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Restauro e Conservazione: Intonaci dell’edilizia storica ordinaria non sottoposta a vincoli

Gli intonaci per l’edilizia civile, industriale e storica. Un tema ordinario che cela un mondo complesso. In questo articolo ci occuperemo degli intonaci dell’edilizia storica ordinaria, non sottoposta a vincoli monumentali o paesaggistici. Gli intonaci per l’edilizia storica non sottoposta a vincolo di tutela costituiscono un’ampia porzione del panorama edilizio poiché concernono gran parte di centri storici di paesi e città ed anche le espansioni urbane di inizio Novecento.

L’edilizia storica, inquadramento generale

Per addentrarci nel tema specifico degli intonaci per l’edilizia storica, si rende utile fare il punto su ciò che si intende per edilizia storica; in sostanza stiamo parlando di tutti gli edifici antecedenti agli anni ’50 del ‘900, ma privi di vincoli di tutela, siano essi monumentali che paesaggistici.

Si tratta di una zona grigia del territorio, in parte antica, sfuggita in qualche modo alle leggi di tutela ed in parte degli albori della modernità, un ambito veramente vasto e multiforme, che comprende edificato privato di varie datazioni i primi condomini del dopoguerra, piccoli capannoni artigianali, spesso punteggiato da un sottobosco di edilizia senza pretese che va dall’officina meccanica, al bar di paese, alla casetta bifamiliare. Tuttavia in molti casi ha caratteri stilistici e materiali che costituiscono un linguaggio peculiare, la tipologia di un determinato paesaggio urbano. Non è insolito infatti trovare intonaci policromi, intonaci realizzati con la tecnica a graffito o altri dettagli di pregio esecutivo.

Si tratta di quell’edilizia “di mezzo” che forse non vale la pena conservare e che spesso è stata oggetto di trasformazioni ma che ha scritto una parte importante di storia urbanistica del nostro paese, soprattutto nelle fasi di transito verso la contemporaneità.

Tutta una fascia di edificato che viene per lo più affrontata alla stregua dell’edilizia contemporanea. Tale atteggiamento è del resto legittimo poiché il manufatto oggetto d’intervento non è sottoposto ad alcun vincolo di tutela né paesaggistico né monumentale.

Il problema infatti non è normativo, ma squisitamente tecnico da un lato e, se vogliamo, afferente alla sfera affettiva dall’altro. Tecniche sono le scelte oculate che si rendono utili se si desidera ristrutturare un manufatto storico senza generare problemi di incompatibilità tra materiali. Afferenti categorie dello spirito sono la conservazione certi dettagli tecnici di finitura di un manufatto che possano tramandare un frammento di storia del paesaggio urbano o dell’edilizia minore.

L’aspetto tecnico

Per l’aspetto tecnico ci troveremo dinnanzi ad una costruzione realizzata con pietre o mattoni allettati con malta di calce idrata o idraulica. I solai potrebbero essere in legno, i pavimenti in cotto, graniglia, legno o ceramica. Gli elementi metallici come ringhiere o catene potrebbero essere in ferro battuto oppure trafilato, assemblato e finito a mano. Gli intonaci saranno presumibilmente in malta di calce aerea e gli infissi in legno o metallo. Tutta una serie di tecniche costruttive tipiche della tradizione, con una prevalenza di materiali naturali.

Tecniche costruttive tradizionali che trovano uno scarso grado di compatibilità con tutte le malte cementizie o plastiche che si utilizzano per l’edilizia civile ordinaria. Infatti se si utilizzeranno degli intonaci cementizi ordinari su questa tipologia edilizia avremo ottime probabilità che compaiano problematiche legate presenza di umidità di risalita, distacchi, sali solubili di nitrato, etc.

Qualora si intendesse provare a seguire l’indole storica del manufatto rispettandone le caratteristiche avremo necessità di comprendere alcuni dati.

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Come riconoscere un intonaco antico

In questo paragrafo parleremo di come riconoscere un intonaco antico senza entrare nel dettaglio della datazione per la quale sono necessarie competenze specifiche più articolate. Tuttavia un’infarinatura generale sulla datazione dei materiali risulta molto utile. Si può partire dal presupposto di una semplice lettura stratigrafica di un manufatto, come di seguito esemplificato, per individuare le aree compatibili con finiture storiche.

Figura 1 - lettura stratigrafica con datazioni di una porzione di manufatto storico. (crediti immagine: Silvia Conti)

Dalla prima lettura generale del manufatto che ci consente di stabilire macro categorie di materia e datazione si può quindi entrare nel dettaglio specifico degli intonaci.

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Elementi utili per individuare gli intonaci storici

Gli intonaci storici in linea generale non si presentano mai realizzati a frattazzo, così per come intesi attualmente.

Nello specifico bisogna considerare che la stesura dell’intonaco a frattazzo di spugna costituisce una tipologia di intonaco diffusa dalla fine degli anni ’70 del ‘900. Periodo in cui è stato realizzato e diffuso su vasta scala il frattazzo di spugna.

Prima che tale attrezzo si diffondesse per cambiare per sempre la forma dell’intonaco “civile”, esistevano solo fattacci di legno o strumenti di ferro simili all’attuale frattazzo Americano, che davano rese estetiche completamente diverse rispetto alle superfici intonacate contemporanee.

Nello specifico non troveremo mai sulla superficie di un intonaco antico, se non per specifica e particolarissima scelta decorativa, i granelli di sabbia tipici dell’intonaco civile attuale.

Figura 2 - Intonaco contemporaneo (sinistra) e Figura 3- Intonaco contemporaneo a luce radente (destra). (crediti immagine: Silvia Conti)

Figura 4 - Intonaco di inizi novecento granuloso. In questo caso la granulosità, realizzata con sabbia vagliata compressa a frattazzo di legno, assume una valenza decorativo soprattutto quando contrapposta a porzioni lisce a calce di colore giallo. (crediti immagine: Silvia Conti)

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  • Malta da costruzione o intonaco da finitura?
  • Forme espressive dell’intonaco storico
  • Caratteristiche tecniche dell’intonaco storico
  • Conservare l’intonaco storico
  • L’estetica imperfetta

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