Stroppa e il grande sogno: "Finale imprevedibile, non molleremo mai" - Cremonaoggi
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Stroppa e il grande sogno: "Finale
imprevedibile, non molleremo mai"

Mister Giovanni Stroppa (foto di copertina @Francesco Sessa) intervistato da Simone Arrighi parla a tutto tondo della sua Cremonese. Tantissimi gli spunti, per una chiacchierata esclusiva per Il Grigio e il Rosso, talk dedicato alla Cremo in onda ogni lunedì alle ore 21:00 su Cremona1.

Un contenuto che riproponiamo integralmente nel video, con tutte le risposte del tecnico sui temi più caldi di questo intenso finale di stagione: dalla ripartenza dopo il ko di Bolzano alla corsa promozione, dal recupero di giocatori importanti come Johnsen, Collocolo e Buonaiuto fino alla solidità del modulo scelto per questa Cremo.

Stroppa parla anche di Jungdal, delle dirette rivali per la corsa al secondo posto, degli scontri diretti che attendono i grigiorossi e delle insidie di un campionato che ogni settimana riserva sorprese. Senza dimenticare il gran lavoro fatto al centro Arvedi da quando, 190 giorni fa, mise piede per la prima volta nel quartier generale grigiorosso.

Il finale è la ricetta del mister per realizzare il grande sogno.

Mister, ripartiamo da Bolzano: quante volte hai rivisto quella partita?

“Mi è bastata una volta e devo dire che la prestazione è stata di livello, ma non abbastanza. Quindi sappiamo dove abbiamo sbagliato e come succede spesso si riparte dagli errori per capire dove si è fatto meno bene e ritornare ad essere quelli che siamo sempre stati”.

Come spesso accade la Cremonese ha prodotto tanto anche a Bolzano, eppure…

“Ci sono stati degli episodi che andrebbero analizzati nel dettaglio. Ogni gol preso fa parte di una storia diversa. Meno male, sarebbe stato più grave se fossero stati tutti figli di situazioni analoghe. Bisogna azzerare tutto, fare tesoro di quello che si è sbagliato e fortificare quello che che è stato fatto bene perché credo che comunque la prestazione sia stata positiva. Chiaro, abbiamo preso tre gol e non è semplice far passare un messaggio positivo però di sicuro la prestazione c’è stata”.

Ha parlato di azzerare dopo Bolzano, la sosta è capitata a puntino oppure in queste situazioni è meglio tornare subito in campo?

“Sarebbe stato meglio tornare in campo. Avremmo voluto giocare subito dopo tre giorni, era giusto forse avere ancora quel dispiacere dentro nelle vene per poter fare esplodere la reazione. Sicuramente questo tempo ci serve per riportare dentro i giocatori che sono fuori da un po’. Johnsen, Buonaiuto, Collocolo sono giocatori importanti che sicuramente ci faranno comodo”.

Quanto è mancato Johnsen e quanto potrà dare in questo finale di campionato?

“Diventa un’alternativa in più. I giocatori di qualità in questo momento possono darci qualcosa in più e credo che lui possa essere uno di questi”.

Buonaiuto due anni fa è stato determinante nella promozione della Cremonese, Collocolo lo scorso anno era nei top5 centrocampisti della B: sono pronti per la Feralpisalò?

“Direi di sì. Cristian a livello tecnico è un valore aggiunto, peccato averlo perso per così tanto tempo. Michele devo dire che si è infortunato nel suo momento migliore. È un giocatore che unisce qualità e quantità”.

A proposito di qualità, il Mudo Vazquez continua a dividere: o lo si ama, o lo si discute.

“Vasquez è un problema per gli altri e l’ho sempre detto. Fa un calcio diverso rispetto a tutti e lo si vede in campo. L’unica cosa che può mancare ma proprio per per fare un appunto sono i gol. Ed è vero che non è una cosa di poco conto perché comunque per il ruolo che fa per la qualità che ha dovrebbe avere uno score diverso. Però a livello qualitativo, è una roba bellissima”.

Facciamo un passo indietro a livello di ruolo: dopo un impatto di grande efficacia, Jungdal ha lasciato qualche errore e qualche punto per strada. Come sta?

“È un giocatore di grande carattere, peccato per quello che è successo a Bolzano ma credo che sia un po’ da ampliare il discorso non soltanto nell’errore tecnico, nel nel controllo del pallone, ma più che altro nel passaggio che è arrivato quindi era una cosa già preparata e si doveva fare meglio. L’errore tecnico sinceramente, scusatemi, ma non non me ne frega niente. Posso perdere altre partite l’importante è avere il coraggio e la capacità di fare le cose per bene perché queste cose fatte per bene ci hanno dato la possibilità di fare queste prestazioni e questi risultati. I ragazzi devono stare sereni, tranquilli, perché la responsabilità e soltanto mia”.

Da quando è arrivato ha utilizzato il 3-5-2: perché questo spartito e nel finale di stagione potranno esserci variazioni?

“Perché per me è il vestito migliore, perché è quello che sappiamo fare meglio. Se vogliamo mettere dei numeri ne potrei fare altri. A voi sta bene il 3-5-2 e va bene così”.

A proposito di numeri e di date ce n’è una in particolare che abbiamo circolettato in rosso sul calendario: il 26 aprile si andrà a Venezia, sarà la partita decisiva?

“Ogni giornata può riservare sorprese, non è una frase fatta. Purtroppo abbiamo visto come nonostante il percorso straordinario fatto dalla Cremonese dal mio insediamento, dopo dieci giornate positiva aver perso una partita ci abbia fatto ritrovare terzi. Questo ti fa pensare che una giornata può darti o può toglierti, quindi viviamo di partita in partita e vediamo che succede. I conti come ho sempre detto li faremo alla fine”.

Ha parlato di percorso, 190 giorni fa arrivava al centro Arvedi: quanto è cambiato Giovanni Stroppa in questo periodo e come è cambiata la Cremonese?

“Me lo dovete dire voi. Io so il lavoro che è stato fatto ed è sicuramente eccezionale. Un lavoro fatto grazie al mio staff ma soprattutto grazie ai calciatori, ai ragazzi che ho a disposizione perché sicuramente senza di loro non si andrebbe da nessuna parte”.

Questa società, questa piazza, hanno un obiettivo chiarissimo: tornare in serie A. Quanti punti serviranno secondo lei?

“Non saprei, 70 – 75 punti? O forse basteranno 69? Diciamo che dipende sempre dagli scontri diretti e quello che poi si andrà a fare, perché tornando al discorso di prima, purtroppo non dipende soltanto da noi. Anche le altre vanno forte. Como, Palermo, Catanzaro li considero tutti alla stessa maniera, basta due partite e ti trovi magari in altre posizioni quindi allo stesso modo possono ritornare dentro anche squadre ora indietro di qualche punto”.

Ha citato tutte big, alla ripresa però ci sarà la Feralpisalò: è stato il più grande rimpianto dell’andata?

“Rimpianto? Direi di no. A differenza di Bolzano, a Piacenza è stata una giornata no, su un campo in condizioni non accettabili. Non siamo stati bravi a ribaltarla però c’erano tutte le condizioni per almeno pareggiare”.

Mister, un’ultima domanda, lei sa come si fa e allora le chiedo: come si fa ad arrivare in serie A?

“Con il lavoro, con la dedizione, senza mai mollare. Senza mai abbattersi. Cercando di fare le cose al meglio e non avendo rimpianti. È un piccolo segreto ma è così. Noi sappiamo come si fa quindi non molleremo mai. Ma poi i conti si faranno insieme agli altri”.

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