Da anni blog, comitati (a cominciare da Un arcipelago senza plastica) e cittadini segnalavano la presenza, particolarmente sull’isola di Maddalena, di natanti e relitti abbandonati, sia nelle spiagge che nelle calette che lungo le scogliere. Una cosa che, oltretutto, poco s’addice ad un Parco Nazionale. E da anni da più parti si sollecitavano le autorità comunali ad intervenire.

Da ieri, lo annuncia l’assessora comunale all’Ambiente, Federica Porcu, ne è iniziato il recupero. “Una volta recuperati questi 80 natanti abbandonati, la ditta incaricata procederà allo smontaggio dei vari componenti, suddividendo i materiali per tipologia e provvedendo allo smaltimento degli stessi presso i centri autorizzati a riceverli”.

Nel 2020 amministratori e funzionari comunali hanno svolto diversi sopralluoghi, così come la Capitaneria di Porto, e segnalazioni erano pervenute al Comune stesso della Forestale, dai Carabinieri Forestali e da altri enti. Nel dicembre dello scorso anno dall’assessorato regionale all’Ambiente, per interessamento dell’assessore Gianni Lampis, furono destinati a La Maddalena 300.000 euro in base alla presentazione di un progetto comunale corredato dalle schede preparate della Capitaneria di Porto. Ieri sono iniziate le operazioni.

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