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25 aprile: Cofferati ricorda valore degli scioperi antifascisti

25 aprile: Cofferati ricorda valore degli scioperi antifascisti

'A Genova 1.488 lavoratori catturati e trasferiti nei lager'

GENOVA, 25 aprile 2024, 15:39

Redazione ANSA

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"Ricordiamo un evento di straordinario valore, la riconquista della democrazia, nell'aprile del 1945 arriva a compimento la lotta di liberazione dal nazifascismo iniziata nel 1943, un anno particolare, in cui chi lavora nelle grandi fabbriche e nelle campagne italiane sciopera per le condizioni materiali negative del lavoro e del reddito non sufficiente a vivere dignitosamente, ma sciopera anche perché vuole la libertà". Così Sergio Cofferati oratore ufficiale per il 79/mo anniversario dalla Liberazione a Genova ricorda il valore degli scioperi antifascisti durante la Seconda Guerra Mondiale.
    "Quegli scioperi così come quelli del 1944 produrranno una reazione violentissima da parte dei nazifascisti, che avevano capito benissimo gli obiettivi della protesta. - evidenzia Cofferati - Cominciò la deportazione degli operai e dei tecnici, a Genova 1.488 lavoratori vennero catturati e trasferiti nei campi di sterminio tedeschi. Nello stesso tempo venivano deportati migliaia e migliaia di ebrei nei campi di sterminio da parte dell'azione distruttiva dei nazisti e dei fascisti".
    Cofferati invita i giovani presenti in piazza a "battersi per la democrazia" ricordando "'l'aiuto all'Italia concesso allora da altre democrazie del mondo, anche di Paesi lontani fu determinante per ottenere la nostra democrazia, tra Toscana ed Emilia troverete le lapidi che ricordano i militari canadesi, indiani e neozelandesi morti in Italia, senza dimenticare i soldati polacchi uccisi per entrare a Bologna".
    Conclude leggendo 'Accento sulla A', la filastrocca che Gianni Rodari dedicò alla partigiana Luciana Romoli, detta Luce, che a 8 anni difese una compagna di scuola ebrea dalle minacce della maestra fascista, gesto che le costò l'espulsione da tutte le scuole del Regno d'Italia. La filastrocca racconta di una ragazza arrestata per aver scritto su un muro 'vogliamo pace e liberta', senza l'accento dimenticato. "Cari giovani, non è più il tempo di Luce e delle sue compagne partigiane, ma non è più nemmeno il mio tempo, - sostiene Cofferati - mettete voi l'accento sulla parola libertà, correggete voi gli errori della mia generazione affinché pace e libertà siano il fondamento dello stare insieme, non dimenticate storie come quella di Luce, continuate a coltivare e costruire la democrazia, perché è l'insegnamento più grande del passaggio di testimone, viva il 25 aprile".
   

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