SALA, Angelo in "Dizionario Biografico" - Treccani - Treccani

SALA, Angelo

Dizionario Biografico degli Italiani - Volume 89 (2017)

SALA, Angelo (Angelus). – Nacque insieme al suo fratello gemello Domenico a Vicenza il 21 marzo 1576 (data del battesimo)

Urs Leo Gantenbein

, da Bernardino, filatore.

Già il nonno Anzolo (Angelo) praticava il mestiere della filatura a Vicenza. A causa della sua conversione al protestantesimo, lo zio paterno Gianantonio fuggì a Ginevra, dove installò una fabbrica di filatura. Per i sui diversi contatti con i protestanti e con lo zio, nel 1570 e 1571 il padre Bernardino fu interrogato dall’Inquisizione a Venezia e successivamente si convertì. Nel 1607 il suo nome, insieme a quello del figlio Angelo, compare nella lista dei protestanti italiani rifugiati a Ginevra (Galiffe, 1881, p. 142).

Intorno al 1590 iniziò l’apprendistato come farmacista e acquisì competenze chimiche, in particolare nell’arte della distillazione. Negli anni di tirocinio itinerante entrò in contatto con diversi chimici e fu introdotto alla medicina paracelsiana. Conobbe le opere di Leonardo Fioravanti, Zefiriele Tommaso Bovio, Joseph Du Chesne (Quercetanus) e Oswald Croll. Non intraprese studi regolari di medicina e si definì medico spagirico e chemiatra. A differenza dei paracelsiani più intransigenti, Sala non rifiutò del tutto la medicina galenica, ma cercò invece di stabilire una sintesi dei due metodi.

Nel 1602 praticò la medicina a Dresda; nel 1604 si recò a Sondrio e Ponte nella Valtellina, per poi giungere a Zurigo, dove entrò in contatto con il circolo del teologo e alchimista Raphael Egli. Nel 1605 e 1606 fu a Norimberga e Augusta e nel 1605 incontrò il tesoriere imperiale Zacharias Geizkofler nel suo castello Haunsheim, nei pressi di Ulm, al quale più tardi scrisse una perizia medica e due lettere sui fondamenti della medicina chimica. Fra il 1607 e il 1609 fu medico cittadino di Winterthur nella regione di Zurigo. Nel 1608 pubblicò la sua prima opera, De variis tum Chymicorum tum Galenistarum erroribus, nella quale criticò sia la medicina galenica sia quella paracelsiana. Quest’opera (che non reca indicazione del luogo di stampa) fu stampata in 'un luogo vicino a San Gallo', presumibilmente a Rorschach sul lago di Costanza. La seconda opera, un trattato chimico sulla composizione del vetriolo, dal titolo Anatomia vitrioli, fu stampata nel 1609 a Ginevra.

A causa della guarigione spettacolare di un giovane principe di Anhalt a Ginevra, Sala fu raccomandato alla corte di Christian I di Anhalt-Bernburg a Amberg, nell’Alto Palatinato, dove visse fra il 1610 e il 1611. Nel 1610 fu medico personale del conte Giovanni VII di Nassau-Siegen, che si trovava nella regione per garantire, come generale d’armata, il confine con la Boemia. Grazie agli auspici di Giovanni, Sala divenne medico pratico della città dell’Aia nei Paesi Bassi, dove visse fra il 1612 e il 1617. In quel periodo fu anche medico personale dell’ambasciatore inglese Dudley Carleton e impartì lezioni di chimica all’Università di Leida (. Durante il soggiorno nei Paesi Bassi pubblicò numerose opere: Emetologia (Delft 1613) sugli emetici, Septem Planetarum terrestrium spagirica recensio (Amsterdam 1614) sui preparati otenuti con i sette metalli, Opiologia (L’Aia 1614) sull’oppio e i sui preparati, Ternarius Bezoarticorum (Leida 1616) sugli antidoti, Traicté de la Peste (Leida 1617) dedicato alla cura della peste, Anatomia Antimonij (Leida 1617) sulla composizione dell’antimonite e infine Brevis Demonstratio quid sit Vitriolum (Leida 1617), sul vetriolo.

Successivamente, Sala si stabilì a Oldenburg, dove fra il 1617 e il 1620 fu medico personale del conte Anton Günther, e quindi ad Amburgo, dove visse fra il 1620 e il 1625. Nel 1622 visitò il langravio Moritz di Hessen-Kassel (cui lasciò alcune ricette segrete), e entrò in contatto con il suo circolo alchemico. A questi anni risalgono altre opere di iatrochimica, tra cui, Aphorismorum Chymiatricorum Synopsis (Brema 1620), un breve manuale di farmacia chimica, Descriptio brevis Antidoti Pretiosi (Marburgo 1620) su un antidoto speciale, Chrysologia seu examen auri chymicum (Amburgo 1622) sul famoso oro potabile e le proprietà chimiche dell’oro, Von etlichen kräfftigen und hochbewerthen spagyrischen Medicamenten (Amburgo-Wandsbek 1624) un catalogo di diversi medicamenti alchemici, e De natura, proprietatibus & usu Spiritus Vitrioli (Amburgo 1625), dove si tratta dell’acido solforico.

Negli ultimi anni di vita, fra il 1625 e il 1637, Sala fu medico personale del duca Johann Albrecht II di Mecklenburg-Güstrow. Insegnò chimica all’Università di Rostock e compose varie opere, Essentiarum Vegetabilium Anatome (Rostock 1630) sui preparati vegetali, Processus de auro potabili novo (Strasburgo 1630) sull’oro potabile, Tartarologia (Rostock 1632) sui rimedi del tartaro, Hydrelaeologia (Rostock 1633) sulle acque distillate, Spagyrische Schatzkammer (Güstrow 1634) contenenti la descrizione di diversi medicamenti alchemici e, infine, la sua ultima opera, la Saccharologia (Rostock 1637) sulle proprietà dello zucchero.

Morì di un tumore nella città Mecklenburgense di Bützow il 2 ottobre 1637.

L’opera completa, Opera medico-chymica quae extant omnia, fu più volte pubblicata a Francoforte sul Meno (1647, 1682 e 1693) e a Rouen nel 1650.

Fonti e Bibl.: Archivio di Stato di Venezia, Processi anni 1570 e 1571, b. 29.

J. Moller, Cimbria literata, II, Havniae (Copenaghen) 1744, pp. 747-751; F. Hoefer, Histoire de la chimie, II, Paris 1869, pp. 208-214; J.B.G. Galiffe, Le refuge italien de Genève aux 16. et 17. siecles, Genève 1881, p. 142; A. Blanck, A. S. Sein Leben und seine Werke, Schwerin 1883; A. Cossa, A. S. medico e chimico vicentino del secolo XVII, Vicenza 1894; G. Dragendorff, A. S., Leibarzt des Herzogs Johann Albrecht von Mecklenburg-Güstrow, seine Bedeutung für Medicin und Chemie, in Jahrbücher des Vereins für mecklenburgische Geschichte und Altertumskunde, LXI (1896), pp. 165-181; K. v. Buchka, A. S., in Archiv für die Geschichte der Naturwissenschaften und der Technik, VI (1913), pp. 20-26; R. Capobus, A.S. Seine wissenschaftliche Bedeutung als Chemiker im XVII. Jahrhundert, Berlin 1933; P. Walden, J. B. van Helmont und A. S., zwei chemische Antipoden und Zeitgenossen, in Die Naturwissenschaften, XL (1953), pp. 374-379; L. Thorndike, A History of Magic and Experimental Science, VII, New York 1958, pp. 167-170; J. R. Partington, A History of Chemistry, II, London 1961, pp. 276-280; G. Kangro, A. S., in Dictionary of Scientific Biography, XII, New York 1981, pp. 78-80; U.L. Gantenbein, Der Chemiater A. S., 1576-1637. Ein Arzt in Selbstzeugnissen und Krankengeschichten, Dietikon 1992; Z.E. Gelman, A. S., an Iatrochemist of the Late Renaissance, in Ambix, 1994, vol. 41, n. 3, pp. 142-160; U.L. Gantenbein, A. S., in Neue Deutsche Biographie, XXII (2005), pp. 359 s.

© Istituto della Enciclopedia Italiana - Riproduzione riservata

TAG

Giovanni vii di nassau-siegen

Francoforte sul meno

Lago di costanza

Acido solforico

Protestantesimo