Giovanni Giorgio I di Brandeburgo | Orbis Wiki | Fandom
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Giovanni Giorgio di Brandeburgo (Cölln, 11 settembre 1525 – Cölln, 8 gennaio 1581) fu duca elettore di Brandeburgo dal 1571 fino al 1581

Biografia[]

Era figlio del duca di Brandeburgo Gioacchino II e della sua prima moglie, Maddalena di Sassonia.

La guerra di Polonia[]

Supportò il cugino, Albert von Hohenzollern, nell'elezione come gran maestro dei cavalieri teutonici. Cosa che gli permise di esercitare una certa influenza sulla zona.

Tra il 1565 e il 1569 i cavalieri teutonici occuparono diverse province nella Polonia settentrionale con la scusa di doverle purgarle dall'eresia calvinista. La situazione precipitò quando Landislao, duca di Varsavia, a guida del partito apostolico proclamò di non riconoscere più come suo sovrano Sigismondo, proclamandosi nuovo re di Polonia. Sigismondo, supportato dal suocero Ferdinando di Boemia, riuscì a organizzare una controffensiva sconfiggendo a Ziantec, 1572, l'esercito di Ladislao. Questi fu costretto a ritirarsi a Nord, nei territori dei cavalieri teutonici, che si rifiutarono di restituirlo. Nel 1573, Sigismondo invase i territori teutonici, causando la reazione dei due Hoenzollern. Giovanni Giorgio e Alberto presero l'esercito polacco-boemo in una tenaglia, sconfiggendolo e costringendo Sigismondo a tornare a Cracovia.

La guerra del re del baltico[]

Nel 1579, Massimiliano, re di Boemia, ereditò anche la Polonia, alla morte di Sigismondo, sapendo di non poter vincere con le sue sole forze, si alleò con Ivan IV di Novgorod, sancendo un matrimonio tra suo figlio, Rodolfo, e l'ultimogenita del "re del baltico", Anna Maria. Questo sancì l'invasione delle terre dell'Ordine teutonico da parte di Ivan IV che, vicino alla città Grovole, sconfisse i cavalieri teutonici, tagliando in metà la regione e costringendo Alberto a rinchiudersi a Marienburg, capitale dell'ordine. Davanti alla mossa di Massimiliano, Giovanni Giorgio fu costretto a rientrare nel suo ducato dove organizzò l'invio di rinforzi e vivere al cugino. Massimiliano marciò dunque contro Ladislao, che si era barricato nella sua capitale.

Il breve assedio, permise a Ladislao di fuggire in Brandeburgo, ma consentì a Massimiliano, una volta rientrato in città di riunire la Polonia in un unico dominio, il suo. Nel 1580 a entrare nella guerra fu il re Giovanni III di Svezia, da una parte preoccupato di un ulteriore aumento dell'influenza di Novgorod nel Baltico, d'altra parte, unico sovrano calvinista d'Europa, voleva porre fine alle vessazione in Lituania dei calvinisti. Gli svedesi sbarcarono proprio in Lituania, prendendo alle spalle l'esercito di Ivan, che stava assediando Marieburg. Lo sforzo congiunto dei teutonici e degli svedesi riuscì a sconfiggere l'esercito di Novgorod, successivamente Giovanni occupava tutta la Lituania, ma disponeva di troppi pochi uomini per mettere sotto assedio la capitale di Ivan.

Con gli svedesi, Giovanni Giorgio, non era in buoni accordi. Il papa aveva dichiarato scomunicati tutti i calvinisti e questo aveva ostacolato la formazione di un'intesa tra il duca e il re, nonostante fossero nello stesso schieramento.

Inaspettatamente Ivan IV fu ucciso da Boris Iacov, il comandante che aveva perso l'assedio di Marienburg, che, chiamato dal principe, credendo che questi l'avrebbe fatto uccidere, in un impeto di disperazione aveva attaccato e strangolato il suo sovrano. La morte del principe gettò Novgorod nel caos, dato che sia Boris che, il secondogenito di Ivan, Basilio, si proclamarono nuovi principi di Novgorod. Nel 1581, Basilio si alleò con Giovanni III al quale cedette i territori lituani, in cambio i due eserciti marciarono contro Boris che venne catturato e squartato.

La battaglia di Coln

Massimiliano, venuto a conoscenza dei disordini in Novgorod, raccolse i suoi uomini e marciò verso il Brandeburgo. Giovanni Giorgio marciò egli stesso a capo del suo esercito, ma fu sconfitto e ucciso nei pressi di Coln.

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