Curiosità: di chi è il volto della statua della libertà a New York?

di Gianna Santini

‘La libertà  non è star sopra un albero, non è neanche il volo di un airone , la libertà è partecipazione’.

Così Giorgio Gaber raffigura una parola, la libertà, che racchiude la condizione di agire senza costrizione o impedimenti. In nome della libertà molte molte persone hanno sacrificato la vita per il raggiungimento di essa. La libertà non va confusa con l’anarchia. La libertà personale va esercitata nel pieno rispetto degli altri.

In tutto il mondo sono state create opere d’arte che onorano  in vario modo questo stato dell’essere sia personale che collettivo. Il simbolo più conosciuto è appunto la statua della libertà  nello stato New  York. Questa statua raffigura il corpo di una Dea, avvolta da un velo e con il mano una fiaccola.

Ma di chi è il volto della donna scolpita nella pietra?

Si tratta di una donna francese Isabelle Eugénie Boyer, nata a Parigi il 17 dicembre 1841 e morta sempre a Parigi il 12 maggio 1904. Vedova dell’imprenditore Singer, colui che diffuse nel mondo le macchine da cucire, la Boyer posò per lo scultore Frédéric Auguste Bartholdi per la celeberrima scultura che rappresenta la liberta per gli USA.

Come ha fatto la vedova del creatore delle macchine da cucire Singer a dare il suo volto alla statua della libertà?

La vita di Isabella Boyer è come un romanzo emozionante. Nata a Parigi, in una famiglia di padre pasticcere africano e madre inglese. Si chiamava Isabella, un bel nome che sarebbe stato alla base di un bellissimo destino. Già da giovanissima divenne presto chiaro che la natura aveva dato a Isabella una bellezza speciale.
A 20 anni sposa il produttore di macchine da cucire Isaac Singer, 50 anni, e dopo la sua morte diventa la donna più ricca del paese. E non c’è da meravigliarsi che sia stata scelta come modello per la Statua della Libertà, perché incarna il ‘sogno americano’ diventato realtà. Dopo essere diventata vedova, Isabella iniziò a viaggiare per il mondo, alla ricerca di nuove conoscenze e sfide emozionanti, troppo giovane per essere sepolta sotto abiti da lutto.
Si risposò con il violinista olandese Victor Robstett, una celebrità mondiale e anche conte, così Isabella diventò contessa. Presto Isabella diventò anche la star degli showroom in America e in Europa, ed fu invitata a tutti gli eventi mondiali. In uno di loro, incontrò il famoso scultore francese Frédéric Auguste Bartholdi.
All’epoca Bartoldi rimase fortemente colpito dal suo viaggio negli USA, dalle dimensioni del paese, dalle risorse naturali, dalla popolazione locale, e aveva già accettato la proposta di creare una statua che simboleggiasse l’indipendenza degli Stati Uniti. La scultura doveva essere un dono della Francia in onore del 100° anniversario dell’indipendenza del paese.
Così nacque l’idea di una statua gigante raffigurante una donna che tiene una torcia in una mano e delle lastre nell’altra, con la data di adozione della Dichiarazione di Indipendenza degli Stati Uniti.
Bartoldi rimase così colpito dal volto di Isabella che decise di usarlo come modello per la sua scultura. Pertanto, sull’isola di Bedlow nel golfo di New York, la Statua della Libertà fu eretta con la figura di un’antica dea, ma con il volto di Isabella Eugénie Boyer.
Isabella sposò, successivamente, per il suo terzo  matrimonio all’età di 50 anni Paul Sohege, famoso collezionista d’arte.
Morì a Parigi nel 1904 all’età di 62 anni ed è sepolta nel cimitero di Passy, ma la statua con il suo volto nel golfo di New York continua a sorgere sopra Bedlow Island, a simboleggiare il primo dei principi americani, la libertà.

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