Elkann e Giuntoli: così è la Juve
Ieri John Elkann ha dato a Giuntoli un’investitura definitiva. Solenne. Motivante e importante. Con alcuni passaggi su cui riflettere, il più solido quello della sostenibilità e della valorizzazione dei giovani di Next Gen. Non secondario l’obbligo di tener fede al motto #finoallafine, anche se sembrava riferito più al campo che alla panchina, cioè al contratto di Allegri valido ancora per un anno. Attenzione alle indicazioni, insomma, ma anche alle deduzioni. Sostenibilità e Next Gen sembrano un contenuto condiviso in teoria, ma in pratica non mancano le opzioni contrastanti. Per esempio: il “vecchio” Felipe Anderson significa sostenibilità del conveniente parametro zero, ma la conseguente cessione di Soulé non simboleggia certo la valorizzazione dei giovani. Altro esempio assai aderente alla situazione allenatore, con allegati interrogativi. Zirkzee “in” significa Vlahovic “out”?
L’attaccante serbo ha uno stipendio promesso che supera i dieci milioni netti, non esattamente un indicatore di risparmio. Altro quiz su Chiesa, che finora ha dribblato con fortune alterne sia gli avversari sulla fascia sia gli incontri per il prolungamento del contratto in scadenza fra appena quattordici mesi. E anche l’abusato #finoallafine, se coniugato all’obiettivo del risparmio, potrebbe trascinare la permanenza di Allegri in panchina sino al termine (fino alla fine, appunto) del contratto, anziché invogliare una buonuscita che sarebbe sfiziosa per chi incassa, non per chi paga.