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Grùccia

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gruccia


grùccia s. f. [dal germ. krukkja] (pl. -ce). – 1. Apparecchio ortopedico (detto anche stampella), usato come appoggio nella deambulazione da pazienti malati o amputati agli arti inferiori; in passato era costituito da un bastone di legno, lungo, spesso biforcato nella parte superiore a sostenere un appoggio per l’ascella, mentre oggi consta di un bastone più corto, foggiato in metallo, munito all’estremo superiore di un appoggio per la mano e di uno a semicerchio per l’avambraccio: appoggiarsi a una g.; reggersi sulle g.; camminare con le grucce. In usi fig.: essere, reggersi, ridursi sulle g., in condizione miserabile; argomenti che si reggono sulle g., che zoppicano, che mostrano cioè scarsa validità. 2. ant. Gamba di legno. 3. estens. Nome di varî oggetti che hanno forma simile a una gruccia. In partic.: a. Arnese di legno, di materiale plastico o di metallo, formato da un bastone verticale (che può anche mancare), con larga traversa e un gancio in alto, usato per tenere appesi i vestiti; è detto anche stampella. b. tosc. Maniglia che termina come una gruccia, per aprire usci: tentai la g. della porta di sala per aprirla (G. Nobili). c. Strumento su cui si posa la civetta ammaestrata nella caccia fatta con essa. Di qui la locuz. fig., ant., tenere qualcuno sulla g., tenerlo con l’animo sospeso, o anche prenderlo in giro. 4. ant. Nel linguaggio marin., ciascuno dei puntelli che sostengono una nave quando è sullo scalo. 5. Nelle costruzioni aeronautiche, altro nome del pattino di coda che veniva applicato negli aeroplani di vecchio tipo. ◆ Dim. gruccétta, gruccettina.

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