Giuseppe Bergomi

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Giuseppe Bergomi
Bergomi nel 2008
Nazionalità Bandiera dell'Italia Italia
Altezza 184[1] cm
Peso 78 kg
Calcio
Ruolo Allenatore (ex difensore)
Squadra Accademia Internazionale (All. Elite)
Termine carriera 1º luglio 1999 - giocatore
Carriera
Giovanili
1972-1977Settalese
1977-1980Inter
Squadre di club1
1979-1999Inter519 (23)
Nazionale
1981-1984Bandiera dell'Italia Italia U-217 (0)
1982-1998Bandiera dell'Italia Italia81 (6)
Carriera da allenatore
2008-2009InterEsordienti
2009-2011MonzaBerretti
2011-2013AtalantaBerretti
2013-2014ComoBerretti
2017-2018InterAllievi Reg.
2019-2020Accademia InternazionaleAllievi Elite
2020-2021Accademia InternazionaleAllievi Reg.
2021-Accademia InternazionaleAllievi Elite
Palmarès
 Mondiali di calcio
Oro Spagna 1982
Bronzo Italia 1990
 Europei di calcio Under-21
Bronzo 1984
1 I due numeri indicano le presenze e le reti segnate, per le sole partite di campionato.
Il simbolo → indica un trasferimento in prestito.
 

Giuseppe Raffaele Bergomi, detto Beppe (Settala, 22 dicembre 1963), è un ex calciatore italiano, di ruolo difensore, campione del mondo con la nazionale italiana nel 1982.

Considerato uno dei migliori difensori della sua generazione,[2][3][4][5] nel corso della sua ventennale carriera professionistica ha sempre militato nell'Inter, squadra di cui è stato capitano dal 1992[6] al 1999:[7] con i nerazzurri ha vinto una Coppa Italia (1981-1982), un campionato di Serie A (1988-1989), una Supercoppa italiana (1989) e tre Coppe UEFA (1990-1991, 1993-1994 e 1997-1998).

Nella nazionale italiana, di cui è stato capitano dal 1988 al 1991, ha totalizzato 81 presenze, prendendo parte a quattro campionati del mondo (Spagna 1982, Messico 1986, Italia 1990 e Francia 1998) e a un campionato d'Europa (Germania Ovest 1988, al termine del quale è stato inserito nella formazione ideale del torneo);[8] la vittoria del mondiale 1982 lo ha reso, a 18 anni, il più giovane calciatore italiano ad aver vinto la rassegna iridata, nonché il secondo più giovane in assoluto dopo Pelé.[9] Conta 7 presenze anche nell'Italia Under-21, con cui ha preso parte a due europei di categoria (1982 e 1984).

È il giocatore con più partite disputate nella storia della Coppa UEFA/Europa League (96);[10] in passato ha occupato il primo posto anche nella classifica di presenze in Coppa Italia (119),[11] dove figura in seconda posizione dietro Roberto Mancini,[12] e in quella delle competizioni UEFA per club (117).[11] Nell'Inter, oltre ai record di presenze in Coppa UEFA e Coppa Italia di cui è detentore, ha registrato quelli di partite totali (757), in campionato (519), nelle coppe europee e nel derby di Milano (44),[13] battuti dal solo Javier Zanetti.[14][15] Al momento del suo ritiro è inoltre il giocatore con più incontri disputati in un unico club italiano.[16]

È stato incluso tre volte consecutive, dal 1989 al 1991, nella formazione ideale della rivista Onze Mondial,[17] mentre nel 1997 ha vinto il Premio Scirea.[18] Dopo il ritiro è stato inserito nella FIFA 100 nel 2004,[19] nella Hall of Fame del calcio italiano (categoria Giocatore italiano) nel 2016[20] e nella Hall of Fame dell'Inter nel 2020.[21]

Biografia[modifica | modifica wikitesto]

Rimane orfano del padre a 16 anni mentre è in ritiro a Lipsia con la nazionale giovanile.[22] All'inizio della carriera, nonostante la giovane età, è soprannominato Zio da Gianpiero Marini, per via dell'aria matura conferitagli dai baffi che porta.[23]

Caratteristiche tecniche[modifica | modifica wikitesto]

«È un atleta capace, nel suo ruolo, di coprire qualsiasi schema, così come di giocare contro qualsiasi avversario.»

Bergomi (a sinistra) all'Inter, mentre contrasta in scivolata il monegasco Henry durante le semifinali di Coppa UEFA 1996-97

Talento precoce,[25] ispiratosi a Claudio Gentile,[26] si distingue fin dagli esordi come difensore dal fisico robusto e atletico, in possesso di buoni mezzi tecnici nonché abile nel gioco aereo e nell'anticipo;[24] sa quindi emergere come uno dei più affidabili e tenaci marcatori della Serie A,[3][27] annoverato da Marco van Basten tra i difensori più difficili da affrontare.[28] Dotato di grande spirito agonistico, in virtù del quale dà il meglio di sé nelle partite più combattute,[29] possiede inoltre una spiccata propensione al gioco d'attacco: all'apice della carriera, le sue frequenti sortite offensive lo rendono un terzino destro «di rilievo mondiale»,[3] puntuale nell'andare al cross[30] e avvezzo al gol,[31][32] grazie anche a un buon tiro da lontano.[33][34] Nonostante alcuni scetticismi circa la sua adattabilità alla difesa a zona, nella seconda metà degli anni 1990 mostra di sapervisi adeguare,[35] forte di una notevole duttilità[4][23][36] che gli consente di agire anche da terzino sinistro,[9] stopper[16] e libero:[9][35] ruolo, quest'ultimo, in cui chiude la carriera, compensando con l'esperienza i sopraggiunti limiti fisici.[37]

Malgrado un acceso temperamento[9][38] e uno stile di gioco piuttosto rude,[39][40] che in carriera lo portano ad essere espulso per 12 volte,[16] 11 delle quali in Serie A,[41] Bergomi si è sovente distinto per sportività e professionalità, guadagnandosi l'apprezzamento di allenatori, compagni di squadra e avversari.[9][42][43]

Carriera[modifica | modifica wikitesto]

Giocatore[modifica | modifica wikitesto]

Club[modifica | modifica wikitesto]

1979-1991[modifica | modifica wikitesto]
Bergomi in maglia nerazzurra nella stagione 1981-82

Dopo essere stato scartato per due volte dal Milan a causa di reumatismi nel sangue,[22] entra a far parte del settore giovanile dell'Inter. Colpito dalle doti di Bergomi — «Un ragazzo di 17 anni come lui, di quella specie, io non l'ho mai più allenato»[9] —, Eugenio Bersellini decide di farlo esordire in prima squadra a 16 anni e un mese (record assoluto nella storia interista)[44] nella partita di Coppa Italia del 30 gennaio 1980 contro la Juventus, terminata 0-0.[45]

Bergomi debutta in Serie A l'anno successivo, a 17 anni e due mesi, nella vittoria per 1-2 contro il Como del 22 febbraio 1981.[45] L'esordio del giocatore è favorito dall'indisponibilità di Nazzareno Canuti e dall'infortunio di Gabriele Oriali, che deve essere sostituito a partita in corso: preferito a Franco Pancheri, è Bergomi a subentrare al mediano nerazzurro.[23] Il successivo 4 marzo Bergomi esordisce anche in Coppa dei Campioni, nel quarto di finale contro la Stella Rossa (1-1): «Mi tremano le gambe. Me la cavo bene, penso. Marcai Petrović: ricordo che i giornali lo definiscono il Rivera jugoslavo. Bersellini si complimenta con me».[46]

Segna il primo gol con la maglia dell'Inter in Coppa Italia, il 6 settembre 1981, nel derby di Milano, partita finita sul 2-2 proprio grazie alla rete di Bergomi all'89'.[47] La prima rete in Serie A arriva il 10 gennaio 1982, in un match contro il Bologna finito 2-1 per l'Inter.[48] Nello stesso anno, Bergomi entra nel giro della nazionale e viene convocato in extremis da Enzo Bearzot per il campionato del mondo 1982. Nella stagione 1983-1984 risulta uno dei migliori terzini destri del campionato.[49]

Bergomi all'Inter nella seconda metà degli anni 80

Nella stagione 1988-1989, con il trasferimento di Alessandro Altobelli alla Juventus, Bergomi scende spesso in campo da capitano[50] — sebbene l'effettivo detentore della fascia è ora Beppe Baresi, di solito impiegato da subentrante[51] — e conquista l'unico scudetto della sua carriera, contribuendovi con un rendimento costante:[27][52] l'Inter vince il campionato ottenendo 58 punti su 68, stabilendo un record, relativamente al periodo in cui la vittoria vale due punti.[53] Nel novembre dello stesso anno, la squadra allenata da Giovanni Trapattoni conquista anche la Supercoppa italiana.

Il ciclo di Trapattoni si conclude con la vittoria della Coppa UEFA 1990-1991, la prima nella storia del club.[54]

1991-1999[modifica | modifica wikitesto]

In seguito all'addio del Trap, la squadra vive un periodo altalenante. Il secondo posto nella Serie A 1992-1993 e la conquista della Coppa UEFA 1993-1994 fanno da contraltare a stagioni anonime o negative: ottava classificata nel campionato 1991-1992, nel 1994 l'Inter rischia di retrocedere malgrado la concomitante affermazione europea, guadagnandosi la permanenza in Serie A solo alla penultima giornata.[51] Soggetta a forti critiche[55][56] — che coinvolgono anche Bergomi,[3][57] nel frattempo divenuto capitano a tutti gli effetti[6] —, la retroguardia dell'Inter viene rivoluzionata nell'estate del 1994 dalle cessioni di Riccardo Ferri e Walter Zenga, che passano alla Sampdoria nell'ambito della trattativa che porta in nerazzurro Gianluca Pagliuca.[58]

Dopo altri due campionati privi di squilli, l'Inter recupera competitività tra il 1996 il 1998. Guidati da Roy Hodgson, i meneghini ottengono il terzo posto nella Serie A 1996-1997 e raggiungono la finale di Coppa UEFA, persa ai tiri di rigore contro lo Schalke 04. Bergomi, spesso schierato nel ruolo di terzino sinistro,[9][59] si esprime su buoni livelli.[59][60][61] Per la stagione 1997-1998, il club nerazzurro nomina come nuovo allenatore Luigi Simoni, che pone Bergomi al centro del suo progetto tattico, facendogli ricoprire il ruolo di libero. Bergomi ripaga l'allenatore con prestazioni convincenti,[62] contribuendo al secondo posto in campionato e alla vittoria della Coppa UEFA, la terza sia per la squadra nerazzurra che per Bergomi. Stabilisce inoltre diversi record di presenze, superando Ray Clemence nelle coppe europee,[11] Pietro Vierchowod in Coppa Italia,[11] Giacinto Facchetti per partite in campionato con la maglia dell'Inter,[11] Gianni Rivera per derby di Milano disputati[13] e Franco Baresi per partite totali con un'unica squadra italiana.[16][63] L'ottima stagione disputata gli vale il ritorno in nazionale e una maglia per il campionato del mondo 1998.

Un'esultanza di Bergomi – capitano nerazzurro – nella stagione 1998-99, l'ultima della sua carriera agonistica.

La stagione successiva, in cui taglia il traguardo delle 750 gare in maglia nerazzurra,[64] non è altrettanto fortunata: l'Inter chiude un'annata travagliata all'ottavo posto, e Bergomi — che nel frattempo cede a Ronaldo i gradi di capitano[7][65] — decide di ritirarsi poiché non rientra nei piani del nuovo allenatore Marcello Lippi.[66][67] L'ultima presenza in carriera è quella del 23 maggio 1999, in occasione della vittoria casalinga (3-1) contro il Bologna.[68]

Con l'Inter, Bergomi ha giocato in tutto 757 partite (28 reti), di cui 519 in Serie A (23 reti), 117 nelle coppe europee, 119 in Coppa Italia (5 reti), 1 nella Supercoppa italiana e 1 nel Torneo di Capodanno. Primatista di presenze in Coppa UEFA e Coppa Italia con la maglia nerazzurra, è preceduto dal solo Javier Zanetti per presenze totali,[14] in Serie A,[14] nelle coppe europee[14] e nel derby di Milano.[15]

Nazionale[modifica | modifica wikitesto]

Nazionali giovanili[modifica | modifica wikitesto]

Debutta nella nazionale Under-21 di Azeglio Vicini il 12 novembre 1981, durante le qualificazioni al campionato d'Europa 1982 (vittoria per 1-0 sulla Grecia);[26] scende poi in campo negli unici due incontri disputati dall'Italia nella fase finale della competizione (terminati rispettivamente 0-1 e 0-0 contro la Scozia).[69] In virtù del suo successivo ingresso nella nazionale maggiore, militerà con gli Azzurrini a corrente alternata, disputando in totale 7 partite, l'ultima delle quali valida per la semifinale di ritorno del campionato d'Europa 1984 (ininfluente vittoria per 1-0 contro l'Inghilterra, impostasi per 3-1 all'andata).[70]

Nazionale maggiore[modifica | modifica wikitesto]
1982-1986[modifica | modifica wikitesto]
Bergomi (in piedi, secondo da destra) in nazionale per un'amichevole preparatoria al campionato del mondo 1986

Esordisce in nazionale il 14 aprile 1982, a 18 anni, nella partita amichevole persa 1-0 contro la Germania Est a Lipsia.[71] Il commissario tecnico Enzo Bearzot lo convoca quindi per il campionato del mondo 1982, consentendogli di diventare il più giovane giocatore azzurro a prendere parte a un campionato del mondo.[72][73] Il difensore è impiegato per la prima volta nella sfida contro il Brasile, subentrando alla fine del primo tempo all'infortunato Fulvio Collovati:[74] con il compito di marcare il centravanti Serginho,[75] Bergomi gioca un'ottima partita,[76] macchiata solo dalla deviazione che favorisce la rete di Paulo Roberto Falcão per il secondo, momentaneo pareggio verdeoro.[77] Inizialmente destinato alla panchina, Bergomi scende in campo da titolare anche nella semifinale contro la Polonia: un lieve infortunio occorso al portiere Dino Zoff rende difficoltosi i suoi rinvii da fondo campo, spingendo Bearzot a schierare il terzino dell'Inter, elemento adatto a rilanciare l'azione dalle retrovie.[78]

A causa dell'indisponibilità di Giancarlo Antognoni nella finale contro la Germania Ovest, Bergomi disputa dal primo minuto anche l'atto conclusivo del torneo.[79] Nel corso della finale, vinta dagli azzurri per 3-1, il diciottenne milanese marca efficacemente l'attaccante tedesco Karl-Heinz Rummenigge[79][80] ed è protagonista dell'azione del gol di Marco Tardelli per il momentaneo 2-0 italiano.[81] Al triplice fischio dell'arbitro Coelho, Bergomi si laurea campione del mondo, diventando il secondo giocatore più giovane a fregiarsi di questo titolo, dopo Pelé (che lo conquista a 17 anni e 249 giorni nell'edizione di Svezia 1958).[9]

Dopo la vittoria del torneo, Bergomi si impone come titolare a partire dal 1983 e prende parte a quattro delle otto gare di qualificazione al campionato d'Europa 1984, al quale l'Italia non approda classificandosi penultima nel proprio girone. Successivamente è titolare al campionato del mondo 1986, al quale gli Azzurri sono qualificati di diritto in quanto campioni in carica. Complice una squadra logora, contraddistinta da molti giocatori a fine carriera,[78] la nazionale di Bearzot non convince e viene eliminata negli ottavi dalla Francia.

1986-1998[modifica | modifica wikitesto]
Walter Zenga abbraccia Bergomi (a sinistra) dopo l'amichevole dell'8 ottobre 1986 contro la Grecia, in cui il difensore sigla una doppietta in maglia azzurra.

Durante la gestione di Azeglio Vicini, Bergomi realizza ognuna delle sue 6 reti in maglia azzurra, mettendo a segno le prime due nell'amichevole dell'8 ottobre 1986 contro la Grecia, coincidente con l'esordio del nuovo CT;[9] in tale occasione, Bergomi diviene il primo difensore capace di segnare una doppietta con la maglia della nazionale italiana, e indossa per la prima volta la fascia da capitano, dopo la sostituzione di Alessandro Altobelli.[82]

A partire dal 20 febbraio 1988, in occasione dell'amichevole vinta per 4-1 sull'Unione Sovietica, diviene a tutti gli effetti capitano degli Azzurri,[83] ruolo che ricoprirà dal primo minuto per 33 partite.[84] Sotto la gestione di Vicini prende parte al campionato d'Europa 1988, venendo inserito nella squadra ideale del torneo[8], e al campionato del mondo 1990, manifestazioni in entrambi i casi conclude in semifinale.

Il 5 giugno 1991, durante una partita valida per le qualificazioni al campionato d'Europa 1992 (Norvegia-Italia 2-1, penultima gara dell'era Vicini), Bergomi viene espulso a pochi secondi dal suo ingresso in campo, dopo uno scontro di gioco con Erik Pedersen seguito da un alterco con Gøran Sørloth;[85] la successiva squalifica per sei giornate e l'approdo sulla panchina azzurra di Arrigo Sacchi determinano una lunga interruzione della sua carriera in nazionale:[16][86] il nuovo CT preferisce infatti affidarsi a giocatori avvezzi alla difesa a zona,[35] talvolta rinunciando a elementi di maggior tasso tecnico ma poco adatti al suo metodo di gioco, tra i quali Bergomi.[87]

Sette anni dopo l'ultima apparizione in azzurro, a 34 anni, Bergomi torna in nazionale in occasione del campionato del mondo 1998, convocato da Cesare Maldini al posto dell'indisponibile Ciro Ferrara.[88] Dopo essere sceso in campo nell'amichevole premondiale contro la Svezia, viene chiamato a sostituire l'infortunato Alessandro Nesta contro l'Austria, nella terza partita della fase a gironi,[74][89] per poi giocare da titolare gli ottavi di finale contro la Norvegia[90] e i quarti di finale contro la Francia, che elimina l'Italia ai tiri di rigore[91], in quella che è l'ultima delle 81 presenze di Bergomi in maglia azzurra; un traguardo, questo, che all'epoca gli vale il quarto posto nella classifica di presenze in nazionale, a pari merito con Franco Baresi e Marco Tardelli.[92] Il commissario tecnico e i compagni di squadra spendono parole di elogio per il rendimento e la condotta del giocatore durante la competizione.[9][42][43]

Il capitano azzurro Bergomi (a sinistra) e l'omologo argentino Diego Armando Maradona discutono con l'arbitro francese Michel Vautrot durante la semifinale del campionato del mondo 1990

Con quattro mondiali disputati, Bergomi è secondo, dietro Gianluigi Buffon, tra i giocatori italiani con più partecipazioni alla competizione iridata, a pari merito con Enrico Albertosi, Fabio Cannavaro, Paolo Maldini, Gianni Rivera e Dino Zoff.[93] A differenza di questi ultimi, però, curiosamente non è mai sceso in campo in gare di qualificazione, dato che nel 1982 e nel 1998 il difensore viene convocato in extremis a qualificazione già ottenuta, mentre nelle edizioni 1986 e 1990 l'Italia è qualificata d'ufficio essendo stata rispettivamente campione in carica e Paese organizzatore[94].

Dopo il ritiro[modifica | modifica wikitesto]

Calcio[modifica | modifica wikitesto]

Nel febbraio 2008 è diventato l'allenatore degli esordienti dell'Inter.[95] Nel 2008-2009 allena l'Accademia Internazionale, con la quale vince anche il Campionato Allievi Dilettanti.[96] Nel corso della stagione 2009-2010 allena gli Allievi del Monza[97] e nella stagione 2010-2011 i Berretti.[98]

Il 7 luglio 2011 assume la guida tecnica della squadra Berretti dell'Atalanta;[99] con gli orobici arriva fino alla finale del campionato perdendo con l'Inter di Sergio Zanetti, sia la gara d'andata per 3-0, che quella di ritorno per 3-4. Nella stagione 2012-2013 vince il Campionato Berretti con l'Atalanta battendo in finale proprio l'Inter con un risultato complessivo di 4-2 (1-0 esterno per i milanesi all'andata e 4-1 esterno dell'Atalanta nella partita di ritorno). Il 25 luglio 2013 assume la guida tecnica della Berretti del Como.[100] Mantiene l'incarico sino al 10 luglio 2014.[101]

Dalla stagione 2017-2018 collabora con Giuseppe Chieppa alla guida degli allievi regionali dell’Accademia Internazionale.[102]

Il 15 novembre 2021, Beppe Bergomi è stato premiato dalla onlus Amici per il Centrafrica i Bindun per la sua eccezionale professionalità e dedizione nel campo del volontariato. Il riconoscimento è stato conferito a Milano come omaggio alla sua continua dedizione e impegno nell'aiutare gli altri attraverso attività volontarie. L'Associazione i Bindun ha celebrato Bergomi per la sua straordinaria qualità professionale e per il suo contributo significativo nel mondo del volontariato [1]

Televisione[modifica | modifica wikitesto]

Dopo aver terminato la sua carriera agonistica, nel 1999 è diventato opinionista e commentatore tecnico, spesso al fianco della prima voce Fabio Caressa, dapprima per TELE+ e poi per Sky Sport.[103][104] Sempre con Caressa, ha realizzato la telecronaca di diverse edizioni del videogioco di calcio FIFA.

Statistiche[modifica | modifica wikitesto]

Presenze e reti nei club[modifica | modifica wikitesto]

Stagione Squadra Campionato Coppe nazionali Coppe continentali Altre coppe Totale
Comp Pres Reti Comp Pres Reti Comp Pres Reti Comp Pres Reti Pres Reti
1979-1980 Bandiera dell'Italia Inter A 0 0 CI 1 0 CU 0 0 - - - 1 0
1980-1981 A 12 0 CI 0 0 CC 4 0 TC 1 0 17 0
1981-1982 A 24 2 CI 10 2 CU 4 0 - - - 38 4
1982-1983 A 28 1 CI 9 1 CdC 6 0 - - - 43 2
1983-1984 A 25 0 CI 5 0 CU 5 0 - - - 35 0
1984-1985 A 29 2 CI 9 0 CU 10 0 - - - 48 2
1985-1986 A 30 5 CI 6 0 CU 10 0 TE 0 0 46 5
1986-1987 A 28 2 CI 9 0 CU 8 0 - - - 45 2
1987-1988 A 28 1 CI 9 0 CU 5 0 - - - 42 1
1988-1989 A 32 1 CI 8 0 CU 6 0 - - - 46 1
1989-1990 A 33 2 CI 4 0 CC 2 0 SI 1 0 40 2
1990-1991 A 30 3 CI 4 1 CU 12 0 - - - 46 4
1991-1992 A 29 0 CI 6 0 CU 2 0 - - - 37 0
1992-1993 A 31 2 CI 6 0 - - - - - - 37 2
1993-1994 A 31 0 CI 4 0 CU 12 0 - - - 47 0
1994-1995 A 32 1 CI 7 1 CU 2 0 - - - 41 2
1995-1996 A 27 0 CI 5 0 CU 1 0 - - - 33 0
1996-1997 A 19 0 CI 7 0 CU 10 0 - - - 36 0
1997-1998 A 28 0 CI 5 0 CU 9 0 - - - 42 0
1998-1999 A 23 1 CI 5 0 UCL 9 0 - - - 37 1
Totale carriera 519 23 119 5 117 0 2 0 757 28

Cronologia presenze e reti in nazionale[modifica | modifica wikitesto]

Cronologia completa delle presenze e delle reti in nazionale ― Italia
Data Città In casa Risultato Ospiti Competizione Reti Note
14-4-1982 Lipsia Germania Est Bandiera della Germania Est 1 – 0 Bandiera dell'Italia Italia Amichevole - Ingresso al 61’ 61’
5-7-1982 Barcellona Italia Bandiera dell'Italia 3 – 2 Bandiera del Brasile Brasile Mondiali 1982 - 2º turno - Ingresso al 34’ 34’
8-7-1982 Barcellona Italia Bandiera dell'Italia 2 – 0 Bandiera della Polonia Polonia Mondiali 1982 - Semifinale -
11-7-1982 Madrid Italia Bandiera dell'Italia 3 – 1 Bandiera della Germania Ovest Germania Ovest Mondiali 1982 - Finale - [105]
27-10-1982 Roma Italia Bandiera dell'Italia 0 – 1 Bandiera della Svizzera Svizzera Amichevole - Ingresso al 84’ 84’
13-11-1982 Milano Italia Bandiera dell'Italia 2 – 2 Bandiera della Cecoslovacchia Cecoslovacchia Qual. Euro 1984 -
5-10-1983 Bari Italia Bandiera dell'Italia 3 – 0 Bandiera della Grecia Grecia Amichevole -
15-10-1983 Napoli Italia Bandiera dell'Italia 0 – 3 Bandiera della Svezia Svezia Qual. Euro 1984 -
16-11-1983 Praga Cecoslovacchia Bandiera della Cecoslovacchia 2 – 0 Bandiera dell'Italia Italia Qual. Euro 1984 -
22-12-1983 Perugia Italia Bandiera dell'Italia 3 – 1 Bandiera di Cipro Cipro Qual. Euro 1984 -
4-2-1984 Roma Italia Bandiera dell'Italia 5 – 0 Bandiera del Messico Messico Amichevole -
3-3-1984 Istanbul Turchia Bandiera della Turchia 1 – 2 Bandiera dell'Italia Italia Amichevole -
7-4-1984 Verona Italia Bandiera dell'Italia 1 – 1 Bandiera della Cecoslovacchia Cecoslovacchia Amichevole -
22-5-1984 Zurigo Germania Ovest Bandiera della Germania Ovest 1 – 0 Bandiera dell'Italia Italia Amichevole -
26-5-1984 Toronto Canada Bandiera del Canada 0 – 2 Bandiera dell'Italia Italia Amichevole -
30-5-1984 New York Stati Uniti Bandiera degli Stati Uniti 0 – 0 Bandiera dell'Italia Italia Amichevole - Uscita al 73’ 73’
26-9-1984 Milano Italia Bandiera dell'Italia 1 – 0 Bandiera della Svezia Svezia Amichevole -
3-11-1984 Losanna Svizzera Bandiera della Svizzera 1 – 1 Bandiera dell'Italia Italia Amichevole -
8-12-1984 Pescara Italia Bandiera dell'Italia 2 – 0 Bandiera della Polonia Polonia Amichevole - Uscita al 46’ 46’
5-2-1985 Dublino Irlanda Bandiera dell'Irlanda 1 – 2 Bandiera dell'Italia Italia Amichevole -
13-3-1985 Atene Grecia Bandiera della Grecia 0 – 0 Bandiera dell'Italia Italia Amichevole -
3-4-1985 Ascoli Piceno Italia Bandiera dell'Italia 2 – 0 Bandiera del Portogallo Portogallo Amichevole - Uscita al 79’ 79’
2-6-1985 Città del Messico Messico Bandiera del Messico 1 – 1 Bandiera dell'Italia Italia Amichevole -
6-6-1985 Città del Messico Italia Bandiera dell'Italia 2 – 1 Bandiera dell'Inghilterra Inghilterra Amichevole -
25-9-1985 Lecce Italia Bandiera dell'Italia 1 – 2 Bandiera della Norvegia Norvegia Amichevole -
16-11-1985 Chorzów Polonia Bandiera della Polonia 1 – 0 Bandiera dell'Italia Italia Amichevole -
5-2-1986 Avellino Italia Bandiera dell'Italia 1 – 2 Bandiera della Germania Ovest Germania Ovest Amichevole -
11-5-1986 Napoli Italia Bandiera dell'Italia 2 – 0 Bandiera della Cina Cina Amichevole - Uscita al 82’ 82’
31-5-1986 Città del Messico Italia Bandiera dell'Italia 1 – 1 Bandiera della Bulgaria Bulgaria Mondiali 1986 - 1º turno -
5-6-1986 Puebla Italia Bandiera dell'Italia 1 – 1 Bandiera dell'Argentina Argentina Mondiali 1986 - 1º turno -
17-6-1986 Città del Messico Francia Bandiera della Francia 2 – 0 Bandiera dell'Italia Italia Mondiali 1986 - Ottavi di finale -
8-10-1986 Bologna Italia Bandiera dell'Italia 2 – 0 Bandiera della Grecia Grecia Amichevole 2
15-11-1986 Milano Italia Bandiera dell'Italia 3 – 2 Bandiera della Svizzera Svizzera Qual. Euro 1988 -
6-12-1986 La Valletta Malta Bandiera di Malta 0 – 2 Bandiera dell'Italia Italia Qual. Euro 1988 -
24-1-1987 Bergamo Italia Bandiera dell'Italia 5 – 0 Bandiera di Malta Malta Qual. Euro 1988 1
14-2-1987 Lisbona Portogallo Bandiera del Portogallo 0 – 1 Bandiera dell'Italia Italia Qual. Euro 1988 -
18-4-1987 Colonia Germania Ovest Bandiera della Germania Ovest 0 – 0 Bandiera dell'Italia Italia Amichevole -
28-5-1987 Oslo Norvegia Bandiera della Norvegia 0 – 0 Bandiera dell'Italia Italia Amichevole - Uscita al 46’ 46’
3-6-1987 Stoccolma Svezia Bandiera della Svezia 1 – 0 Bandiera dell'Italia Italia Qual. Euro 1988 -
23-9-1987 Pisa Italia Bandiera dell'Italia 1 – 0 Bandiera della Jugoslavia Jugoslavia Amichevole -
14-11-1987 Napoli Italia Bandiera dell'Italia 2 – 1 Bandiera della Svezia Svezia Qual. Euro 1988 -
5-12-1987 Milano Italia Bandiera dell'Italia 3 – 0 Bandiera del Portogallo Portogallo Qual. Euro 1988 -
20-2-1988 Bari Italia Bandiera dell'Italia 4 – 1 Bandiera dell'Unione Sovietica Unione Sovietica Amichevole 1 Cap.
31-3-1988 Spalato Jugoslavia Bandiera della Jugoslavia 1 – 1 Bandiera dell'Italia Italia Amichevole - Cap.
27-4-1988 Lussemburgo Lussemburgo Bandiera del Lussemburgo 0 – 3 Bandiera dell'Italia Italia Amichevole 1 Cap.
4-6-1988 Brescia Italia Bandiera dell'Italia 0 – 1 Bandiera del Galles Galles Amichevole - Cap.
10-6-1988 Düsseldorf Germania Ovest Bandiera della Germania Ovest 1 – 1 Bandiera dell'Italia Italia Euro 1988 - 1º turno - Cap.
14-6-1988 Francoforte Italia Bandiera dell'Italia 1 – 0 Bandiera della Spagna Spagna Euro 1988 - 1º turno - Cap.
17-6-1988 Colonia Italia Bandiera dell'Italia 2 – 0 Bandiera della Danimarca Danimarca Euro 1988 - 1º turno - Cap.
22-6-1988 Stoccarda Unione Sovietica Bandiera dell'Unione Sovietica 2 – 0 Bandiera dell'Italia Italia Euro 1988 - Semifinale - Cap.
19-10-1988 Pescara Italia Bandiera dell'Italia 2 – 1 Bandiera della Norvegia Norvegia Amichevole - Cap.
Uscita al 46’ 46’
16-11-1988 Roma Italia Bandiera dell'Italia 1 – 0 Bandiera dei Paesi Bassi Paesi Bassi Amichevole - Cap.
22-12-1988 Perugia Italia Bandiera dell'Italia 2 – 0 Bandiera della Scozia Scozia Amichevole - Cap.
Uscita al 50’ 50’
22-2-1989 Pisa Italia Bandiera dell'Italia 1 – 0 Bandiera della Danimarca Danimarca Amichevole 1 Cap.
25-3-1989 Vienna Austria Bandiera dell'Austria 0 – 1 Bandiera dell'Italia Italia Amichevole - Cap.
29-3-1989 Sibiu Romania Bandiera della Romania 1 – 0 Bandiera dell'Italia Italia Amichevole - Cap.
Uscita al 51’ 51’
22-4-1989 Verona Italia Bandiera dell'Italia 1 – 1 Bandiera dell'Uruguay Uruguay Amichevole - Cap.
26-4-1989 Taranto Italia Bandiera dell'Italia 4 – 0 Bandiera dell'Ungheria Ungheria Amichevole - Ingresso al 78’ 78’
20-9-1989 Cesena Italia Bandiera dell'Italia 4 – 0 Bandiera della Bulgaria Bulgaria Amichevole - Cap.
Uscita al 76’ 76’
14-10-1989 Bologna Italia Bandiera dell'Italia 0 – 1 Bandiera del Brasile Brasile Amichevole - Cap.
11-11-1989 Vicenza Italia Bandiera dell'Italia 1 – 0 Bandiera dell'Algeria Algeria Amichevole - Cap.
Uscita al 46’ 46’
15-11-1989 Londra Inghilterra Bandiera dell'Inghilterra 0 – 0 Bandiera dell'Italia Italia Amichevole - Cap.
21-12-1989 Cagliari Italia Bandiera dell'Italia 0 – 0 Bandiera dell'Argentina Argentina Amichevole - Cap.
21-2-1990 Rotterdam Paesi Bassi Bandiera dei Paesi Bassi 0 – 0 Bandiera dell'Italia Italia Amichevole - Cap.
Uscita al 58’ 58’
31-3-1990 Basilea Svizzera Bandiera della Svizzera 0 – 1 Bandiera dell'Italia Italia Amichevole - Cap.
9-6-1990 Roma Italia Bandiera dell'Italia 1 – 0 Bandiera dell'Austria Austria Mondiali 1990 - 1º turno - Cap.
14-6-1990 Roma Italia Bandiera dell'Italia 1 – 0 Bandiera degli Stati Uniti Stati Uniti Mondiali 1990 - 1º turno - Cap.
19-6-1990 Roma Italia Bandiera dell'Italia 2 – 0 Bandiera della Cecoslovacchia Cecoslovacchia Mondiali 1990 - 1º turno - Cap.
25-6-1990 Roma Italia Bandiera dell'Italia 2 – 0 Bandiera dell'Uruguay Uruguay Mondiali 1990 - Ottavi di finale - Cap.
30-6-1990 Roma Italia Bandiera dell'Italia 1 – 0 Bandiera dell'Irlanda Irlanda Mondiali 1990 - Quarti di finale - Cap.
3-7-1990 Napoli Argentina Bandiera dell'Argentina 1 – 1 dts Bandiera dell'Italia Italia Mondiali 1990 - Semifinale - Cap.
7-7-1990 Bari Italia Bandiera dell'Italia 2 – 1 Bandiera dell'Inghilterra Inghilterra Mondiali 1990 - Finale 3º posto - Cap.
26-9-1990 Palermo Italia Bandiera dell'Italia 1 – 0 Bandiera dei Paesi Bassi Paesi Bassi Amichevole - Cap.
17-10-1990 Budapest Ungheria Bandiera dell'Ungheria 1 – 1 Bandiera dell'Italia Italia Qual. Euro 1992 - Cap.
22-12-1990 Limassol Cipro Bandiera di Cipro 0 – 4 Bandiera dell'Italia Italia Qual. Euro 1992 - Cap.
5-6-1991 Oslo Norvegia Bandiera della Norvegia 2 – 1 Bandiera dell'Italia Italia Qual. Euro 1992 - Ingresso al 90’ 90’  90’
12-6-1991 Malmö Italia Bandiera dell'Italia 2 – 0 dts Bandiera della Danimarca Danimarca Torneo Scania 100 - Cap.
2-6-1998 Göteborg Svezia Bandiera della Svezia 1 – 0 Bandiera dell'Italia Italia Amichevole - Ingresso al 72’ 72’
23-6-1998 Saint-Denis Italia Bandiera dell'Italia 2 – 1 Bandiera dell'Austria Austria Mondiali 1998 - 1º turno - Ingresso al 4’ 4’
27-6-1998 Marsiglia Italia Bandiera dell'Italia 1 – 0 Bandiera della Norvegia Norvegia Mondiali 1998 - Ottavi di finale -
3-7-1998 Parigi Italia Bandiera dell'Italia 0 – 0 dts
(3 – 4 dtr)
Bandiera della Francia Francia Mondiali 1998 - Quarti di finale -
Totale Presenze (12º posto) 81 Reti 6

Record[modifica | modifica wikitesto]

  • Calciatore con più presenze in Coppa UEFA/Europa League (96).[10]
  • Giocatore dell'Inter con più presenze in Coppa Italia, 119.[14]
  • Più giovane calciatore dell'Inter ad aver debuttato in prima squadra (16 anni, 1 mese e 8 giorni).[44]
  • Più giovane calciatore dell'Inter ad aver debuttato in Coppa Campioni/Champions League (17 anni e 72 giorni).
  • Più giovane calciatore italiano ad aver vinto un campionato del mondo (18 anni, 6 mesi e 19 giorni).[9]
  • Primo difensore ad aver realizzato una doppietta con la maglia della nazionale italiana.[82]

Palmarès[modifica | modifica wikitesto]

Giocatore[modifica | modifica wikitesto]

Club[modifica | modifica wikitesto]

Bergomi, capitano dell'Inter, alza al cielo la Coppa UEFA 1993-1994
Competizioni nazionali[modifica | modifica wikitesto]
Inter: 1988-1989
Inter: 1981-1982
Inter: 1989
Competizioni internazionali[modifica | modifica wikitesto]
Inter: 1990-1991, 1993-1994, 1997-1998

Nazionale[modifica | modifica wikitesto]

Spagna 1982

Individuale[modifica | modifica wikitesto]

Germania Ovest 1988
  • Onze de Onze: 3
1989, 1990, 1991[17]
1997
2004
2016
2020

Allenatore[modifica | modifica wikitesto]

Accademia Internazionale: 2008-2009
Atalanta: 2012-2013

Onorificenze[modifica | modifica wikitesto]

Note[modifica | modifica wikitesto]

  1. ^ Giuseppe Bergomi - Profilo giocatore, su transfermarkt.it. URL consultato il 16 dicembre 2023.
  2. ^ Gianni Brera, Illuminati da Baggio, in la Repubblica, 21 settembre 1989, p. 24.
  3. ^ a b c d Gianni Piva, Cominciò dalla Nazionale: anche Bergomi è in rosso, in la Repubblica, 28 marzo 1992, p. 25.
  4. ^ a b (EN) Bergomi: It's all about teamwork, su fifa.com, 1º luglio 2010. URL consultato l'8 febbraio 2016 (archiviato dall'url originale il 15 febbraio 2016).
  5. ^ (EN) When Naples had "Diego in our hearts, Italy in our songs", su espn.com, 8 giugno 2015.
  6. ^ a b Gianluca Sepe, Beppe Bergomi compie 51 anni: ripercorriamo la storia di una delle bandiere dell'Inter, su urbanpost.it, 22 dicembre 2014.
  7. ^ a b Alessandro Gandolfi e Andrea Sorrentino, Ecco l'Inter di Hodgson. Roma a caccia del 4º posto, in la Repubblica, 3 maggio 1999, p. 46.
  8. ^ a b Squadra del torneo 1988, su it.uefa.com.
  9. ^ a b c d e f g h i j k Luca Curino e Andrea Elefante, La festa dello Zio, in La Gazzetta dello Sport, 11 ottobre 1999.
  10. ^ a b All-time UEFA Europa League and UEFA Cup records, su uefa.com, 8 aprile 2015.
  11. ^ a b c d e Bergomi resiste ai cambiamenti, in La Gazzetta dello Sport, 20 febbraio 1998.
  12. ^ Gironi, gare e regolamento della 54ª edizione, in La Gazzetta dello Sport, 12 agosto 2001.
  13. ^ a b Nicola Cecere, Bergomi aggiunge un altro record alla sua stagione, in La Gazzetta dello Sport, 22 marzo 1998.
  14. ^ a b c d e Statistiche, su inter.it.
  15. ^ a b Riccardo Fusato, Derby: Samuel, 10 su 10. Zanetti..., su fcinter1908.it, 8 ottobre 2012.
  16. ^ a b c d e Beppe Bergomi, in La Gazzetta dello Sport, 30 luglio 1999.
  17. ^ a b (EN) José Luis Pierrend, "Onze Mondial" Awards, su rsssf.com, 21 gennaio 2016.
  18. ^ Premio Nazionale Carriera Esemplare Gaetano Scirea, su comune.cinisello-balsamo.mi.it. URL consultato il 5 maggio 2019.
  19. ^ (EN) Pele's list of the greatest, su news.bbc.co.uk, 4 marzo 2004.
  20. ^ La 'Hall of Fame del calcio italiano' si arricchisce di altre dieci stelle, su vivoazzurro.it, 25 ottobre 2016 (archiviato dall'url originale il 26 ottobre 2016).
  21. ^ Julio Cesar, Bergomi, Cambiasso e Milito entrano nella Hall of Fame nerazzurra, su inter.it, 15 luglio 2020.
  22. ^ a b Cuore Bergomi: "Brucia lo Scudetto '98. Amo l'Inter, Facchetti provò...", su tuttomercatoweb.com, 8 febbraio 2012.
  23. ^ a b c Giorgio Dell'Arti, Biografia di Giuseppe Bergomi, su cinquantamila.it, 19 novembre 2014.
  24. ^ a b Bergomi, in Esordienti al «Pozzo», Stampa Sera, 21 maggio 1982, p. 25.
  25. ^ Sebastiano Vernazza, Romagnoli, ecco i tuoi modelli: 8 difensori precoci da Baresi a Maldini, su gazzetta.it, 12 agosto 2015.
  26. ^ a b Carlo Coscia, La «Under 21» lancia Bergomi, in La Stampa, 12 novembre 1981, p. 27.
  27. ^ a b Panini (2004), Il personaggio: Giuseppe Bergomi (Internazionale), p. 547.
  28. ^ Marco van Basten, Fragile, Milano, Mondadori, 2020, ISBN 9788804725428.
  29. ^ Gianni Piva, Zamorano decisivo. Bergomi un lottatore, in la Repubblica, 15 aprile 1998.
  30. ^ Maurizio Crosetti, "Non me ne vado, ricostruirò la Juve", in la Repubblica, 2 aprile 1993, p. 28.
  31. ^ Gianni Brera, Cinque gol non fanno l'Italia, in la Repubblica, 25 gennaio 1987, p. 45.
  32. ^ Panini (2005), 500 e più in Serie A - Giuseppe Bergomi, p. 487.
  33. ^ Gianni Brera, Caro Milan, il tempo è scaduto, in la Repubblica, 29 marzo 1988, p. 25.
  34. ^ Gianni Brera, La cronaca nera di un campionato senza storia, in la Repubblica, 6 giugno 1989, p. 36.
  35. ^ a b c Enrico Currò, Bergomi e il calcio antico. Ma il libero serve sempre, in la Repubblica, 24 maggio 1998, p. 42.
  36. ^ Monti, p. 621.
  37. ^ Ruggero Palombo, Nesta, ma che bel rientro. Djorkaeff, fresco e vivace, in La Gazzetta dello Sport, 4 dicembre 1998.
  38. ^ Bruno Bernardi, Bergomi non teme le punte francesi, in Stampa Sera, 16 giugno 1986, p. 14.
  39. ^ Claudio Lenzi, Il Times contro gli eroi '82, su gazzetta.it, 9 agosto 2007.
  40. ^ "Galli o Tancredi, ancora non scelgo", in la Repubblica, 28 marzo 1986, p. 20.
  41. ^ Serie A, Montero il più espulso di sempre: c'è anche Totti in classifica, su sport.sky.it, 28 febbraio 2018.
  42. ^ a b Nicola Cecere, Bergomi, uno che va sempre di moda, in La Gazzetta dello Sport, 1º luglio 1998.
  43. ^ a b Nicola Cecere, Bergomi apre il ciclo interista, in La Gazzetta dello Sport, 6 luglio 1998.
  44. ^ a b Inter, Bonazzoli bomber da record: dagli Allievi all'esordio ha già stregato Thohir, su gazzetta.it, 22 maggio 2014.
  45. ^ a b Tanti auguri a Beppe Bergomi!, su inter.it, 22 dicembre 2013. URL consultato il 28 maggio 2016 (archiviato dall'url originale il 30 giugno 2016).
  46. ^ Giorgio Gandolfi, Bergomi: i miei primi dieci anni di calcio, in La Stampa, 22 febbraio 1991, p. 34.
  47. ^ Bruno Bernardi, L'Inter ritrova il carattere. Il Milan aspetta Antonelli, in La Stampa, 8 settembre 1981, p. 18.
  48. ^ Giorgio Gandolfi, L'Inter batte il Bologna e ringrazia Bordon, in La Stampa, 11 gennaio 1982, p. 16.
  49. ^ Sono diciotto gli «Oscar» del calcio. Platini è in testa a tutti, in Stampa Sera, 1º giugno 1984, p. 11, sez. Sport.
  50. ^ Enrico Currò, "Con Trap e Matthaeus un'Inter imbattibile", in la Repubblica, 5 maggio 2002, p. 3, sez. Milano.
  51. ^ a b Marco Metelli, Giuseppe Bergomi, su rivistacontrasti.it, 15 marzo 2019. URL consultato l'11 febbraio 2020 (archiviato dall'url originale il 10 agosto 2020).
  52. ^ Gianni Mura, 7,5 a Berti (escluso il look), in Speciale Scudetto 88-89, la Repubblica, 30 maggio 1989, p. 3.
  53. ^ 58 punti in 34 partite, su inter.it (archiviato dall'url originale il 26 marzo 2016).
  54. ^ Un'altra Inter dei record 18 anni dopo il Trap, su corriere.it, 22 aprile 2007.
  55. ^ Enrico Currò, Il crepuscolo del numero 1, in la Repubblica, 8 febbraio 1994, p. 25.
  56. ^ Maurizio Crosetti, Difetto n.1: senza fiato, in la Repubblica, 28 febbraio 1994, p. 43.
  57. ^ Gianni Piva, "Date la colpa a me, ci sono abituato", in la Repubblica, 21 novembre 1992, p. 34.
  58. ^ Fabio Monti, Zenga, l'ultima uscita è su Pagliuca, in Corriere della Sera, 22 luglio 1994, p. 35.
  59. ^ a b Gianni Piva, Ince instancabile, in la Repubblica, 24 marzo 1997, p. 37.
  60. ^ Gianni Mura, Una sceneggiata ma l'arbitro è sufficiente, in la Repubblica, 10 marzo 1997, p. 36.
  61. ^ Licia Granello, Pagliuca il migliore. Djorkaeff non basta, in la Repubblica, 22 maggio 1997, p. 47.
  62. ^ Gianni Piva, Ma il vero pilastro resta Bergomi, in la Repubblica, 2 febbraio 1998, p. 36.
  63. ^ Rocky Ronaldo e la rivincita, in La Gazzetta dello Sport, 1º aprile 1998.
  64. ^ Bergomi da record. 750 gare nell'Inter, in La Gazzetta dello Sport, 4 marzo 1999.
  65. ^ Nicola Cecere, Zamorano cambia capitano, in La Gazzetta dello Sport, 12 maggio 1999.
  66. ^ Gianni Piva, Bergomi: Cara Inter, dopo 20 anni ti saluto, in la Repubblica, 22 giugno 1999, p. 51.
  67. ^ Francesco Fontana, Bergomi: "Addio all'Inter? Andò così. Lippi decise...", su fcinternews.it, 23 febbraio 2016.
  68. ^ Una carriera a tinte nerazzurre, auguri Beppe, su inter.it, 22 dicembre 2014. URL consultato il 24 agosto 2015 (archiviato dall'url originale il 24 settembre 2015).
  69. ^ Carlo Coscia, La Under 21 ad Aberdeen. Uno spettacolo con beffa, in La Stampa, 26 marzo 1982, p. 19.
  70. ^ Gianni Mura, Agli Azzurri non basta l'1-0, in la Repubblica, 3 maggio 1984, p. 31.
  71. ^ Bergomi chiamato in azzurro: «Mi basta anche la panchina», in La Stampa, 8 aprile 1982, p. 20.
  72. ^ I 20 calciatori più giovani che hanno partecipato ai Mondiali, su sport.sky.it, 7 ottobre 2017. URL consultato il 9 novembre 2017 (archiviato dall'url originale il 7 aprile 2018).
  73. ^ Precedentemente, il detentore del record era Gianni Rivera, di due mesi più anziano di Bergomi al momento del proprio debutto nel torneo iridato nell'edizione di Cile 1962, cfr. Vergnano.
  74. ^ a b Fabio Monti, "Bergomi, tocca a te", un film mondiale già visto, in Corriere della Sera, 24 giugno 1998, p. 41.
  75. ^ Fabio Vergnano, Bergomi esplode: è bello giocare, in La Stampa, 10 luglio 1982, p. 19.
  76. ^ Bruno Perucca, Bearzot gioca l'ultima carta: Oriali, in La Stampa, 10 giugno 1982, p. 25.
  77. ^ Il Mondiale si vince con un bravo «generale», su ilsole24ore.com.
  78. ^ a b Simone Sacco, La coscienza di Zio, in Club Milano, maggio-giugno 2014, pp. 16-19.
  79. ^ a b Bruno Bernardi, Bergomi, un quasi esordiente con il mestiere del veterano, in La Stampa, 13 luglio 1982, p. 17.
  80. ^ (EN) George Vecsey, A Teen-Ager Who Marked Rummenigge, in The New York Times, 12 luglio 1982.
  81. ^ Italia-Germania Ovest, finale 1982, su fifa.com (archiviato dall'url originale il 30 gennaio 2009).
  82. ^ a b Carlo Coscia, Adesso Bergomi va «promosso» nella Under, in La Stampa, 10 ottobre 1986, p. 26.
  83. ^ Nino Sormani, Le ambizioni di Bergomi, in Stampa Sera, 15 ottobre 1990.
  84. ^ Nazionale in cifre - Capitani, su figc.it. URL consultato il 27 agosto 2017 (archiviato dall'url originale il 16 novembre 2016).
  85. ^ Vialli salva il gruppo, in la Repubblica, 6 giugno 1991, p. 38.
  86. ^ Francia '98: Bergomi, voglio cancellare espulsione '91, 23 giugno 1998 (archiviato dall'url originale il 10 giugno 2016).
  87. ^ Sacchi.
  88. ^ Gianni Piva, Lo Zio, 16 anni dopo. Come con Bearzot, in la Repubblica, 22 maggio 1998, p. 50.
  89. ^ Francia '98: il commento di Rivera, complimenti a 'Zio' Bergomi, su www1.adnkronos.com, 24 giugno 1998.
  90. ^ Lodovico Maradei, Italia, che batticuore, in La Gazzetta dello Sport, 28 giugno 1998.
  91. ^ Luca Calamai e Nicola Cecere, Albertini e Di Biagio, il mondo addosso, in La Gazzetta dello Sport, 4 luglio 1998.
  92. ^ Presenze: Bergomi come Baresi, in La Gazzetta dello Sport, 4 luglio 1998.
  93. ^ Francesco Schirru, Buffon ai Mondiali per la quinta volta: record assoluto condiviso con Carbajal e Matthäus, su goal.com, 23 maggio 2014.
  94. ^ (EN) John Ashdown, Which managers have changed their club's colours?, su theguardian.com, 29 febbraio 2012.
  95. ^ Lo Zio allenatore comincia con un pari, su gazzetta.it.
  96. ^ Accademia Internazionale Calcio Archivio, su accademiainternazionale.it (archiviato dall'url originale il 7 gennaio 2012).
  97. ^ Cevoli nuovo mister del Monza. Berretti a Muraro, Allievi a Bergomi, su ilcittadinomb.it, 26 giugno 2009. URL consultato il 24 agosto 2015 (archiviato dall'url originale il 24 settembre 2015).
  98. ^ A.C. Monza Brianza: Bergomi allenatore della Berretti, su ilgiornaledellosport.net, 21 luglio 2010. URL consultato il 24 agosto 2015 (archiviato dall'url originale il 24 settembre 2015).
  99. ^ UFFICIALE: Beppe Bergomi nello staff dell'Atalanta, su tuttomercatoweb.com.
  100. ^ "Bomba" Como,Bergomi per la Berretti, su lombardiaingol.it. URL consultato il 20 agosto 2015 (archiviato dall'url originale il 4 marzo 2016).
  101. ^ Como: è Boscolo il tecnico per la Berretti del dopo-Bergomi, su italiagol.it.
  102. ^ A TU PER TU CON: GIUSEPPE BERGOMI, su accademiainternazionale.it.
  103. ^ Beppe Di Corrado, L'importanza dei numeri secondi, su ilfoglio.it, 29 agosto 2014. URL consultato il 16 maggio 2016 (archiviato dall'url originale il 14 settembre 2016).
  104. ^ Bergomi verso l'Atalanta come allenatore delle giovanili, su ecodibergamo.it, 26 giugno 2011.
  105. ^ 3º titolo mondiale
  106. ^ Ufficiale Ordine al Merito della Repubblica Italiana Sig. Giuseppe Bergomi, su quirinale.it.
  107. ^ Gli azzurri del mundial '82 premiati al CONI con il Collare d'oro al Merito Sportivo, su figc.it, 19 dicembre 2017. URL consultato il 21 dicembre 2017 (archiviato dall'url originale il 22 dicembre 2017).

Bibliografia[modifica | modifica wikitesto]

  • Fabio Monti, BERGOMI, Giuseppe, in Enciclopedia dello sport, Roma, Istituto dell'Enciclopedia Italiana, 2002.
  • Almanacco illustrato del calcio 2005, Modena, Panini, 2004.
  • Almanacco illustrato del calcio 2006, Modena, Panini, 2005.
  • Arrigo Sacchi, Calcio totale. La mia vita raccontata a Guido Conti, Milano, Arnoldo Mondadori Editore, 2015, ISBN 978-8804648048.

Voci correlate[modifica | modifica wikitesto]

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Collegamenti esterni[modifica | modifica wikitesto]