Giuseppe Conte si è dimesso, cosa succede ora? I cinque scenari - HuffPost Italia

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Giuseppe Conte si è dimesso, cosa succede ora? I cinque scenari

Mondadori Portfolio via Getty Images
Mondadori Portfolio via Getty Images 

Il presidente del Consiglio Giuseppe Conte è al Quirinale per rassegnare le sue dimissioni, aprendo ufficialmente la crisi di governo. Dopo l’incontro con Sergio Mattarella, Conte rimarrà comunque in carica per svolgere gli affari correnti.  Dopo la comunicazione ufficiale dell’apertura della crisi, Mattarella inizierà le consultazioni al Colle con tutti i partiti, verosimilmente tra la giornata di mercoledì e giovedì. Una volta ascoltate le opinioni di tutti - la prassi più veloce è quella che vede le consultazioni solo con i gruppi parlamentari, ma niente vieta di ascoltare anche i leader che non sono parlamentari - gli scenari che si aprono per la risoluzione della crisi sono cinque. 

SCENARIO UNO. CONTE PREMIER GRAZIE AI “RESPONSABILI”

Sergio Mattarella affida l’incarico di formare un nuovo governo a Giuseppe Conte il quale accetta con riserva (per una questione di prassi) ma certo di una nuova maggioranza in Parlamento senza i parlamentari di Italia Viva ma con i “responsabili” o “costruttori” (ad oggi ancora non palesati). Questa soluzione della crisi dipende da come andranno le consultazioni: indispensabile che nasca nei prossimi due giorni la “quarta gamba” in grado di dare la maggioranza al premier sia alla Camera che al Senato.

SCENARIO DUE. VIA AL CONTE TER, CON RENZI MA CON UNA NUOVA SQUADRA

La possibilità per Conte di trovare una nuova maggioranza esiste anche senza l’appoggio dei “responsabili”. Un nuovo governo potrebbe nascere dalle ceneri di quello appena caduto, con Italia Viva all’interno della coalizione ma con un riassetto corposo della squadra di governo: quindi, in sostanza, il premier può restare lo stesso ma a cambiare saranno i ministri. Ovviamente dipende tutto da Italia Viva: Renzi accetterà di avere a palazzo Chigi ancora Conte?

SCENARIO TRE. STESSA MAGGIORANZA, PREMIER DIVERSO

Questa soluzione è quella che, probabilmente, sarebbe più gradita ai renziani. Il loro malcontento sulla figura di Giuseppe Conte è noto e qualora l’accordo politico non venisse trovato, il presidente della Repubblica potrebbe incaricare un esploratore, solitamente una figura di alto profilo istituzionale, per verificare un’eventuale maggioranza in Parlamento con l’obiettivo di sanare le fratture. In questo caso, quindi, salterebbe la figura di Giuseppe Conte al vertice pur rimanendo stabile l’attuale maggioranza.

SCENARIO QUATTRO. GOVERNO DI LARGHE INTESE CON UN ALTRO PREMIER. 

È la richiesta di Forza Italia: un governo di unità nazionale per evitare le elezioni, con l’unica condizione di trovare un nuovo premier. L’idea quindi è quella di allargare quanto più possibile la maggioranza nel continuum destra-sinistra. Soluzione comunque complessa, anche perché ad osteggiarla è proprio l’alleato leghista Matteo Salvini, che ha dichiarato come “non ne vale la pena di tirare a campare con un governo-minestrone”. Considerazione simile a quella della leader di FdI, Giorgia Meloni. Quindi Berlusconi dovrebbe rompere l’alleanza di centrodestra per far nascere il governissimo.

SCENARIO CINQUE. RITORNO ALLE URNE.

Nessuno vuole arrivare al voto, infatti è lo scenario meno probabile de cinque, ma comunque è una possibilità che deve essere tenuta in considerazione. Se infatti nessuna soluzione sarà trovata, a Mattarella non resterà che sciogliere le Camere e indire elezioni anticipate.

 

 

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