Gianfrancesco "Cagnino" Gonzaga

Da Wikipedia, l'enciclopedia libera.
Vai alla navigazione Vai alla ricerca
Gianfrancesco Gonzaga
Signore di Bozzolo
Stemma
Stemma
In carica1528-1539
NascitaBozzolo, 1502
MorteBozzolo, 1539
DinastiaGonzaga
PadreLudovico Gonzaga
MadreFrancesca Fieschi
ConsorteLuigia Pallavicini
FigliTiberio (naturale, Elena (naturale), Lucrezia (naturale)
Religionecattolica
Gianfrancesco Gonzaga
SoprannomeCagnino
NascitaBozzolo, 1502
MorteBozzolo, 1539
Cause della mortemalattia
Dati militari
Paese servitoRegno di Francia, Sforza
Forza armataMercenari
GradoCapitano
BattaglieBattaglia di Pavia (1525)
voci di militari presenti su Wikipedia

Gianfrancesco “Cagnino” Gonzaga (Bozzolo, 1502Bozzolo, 1539) è stato un militare italiano.

Biografia[modifica | modifica wikitesto]

Bozzolo, palazzo municipale

Terzogenito maschio di Ludovico e di Francesca Fieschi dei conti di Lavagna[1], fu soprannominato “Cagnino” dal padre che da fanciullo lo vedeva piccolo e vivace come un cagnolino.

Fu avviato, come Rodomonte, alla carriera delle armi e nel 1518 fu inviato alla corte di Francia. Nel 1525 partecipò alla battaglia di Pavia.

Nel 1528 ricevette in dono dal padre il possesso di Bozzolo, dove risiedette dopo il suo matrimonio con Luigia Pallavicini, figlia di Pallavicino II Pallavicini, marchese di Busseto e di Elena Salviati e nipote del cardinale Giovanni Salviati, la quale portò in dote al marito vasti feudi nel territorio di Parma che saranno causa di intrighi alla morte del Gonzaga per le mire dei Farnese e a cui non sarà estranea neppure Paola Gonzaga-Sanvitale.

Nel 1529 incontrò a Bologna Carlo V al quale consegnò una petizione atta a favorire il matrimonio del fratello Luigi Rodomonte con Isabella Colonna. Rimase sempre fedele alla causa francese, procurando grandi difficoltà al padre Ludovico, filoimperiale, che nel 1536 lo diseredò e, nell'estate del lo stesso anno, assieme al conte Guido Rangoni, Pietro Strozzi e Cesare Fregoso, fu tra i capitani che tentarono di attaccare Genova, in appoggio alle truppe di Francesco I di Francia, riportando perdite gravissime fra i suoi soldati.

Due anni prima della morte venne perseguitato da Cesare Fregoso e il re Francesco I fu costretto a mettere pace tra i due tramite un suo ambasciatore. Per vendicarsi Gianfrancesco pubblicò delle lettere di Pietro Aretino che mettevano in scherno il Fregoso.

Morì ancora giovane, a Bozzolo, nel 1539.

Discendenza[modifica | modifica wikitesto]

Dalla moglie Luigia non ebbe figli.

Gianfrancesco ebbe tre figli naturali:

  • Tiberio;
  • Elena;
  • Lucrezia.

Ascendenza[modifica | modifica wikitesto]

Genitori Nonni Bisnonni Trisnonni
Ludovico II Gonzaga Gianfrancesco Gonzaga  
 
Paola Malatesta  
Gianfrancesco Gonzaga  
Barbara di Brandeburgo Giovanni l'Alchimista  
 
Barbara di Sassonia-Wittenberg  
Ludovico Gonzaga  
Pirro del Balzo Francesco II del Balzo  
 
Sancia di Chiaromonte  
Antonia del Balzo  
Maria Donata Orsini Gabriele Orsini del Balzo  
 
Giovanna Caracciolo  
Gianfrancesco Gonzaga  
Gianluigi I Fieschi  
 
 
Gianluigi II Fieschi  
Luisetta Fregoso  
 
 
Francesca Fieschi  
Giovanni I Lazzarino Del Carretto  
 
 
Caterina del Carretto  
Viscontina Adorno  
 
 
 

Note[modifica | modifica wikitesto]

  1. ^ Genealogia Gonzaga di Bozzolo, su genealogy.euweb.cz.

Bibliografia[modifica | modifica wikitesto]

  • Leandro Ventura, I Gonzaga delle nebbie: storia di una dinastia cadetta nelle terre tra Oglio e Po, Silvana, 2008.
  • Giuseppe Amadei e Ercolano Marani (a cura di), I ritratti gonzagheschi della collezione di Ambras, Mantova, 1980, ISBN non esistente.

Altri progetti[modifica | modifica wikitesto]

Predecessore Signore di Bozzolo Successore
1528 - 1539
Controllo di autoritàVIAF (EN167916597 · CERL cnp01281792 · GND (DE143574981 · WorldCat Identities (ENviaf-167916597