Senta Berger

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Senta Berger nel 2017

Senta Berger (Vienna, 13 maggio 1941) è un'attrice e produttrice cinematografica austriaca.

Biografia[modifica | modifica wikitesto]

Figlia di un musicista, Josef Berger (1902-1983), e di un'insegnante, Therese Jany, morta nel 2001, fa la sua prima apparizione sul palcoscenico all'età di quattro anni, quando il padre la accompagna in un numero musicale al pianoforte. Un anno dopo inizia a prendere lezioni di danza, attività che tuttavia non riesce a completare. Passata alla recitazione, studia a Vienna alla scuola di Max Reinhardt. Nel 1957 l'aver accettato senza il consenso della direzione della scuola[senza fonte] un piccolo ruolo nel film La locanda dei tigli le costa il proseguimento degli studi. L'anno successivo entra a far parte come attrice giovane della compagnia del Josefstadt Theatre di Vienna, ma il suo interesse principale rimane sempre quello di recitare per il cinema. Una delle sue prime importanti partecipazioni in un film risale al 1960, in Der brave Soldat Schwejk, in cui recita al fianco di Heinz Rühmann.

Senta Berger e Robert Vaughn nel 1964 sul set della serie televisiva Organizzazione U.N.C.L.E.

Attrice fascinosa e versatile, a partire dal remake del celebre film di Fritz Lang Il testamento del dottor Mabuse (1962), per la regia di Werner Klingler, ha praticamente recitato in film di ogni genere, dall'esotico al western, dalla commedia alla spy story. Ancora giovanissima, nel 1963 in Italia viene diretta da Mario Camerini in Kalì-Yug, la dea della vendetta e, al fianco di Lex Barker, già Tarzan per il grande schermo, in Il mistero del tempio indiano. Chiamata a Hollywood intorno alla metà degli anni sessanta, appare nei western Doringo! (1965) di Arnold Laven e Sierra Charriba (1965) di Sam Peckinpah - che la dirigerà ancora in La croce di ferro (1977) - quindi in Quiller Memorandum (1966) di Michael Anderson, Combattenti della notte (1966) di Melville Shavelson, Il papavero è anche un fiore (1966) di Terence Young e L'imboscata (1967) di Henry Levin. Nel 1967 recita in coppia con Alain Delon, in Diabolicamente tua, ultima regia di Julien Duvivier. Partecipa anche alle produzioni tedesco-statunitensi De Sade (1969) di Cy Endfield e Intrigo in Svizzera (1976) di Jack Arnold.

Senta Berger nel 1975

La Berger lavora molto anche per il cinema italiano e per la televisione,[1] in diversi film della commedia all'italiana quali ...e la donna creò l'uomo (1964) di Camillo Mastrocinque, Operazione San Gennaro (1966) di Dino Risi, Quando le donne avevano la coda (1970) di Pasquale Festa Campanile, Amore e ginnastica (1973) di Luigi Filippo D'Amico e Signore e signori, buonanotte (1976), ma anche drammatici, come Bisturi - La mafia bianca (1973) di Luigi Zampa, Ritratto di borghesia in nero (1978) di Tonino Cervi, e comici come Animali metropolitani (1987) di Steno. Al fianco di Marcello Mastroianni interpreta Le due vite di Mattia Pascal (1985) di Mario Monicelli.

Intrapresa in seguito la carriera di produttrice cinematografica, dal febbraio 2003 è presidente della German Film Academy, l'istituzione tedesca per il lancio delle nuove promesse del cinema europeo. Nella primavera del 2006 pubblica in Germania un'autobiografia dal titolo Ich habe ja gewußt, daß ich fliegen kann (Sapevo di poter volare). Dopo molti anni di assenza dal grande schermo, nel 2016 torna a recitare con la commedia Benvenuto in Germania! di Simon Verhoeven.

Vita privata[modifica | modifica wikitesto]

Sposata nel 1966 con Michael Verhoeven, figlio del regista tedesco Paul Verhoeven (da non confondersi con l'omonimo regista olandese), ha avuto da lui due figli, Simon-Vincent (1972) e Luca (1979).

Filmografia parziale[modifica | modifica wikitesto]

Senta Berger nel film Quando le donne avevano la coda (1970)

Cinema[modifica | modifica wikitesto]

Televisione[modifica | modifica wikitesto]

  • Disneyland – serie TV (1963)
  • Ein schöner Herbst – film TV (1964)
  • Polvere di stelle (Bob Hope Presents the Chrysler Theatre) – serie TV (1964)
  • See How They Run – film TV (1964)
  • Organizzazione U.N.C.L.E. (The Man from U.N.C.L.E.) – serie TV (1964)
  • Reporter alla ribalta (The Name of the Game) – serie TV (1968)
  • Fermate l'Orient Express – film TV (1968)
  • Babeck – miniserie TV (1968)
  • Operazione ladro (It Takes a Thief) – serie TV, episodi 1x01-3x05 (1968-1969)
  • Tatort – serie TV (1972)
  • Frühlingsfluten – film TV (1974)
  • Rottamopoli – serie TV (1975)
  • Die Verschwörung des Fiesco zu Genua – film TV (1975)
  • Abschiede – film TV (1977)
  • Abschiede - Drei Szenen aus Wien um 1900 – film TV (1977)
  • La giacca verde – film TV (1979)
  • Der Traum ein Leben – film TV (1981)
  • Dantons Tod – film TV (1981)
  • Die priwalov'schen Millionen – miniserie TV (1982)
  • Die Entscheidung – film TV (1982)
  • Liebe Melanie – film TV (1983)
  • Notti e nebbie – film TV (1984)
  • La stagione delle piogge – film TV (1984)
  • Kir Royal – serie TV (1986)
  • Quattro storie di donne – miniserie TV (1989)
  • Peter Strohm – serie TV (1989)
  • La signora col taxi (Die schnelle Gerdi) – serie TV (1989-2004)
  • Il commissario Rex – serie TV, episodio 2x05 (1995)
  • Unter Verdacht – serie TV, 30 episodi (2002-2019)

Pubblicità[modifica | modifica wikitesto]

Senta Berger prese parte ad alcune serie della rubrica televisiva di sketch pubblicitari Carosello:[2] dal 1958 al 1960 ha pubblicizzato l'Acqua minerale Crodo della Terme di Crodo; nel 1959, insieme a Maner Lualdi e Madeleine Fischer, il brandy SIS Cavallino Rosso della SIS; nel 1970 e 1971 la birra per l'Industria Italiana della Birra e con Clay Regazzoni, Georges Moustaki, Carla Fracci, Adriano Panatta, Ottavia Piccolo e Gianfranco Agostini nuovamente il brandy SIS Cavallino Rosso.

Doppiatrice[modifica | modifica wikitesto]

Riconoscimenti[modifica | modifica wikitesto]

La sua stella alla Boulevard der Stars a Berlino (2010)

Doppiatrici italiane[modifica | modifica wikitesto]

Da doppiatrice è sostituita da:

Onorificenze[modifica | modifica wikitesto]

Note[modifica | modifica wikitesto]

  1. ^ (DE) Senta Berger: »Als ich ankam, herrschte Endzeitstimmung«, in Der Spiegel, 21 settembre 2023. URL consultato il 5 novembre 2023.
  2. ^ Marco Giusti, Il grande libro di Carosello, II edizione, Sperling e Kupfer, ISBN 88-200-2080-7
  3. ^ (DE) Risposta per una questione parlamentare austriaca (PDF), su parlament.gv.at, p. 1290. URL consultato il 9 febbraio 2013.

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Collegamenti esterni[modifica | modifica wikitesto]

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