A Tremezzina le meraviglie di Villa Carlotta tra fioriture di camelie e visite alle stanze private abitate da nobili e collezionisti d’arte - la Repubblica

Milano

A Tremezzina le meraviglie di Villa Carlotta tra fioriture di camelie e visite alle stanze private abitate da nobili e collezionisti d’arte

Tutte le foto dalla pagina Fb Villa Carlotta
Tutte le foto dalla pagina Fb Villa Carlotta 
La stagione 2024 è appena cominciata con l’inaugurazione di una mostra e con l’esposizione “L’Olimpo sul lago. Canova, Thorvaldsen, Hayez e i tesori della Collezione Sommariva”
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Le prime fioriture primaverili che colorano il magnifico giardino di Villa Carlotta a Tremezzina sono gli alberi di camelia e le aiuole cariche di viole, tulipani e non ti scordar di me che puntinano di azzurro la distesa di verde che si affaccia sul lago di Como come fosse un quadro impressionista. Poi arrivano i rododendri e le azalee, vanto della squadra di giardinieri che tiene in ordine il parco, infine esplodono le orchidee, ultime a sbocciare insieme alle camelie invernali e agli anemoni.

Perché il bello di questo spettacolare parco che dal XVII secolo impreziosisce una delle dimore storiche più visitate del Lario — l’anno scorso sono entrate 244 mila persone — è proprio la sua continua mutevolezza: a seconda della stagione il paesaggio cambia, gli arbusti si colorano, le serre si animano, il giardino roccioso si riempie di succulente, l’orto regala vegetali sempre nuovi. Restano immutati a sovrastare la vegetazione di terra gli alberi monumentali, dai platani alle palme, e la valle delle felci, curioso ambiente artificiale ricreato dall’ultimo proprietario privato della villa, il duca George di Sassonia Meiningen, per stupire i visitatori che fin dal Settecento hanno fatto di Villa Carlotta una delle mete più amate dagli stranieri.

Dopo il lungo inverno di riposo Villa Carlotta ha riaperto la stagione spalancando le porte della dimora storica per mostrare non solo le meraviglie botaniche del parco, ma anche le stanze private del piano nobile che furono abitate per tre secoli da nobili e collezionisti d’arte. Il primo fu il marchese Giorgio Clerici, presidente del Senato di Milano, che nel 1690 fece costruire la villa per celebrare la gloria della sua famiglia. Il secondo fu Giovanni Battista Sommariva, collezionista d’arte e presidente del Comitato di governo della Repubblica Cisalpina istituita da Napoleone, che acquistò la casa nel 1801 impreziosendola nel tempo con statue di Canova e Thorvaldsen (ancora presenti) e trasformandola in un luogo di interesse (fu visitata anche dallo scrittore Stendhal durante il suo viaggio in Italia). Nel 1843 la casa fu venduta alla principessa Marianna di Prussia che pochi anni dopo la donò alla figlia Carlotta (da cui il nome) in occasione delle nozze con il duca Giorgio II di Sassonia Meiningen, che la frequentò fino alla Prima guerra mondiale quando fu confiscata dallo Stato e mai più abitata. Nel 1927 passò nelle mani dell’Ente Villa Carlotta che da allora si occupa della tutela del patrimonio e dell’organizzazione del programma che ogni estate la anima con iniziative per famiglie, visite guidate, musica e mostre.

ALEPH-como
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La stagione 2024 è appena cominciata con l’inaugurazione della mostra “Fioriture di carta. Il giardino di Villa Carlotta nelle cartoline dell’Archivio Storico”, selezione inedita di cartoline, album, ricordi e manifesti a tema floreale e prosegue con l’esposizione “L’Olimpo sul lago. Canova, Thorvaldsen, Hayez e i tesori della Collezione Sommariva” a cura di Fernando Mazzocca, Maria Angela Previtera ed Elena Lissoni che dal 22 giugno al 30 settembre riunisce sculture, dipinti, stampe, disegni intrecciando la collezione Sommariva con prestiti da alcuni musei pubblici e privati. In contemporanea, nelle sale del Museo del Paesaggio del Lago di Como a Tremezzo inaugura l’esposizione “Paesaggio sublime. Il Lago di Como all’epoca di Giovanni Battista Sommariva. 1801-1826”, a cura di Fabio Cani e Marco Leoni (22 giugno-29 settembre) con una selezione di vedute disegnate e incise da artisti italiani e stranieri sulle sponde del lago al tempo di Sommariva.

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