Napoli, cardiologo arrestato, i verbali: "Gli ha bucato il cuore" - la Repubblica

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Napoli, cardiologo arrestato, i verbali: "Gli ha bucato il cuore"

Napoli, cardiologo arrestato, i verbali: "Gli ha bucato il cuore"
Morti sospette, minacce agli infermieri, obbligo di somministrare pericolosi sedativi: gli allarmanti retroscena della inchiesta su Giuseppe De Martino, ora ai domiciliari
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"Adesso ti faccio vedere io che cosa significa la guerra, la guerra in casa, con la moglie". Così un medico scoperto nei suoi molteplici abusi e nelle violenze commesse - stando all'agghiacciante storia ricostruita dalla Procura di Napoli - aveva finito per far pedinare e organizzare un dossieraggio a carico del direttore sanitario, della clinica Mediterranea, che non intendeva più consentirgli illeciti e i gravissimi rischi, ormai accertati, cui aveva esposto i suoi troppi pazienti. I carabinieri del Nas fanno scattare all'alba gli arresti domiciliari per il 50enne Giuseppe De Martino: è il noto elettrofisiologo e cardiologo- falsario sulle cui anomale condotte Repubblica aveva già alzato il velo, spezzando ogni riserbo, un anno fa.

Cento pagine di accuse

Agghiacciante la ricostruzione dei pm Mariella Di Mauro (oggi procuratore aggiunto a Napoli Nord) e Fabrizio Vanorio. Le ipotesi: concorso in falso ideologico e materiale, violenza privata e violenza o minaccia per costringere a commettere un reato. Un vero e proprio bubbone della Mediterranea (oggi di proprietà dell'europarlamentare e patron della Sanità privata Aldo Patriciello), era stato raccontato come un'eccellenza. De Martino, amministratore della Servisan, operante in varie cliniche della Campania, viene descritto come un medico senza freni. E sulla modalità di gestione delle sue tecniche di "ablazione ibrida" - per intervenire sulla fibrillazione atriale - emergono anche morti sospette su cui continuano le indagini; oltre a un business da 20 milioni di euro, peraltro con conflitto di interesse per De Martino e la moglie sulle forniture di presìdi ospedalieri. Numerose le testimonianze di colleghi, « allarmati » da vari episodi.

Gli interventi "dalla neve"

Risulta ad esempio aver firmato 32 interventi in quattro giorni, nel febbraio del 2020, mentre in realtà nelle stesse ore sta sciando a Madonna di Campiglio. Non solo: trasfroma operazioni di " ablazione" semplice nei più complessi interventi di " ibrida" solo per far lievitare i propri emolumenti e i rimborsi per la clinica (da 10mila a 20mila euro), a carico del Servizio nazionale. E poi ecco minacce e violenze agli infermieri che non eseguono le sue pericolosissime indicazioni a somministrare potenti sedativi al posto dell'anestesista ( previsto per legge, ma spesso assente). «Tu non conti un c... Fai quello che dico io».

Gip: "Allarmante personalità"

Il gip Giovanna Cervo rileva « un quadro estremamente allarmante » sulla personalità dell'indagato ». Ne sottolinea le «condotte prevaricatrici, sopraffattorie, vendicative. Tutto pur di realizzare i suoi interessi anteponendo gli stessi alla vita dei suoi pazienti, che non esitava a mettere a rischio. Nonostante gli stessi fossero affidati alle sue cure, le cure di un medico».

"Un protocollo che non esiste"

Nel corso dell'istruttoria, i pm documentano che « il numero degli interventi di ablazione ibrida sono lievitati con l'avvento di De Martino », e che il cardiologo, «a fronte della pericolosità dell'intervento, ha inventato questo nome " Mediterranea tecnique" che non è prevista da nessuna parte nella letteratura medica. Consiste nell'eseguire un taglio sotto lo sterno per accedere al miocardio » . « Gli ha bucato il cuore», dice un collega, spaventato, agli atti, riferendosi ad un paziente.

"Noi fatti fuori, lui comandava"

La dottoressa Rita Monti, anestesista alla Mediterranea da 30 anni e primario della struttura, rivela: « De Martino è venuto qui forte dell'appoggio della società della clinica ( i Patriciello, ndr) preceduto dalla sua fama: poi abbiamo saputo che era stato cacciato da tutte le cliniche d'Italia. Chi di noi ha osato contrastare il suo tipo di operatività, con modalità operative censurabili se non illecite, è stato messo da parte. Gli infermieri si sono sempre lamentati del dottor De Martino che li minacciava di farli lincenziare: li costringe a somministrare farmaci di esclusiva competenza degli anestesisti » . Seguono le dichiarazioni di numerosi operatori che, in tono angosciante, ricordano di aver ricevuto ordini di adoperare sui pazienti, «per farli stare immobili » , e senza alcuna autorizzazione di anestesista farmaci quali «Propofol o Fentanyl».

La vendetta: "Lo distruggerò"

Quando, rientrato alla Mediterranea, De Martino è messo sotto tutela e destinatario di prescrizioni rigidissime da parte del direttore sanitario Giuseppe Straziota, scatta il piano della vendetta del cardiologo. « La sua strategia è tesa a colpire e a diffamare Straziota: metodi che, se avessoro sortito gli effetti desiderati, avrebbero distrutto carriera onore e affetti del direttore » . De Martino, stando alle accuse, lo fa pedinare, fotografare con una dipendente dell'ospedale, concerta di spedire alla moglie il materiale. «Poi gliela faccio vedere io la guerra » , dice al sodale Antonio Damiani, anche lui indagato.