

L'imperatore Carlo V con la sua amante Johanna van der Gheynst alla nascita della loro figlia Margherita, dipinto di Theodore Joseph Canneel

L'imperatore Carlo V con la sua amante Johanna van der Gheynst alla nascita della loro figlia Margherita, dipinto di Theodore Joseph Canneel

Foto: Théodore-Joseph Canneel - Paul Hermans, CC BY-SA 3.0

La politica dei matrimoni

Sebbene «figlia bastarda di sua maestà», Margherita viene riconosciuta dall’imperatore nell’ottica della politica dinastica cara agili Asburgo, riassumibile con la frase attribuita a Mattia Corvino, re d’Ungheria (1443-1490): «Bella gerunt alii, tu felix Austria nube» (gli altri facciano le guerre: tu, Austria felice, combina matrimoni). Ben prima che fosse in età da marito, l’imperatore aveva piani ben precisi per Margherita, che ancora bambina viene promessa in sposa ad Alessandro de’ Medici, primo duca di Firenze e nipote - o addirittura figlio - di papa Clemente VII. La loro unione è ratificata nel trattato di Barcellona del 1529, che arrangia le relazioni tra il pontefice e l’importatore.

Il 20 gennaio 1531 Carlo V e Margherita s’incontrano per la prima volta a Bruxelles, in presenza del futuro marito di lei Alessandro, che nel 1533 subentra al governo del dominio fiorentino. Quando lo raggiunge in Italia, la futura signora de’ Medici ha solo undici anni; ne trascorrerà altri tre a Napoli, in attesa di raggiungere l’età da marito. Margherita e Alessandro si sposano il 29 febbraio del 1536, ma la serenità dura poco: la notte dell’epifania del 1537 il marito viene assassinato. Nel giro di tre giorni il governo fiorentino viene assegnato a Cosimo de’ Medici, lontano cugino della stessa casata, che spera di poter convolare a nozze con la giovanissima vedova per mantenere lo status quo. Così però non sarà.

La “Madama” ribelle

Su indicazione di Carlo V, Margherita viene destinata a Ottavio Farnese, nipote di papa Paolo III. Nel 1538 si formalizzano le seconde nozze: lo sposo è di due anni più giovane e possiede solo un piccolo ducato (Camerino), dono del pontefice, cui si aggiunge il marchesato di Novara concesso come feudo dall’imperatore, ben meno prestigioso della splendida Firenze. Nonostante la sontuosa cerimonia organizzata nella cappella Sistina, Margherita non accetta di buon grado la nuova unione. Giunge a Roma con un abito di broccato nero, vestita ancora a lutto, e per diverso tempo alloggia a palazzo Medici, che da quel momento sarà noto come palazzo Madama in onore della Madama d’Austria. Inizialmente rifiuta di convivere con il nuovo marito e di onorare i cosiddetti “doveri coniugali”.

Palazzo Madama nel XVIII secolo

Palazzo Madama nel XVIII secolo

Foto: Pubblico dominio

Le difficoltà della coppia sono ben presto sulla bocca di tutti: in diversi carteggi scambiati tra Carlo V e la figlia si allude alla poca concordia tra i due coniugi. Margherita stessa lascia intendere al padre che non considera valida l’unione suggellata senza il proprio consenso. L’imperatore risponde che avrà cura del suo onore e della sua felicità come un padre fa con una figlia, ma trova le ragioni di Margherita «nulle e prive di fondamento». Il matrimonio è valido e come tale va onorato: la esorta a «fare liberamente» ciò che le «sarebbe imposto in via di giustizia».

L’abbraccio Farnese

Passano due anni prima che il matrimonio venga consumato, sebbene la relazione tra i coniugi sia caratterizzata da una forte distanza fisica ed emotiva. Ciò non impedisce alla coppia di dare alla luce i primi eredi della casata Farnese, i gemelli Carlo e Alessandro, nati nel 1545 (sette anni dopo le nozze). Il primo, battezzato così in onore del nonno materno, muore all’età di quattro anni. Al secondo è dato il nome del bisnonno e porterà avanti la discendenza familiare. La nuova situazione cambia l’approccio di Margherita in casa Farnese e nei confronti del marito, che in quegli anni partecipa alla spedizione organizzata dall’imperatore Carlo V ad Algeri per respingere i corsari turchi.

Persuasa del valore mostrato da Ottavio e consapevole del proprio ruolo, Margherita lascia Roma nel 1550 per trasferirsi con lui a Parma, dove rimangono per sei anni. Nel 1545 Paolo III Farnese fonda il ducato di Parma e Piacenza, inizialmente destinato a suo figlio Pier Luigi, ucciso due anni più tardi in una congiura. Il titolo passa quindi a Ottavio e a Margherita, la quale si stabilisce da sola a Piacenza, avviando la costruzione di palazzo Farnese, poi eletto a sua dimora ufficiale. Vi rimarrà pochi anni, finché il re di Spagna Filippo II - suo fratellastro - non offrirà alla sorella, «nata ed educata nei Paesi Bassi», di tornare nella terra d’origine per assumerne il governo.

Ottavio Farnese, duca di Parma

Ottavio Farnese, duca di Parma

Foto: Pubblico dominio

Governatrice dei Paesi Bassi

Dopo ventiquattro anni di assenza, Margherita raggiunge Bruxelles nell’agosto del 1559, assumendo il compito di «conservare» le province affidatele dal fratello. L’autorità della nuova governatrice viene subito messa a dura prova dalla crisi che agita le Fiandre: le province sono piegate dal peso dell’estenuante guerra contro il dominio francese, fiaccate dalle imposte, dai debiti e dalle rivolte a carattere religioso. Gli sforzi di Margherita non sono sufficienti per Filippo II, che nel 1567 la fa sostituire dal duca d’Alba.

Lo sdegno per quella rinuncia obbligata accompagna il ritiro della governatrice, che nel congedarsi raccomanda a Filippo II di governare con «grande divina bontà, possanza e clemenza, perché facendo prevaler il rigore, l’innocente soffre col colpevole». Margherita lascia le Fiandre e nel febbraio 1568 torna a Piacenza, dove ritrova il marito Ottavio e il figlio Alessandro. Vi rimane per poco: le sofferenze causate dalla gotta la convincono a lasciare la pianura Padana e raggiungere il mare degli Abruzzi, dove veglierà sui feudi farnesi.

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Un passo indietro

Sarà don Giovanni d’Austria - altro figlio naturale di Carlo V, riconosciuto solo in tarda età - a prendere il controllo dei Paesi Bassi, poi sostituito in via provvisoria da Alessandro Farnese, figlio di Margherita. Nel 1579 per lei si apre una nuova possibilità: Filippo II le offre nuovamente il trono dei Paesi Bassi, auspicando un governo “a due teste”: Margherita responsabile della componente amministrativa e Alessandro di quella militare. Lei accetta, lui si oppone con forza, costringendo la madre a fare un passo indietro, consapevole che la divisione dei poteri potrebbe costituire un’ulteriore minaccia per la stabilità del Paese.

Il duca d'Alba arriva a Bruxelles per sostituire Margherita di Parma come governatore dei Paesi Bassi, 1567

Il duca d'Alba arriva a Bruxelles per sostituire Margherita di Parma come governatore dei Paesi Bassi, 1567

Foto: Cordon Press

La signora delle Fiandre torna così in Italia: dopo aver fatto un’ultima volta tappa a Piacenza, Parma e Ferrara, raggiunge Ortona, dove avvia costruzione di un palazzo per trascorrere i mesi invernali. Sfortunatamente muore due anni dopo la posa della prima pietra, il 18 gennaio 1586. I funerali si tengono a L’Aquila, ma la salma viene trasferita a Piacenza, come lei stessa aveva indicato nel testamento. La chiesa di San Sisto ospita tuttora il suo monumento funebre, suggellando la doppia identità di Margherita, due volte duchessa e due volte governatrice.

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