Mattarella celebra la Nato: “L’Alleanza è centrale ma attenti al fianco Sud, l’Europa si doti di una difesa comune” - la Repubblica

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Mattarella celebra la Nato: “L’Alleanza è centrale ma attenti al fianco Sud, l’Europa si doti di una difesa comune”

Mattarella celebra la Nato: “L’Alleanza è centrale ma attenti al fianco Sud, l’Europa si doti di una difesa comune”
(ansa)

Alla conferenza Sioi sui 75 anni dell’Alleanza, il capo dello Stato: “Colmare i deficit nel Mediterraneo”

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La Nato compie 75 anni e il dilemma che si pone ai suoi membri è «tra l’esistere uniti o lo scomparire», per citare Luigi Einaudi. La ricorrenza cade in tempi drammatici. Il presidente Sergio Mattarella, in un discorso per l’anniversario (alla conferenza organizzata dalla Sioi, la società italiana per l’organizzazione internazionale), ha quindi invocato una maggiore protezione dell’Alleanza atlantica dell’area del Mediterraneo, il fronte Sud: il nostro. Ed è tornato a sollecitare la costituzione della difesa comune da parte della Unione europea. «Va colmato il deficit del progressivo venir meno dell’attenzione all’area mediterranea e medio orientale: gli eventi in corso sono eloquenti», ha denunciato, riferendosi alla Nato.

Parlando al Comando dei carabinieri di Palidoro ha fatto una difesa storica e morale della Nato, ricordandone la genesi con «il bisogno di sicurezza», i principi ispiratori «le ampie consonanze» con la nostra Costituzione. E a chi, nelle estreme, ne ha criticato l’espansionismo dopo l’invasione di Putin dell’Ucraina ha rammentato l’ancoraggio Nato alla Carta delle Nazioni unite e il diritto di tutti gli Stati all’autodifesa: «A questa vocazione l’alleanza non è mai venuta meno, a dispetto delle retorica bellicista russa tesa ad attribuirle inesistenti logiche aggressive ed espansionistiche».

Una difesa a spada tratta.

Mattarella ribadisce così la sua preoccupazione per «un ampio arco di instabilità che nel Mediterraneo «trova il suo drammatico punto di convergenza». Il Capo dello Stato mette in fila i teatri di guerra (Gaza, il Mar Rosso, il Sahel, ora per ultimo i missili iraniani su Israele) per esprimere la sua vivissima preoccupazione per questi incendi così vicini a noi. «Minacce di straordinaria intensità».

In questo contesto l’Europa è chiamata a fare di più. «E con urgenza». L’obiettivo non può che essere quello della difesa comune. «Dotare l’Unione Europea di un’autonomia strategica superiore consentirà alla Nato di essere più forte, proprio in ragion della complementarietà fra le due organizzazioni con il rafforzamento di uno dei suoi pilastri, oggi più fragile».

Mattarella fa una cronistoria. Nel 1945 la preoccupazione «era come assicurare la sicurezza di popoli e Paesi che erano stati travolti. Per non ripetere le vicende che seguirono la Prima guerra mondiale. E per apprezzare «il valore di quella scelta è necessario considerare la condizione in cui si trovava l’Italia alla fine della guerra. La Conferenza di pace di Parigi l’aveva esclusa da ogni circuito internazionale. Non sarebbe stata ammessa al Trattato di Bruxelles, non era membro delle Nazioni unite». Poi intervenne De Gasperi. Era il 10 agosto 1946. Chiedeva di poter tornare nel mondo libero dopo il ventennio fascista. La Nato era la porta d’ingresso. Avversari — ricorda Mattarella — furono «soprattutto il comunismo e il nazionalismo». De Gasperi mostrò saggezza nel rivendicare «un bisogno di sicurezza». E infatti la «funzione deterrente dell’Alleanza atlantica è stato elemento di garanzia della pace in Europa». Presidiando «anche il perimetro di libertà».

Questo bisogno di sicurezza è più urgente che mai. Mattarella cita il vertice Nato del luglio prossimo come occasione per proseguire negli sforzi. E ricorda che «l’Italia partecipa a missioni di primo piano dirette a presidiare il fianco nord-orientale». Non ci può essere però separazione «tra sicurezza del fianco nord e del fianco sud dell’Alleanza».

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