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UNI EN 806

UNI EN 806: progettazione e installazione di impianti idrici domestici

Tempo di lettura stimato: 10 minuti

Come si progettano e come si installano gli impianti idrici per l’acqua potabile? Analizziamo la UNI EN 806

La norma UNI EN 806 fornisce le “Specifiche relative agli impianti all’interno di edifici per il convogliamento di acque destinate al consumo umano“.

La norma specifica i requisiti e fornisce raccomandazioni sulla progettazione, installazione, modifica, sulle prove, manutenzione e sul funzionamento degli impianti per acqua potabile all’interno degli edifici e, per alcuni fini, di tubazioni all’esterno degli edifici, ma all’interno degli immobili.

Si riferisce, quindi, al sistema di tubi, accessori e apparecchiature installati per l’approvvigionamento di acqua potabile.

Essa è divisa in 5 parti:

  1. Generalità;
  2. Progettazione;
  3. Dimensionamento delle tubazioni – Metodo semplificato;
  4. Installazione;
  5. Esercizio e manutenzione;

Vediamo nel dettaglio le indicazioni contenute nella norma, ricordando che è disponibile, anche in prova gratuita, un software per la progettazione e la verifica di impianti idrico-sanitari secondo la norma UNI EN 806.

 

Impiantus-IDRAULICO

 

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Parte 1 UNI EN 806: le generalità

Nella prima parte della UNI vengono indicati gli obiettivi principali. Essi consistono nell’assicurare che:

  • sia evitato il deterioramento della qualità dell’acqua nell’impianto;
  • la portata d’acqua e la pressione richieste siano disponibili nei punti di prelievo e nei punti di allacciamento di apparecchiature (come per esempio lavatrici e scaldaacqua);
  • l’acqua potabile soddisfi le norme riguardanti la qualità fisica, chimica e microbiologica nei punti di prelievo;
  • tutte le parti dell’impianto non provochino pericolo per la salute e non danneggino beni durante la loro durata di vita calcolata:
  • la manutenzione dell’impianto soddisfi i requisiti funzionali in tutti i momenti durante la sua durata di vita;
  • i livelli di emissione acustica siano mantenuti ad un livello minimo ottenibile;
  • siano evitati la contaminazione dell’approvvigionamento idrico pubblico, il consumo eccessivo, la perdita e l’impiego scorretto.

Vengono poi illustrati i simboli grafici e le abbreviazioni che saranno utilizzati in tutte le parti successive, con relativi esempi di uso.

Parte 2 UNI EN 806: la progettazione degli impianti di acqua potabile

La seconda parte della UNI EN 806 fornisce raccomandazioni utili e specifica i requisiti necessari per la progettazione degli impianti di acqua potabile all’interno di edifici e per le tubazioni all’esterno degli stessi, ma dentro le proprietà e si applica ai nuovi impianti, alle modifiche e alle riparazioni. Si applica a prescindere che l’acqua sia approvvigionata da un soggetto erogatore pubblico o privato.

Per la progettazione e la costruzione di un impianto di acqua potabile si considerano due tipologie d’impianti:

  • gli impianti di acqua potabile chiusi (tipo A);
  • gli impianti di acqua potabile non pressurizzati (tipo B).

I suddetti impianti possono essere abbinati. Bisogna progettare l’impianto in modo tale da:

  • evitare sprechi, consumi eccessivi, usi impropri e contaminazioni dell’acqua;
  • evitare una velocità eccessiva, basse portate e aree di ristagno;
  • permettere l’approvvigionamento idrico a tutte le singole uscite, tenendo conto della pressione, della portata, della temperatura dell’acqua e dell’uso dell’edificio;
  • evitare l’intrappolamento di aria durante il rifornimento e la formazione di sacche d’aria durante il funzionamento dell’impianto;
  • non causare pericolo o arrecare disturbo a persone e animali domestici né danneggiare edifici e beni contenuti in essi;
  • evitare danni e impedire che la qualità dell’acqua sia influenzata dall’ambiente locale;
  • facilitare l’accesso alle apparecchiature e gli interventi di manutenzione sulle stesse;
  • evitare collegamenti incrociati;
  • ridurre al minimo la generazione del rumore.

Il progettista deve considerare il consumo dell’acqua e la richiesta energetica di un impianto e cercare di limitare entrambi. Tutti i tubi e i giunti di un impianto di acqua potabile devono essere progettati per durare 50 anni, tenendo conto delle condizioni di esercizio specifiche e delle condizioni di manutenzione appropriate.

Temperatura e pressione

Particolare attenzione è data sia alla temperatura che alla pressione. Tutti i componenti del sistema devono essere progettati per soddisfare i requisiti della pressione di prova. La pressione di prova deve essere di almeno 1.5 volte la pressione di esercizio massima ammissibile (PMA). I materiali, i componenti e le apparecchiature devono essere in grado di resistere a temperature dell’acqua fino a 95° in condizioni di guasto.

Dopo 30 secondi dall’apertura completa di un raccordo di prelievo, la temperatura dell’acqua non dovrebbe superare i 25°C per i punti di prelievo di acqua fredda e non dovrebbe essere inferiore di 60°C per i sistemi centralizzati di acqua calda. I sistemi di acqua calda dovrebbero essere dotati di impianti per permettere di aumentare la temperatura fino ai punti terminali del sistema a 70°C per scopi di disinfezione, per evitare la proliferazione di batteri e ridurre così il rischio legionella.

Come avviene la scelta dei materiali da utilizzare?

Andando avanti, la norma indica i materiali accettabili per il sistema idrico, elencandoli in maniera non esaustiva nell’ “appendice A”. Per scegliere i materiali per un sistema idrico bisogna tenere in considerazione una serie di fattori:

  • effetto sulla qualità dell’acqua;
  • vibrazioni, sollecitazioni o assestamento;
  • pressione interna dell’acqua;
  • temperatura interna ed esterna;
  • corrosione interna ed esterna;
  • compatibilità tra materiali diversi;
  • invecchiamento, fatica, durabilità e altri fattori meccanici;
  • permeazione.

In nessun caso devono essere impiegati tubi e raccordi di piombo.

La ghisa malleabile con zincatura per immersione a caldo può essere impiegata per il giunto filettato, per i raccordi a compressione, per gli accordi a innesto rapido, per le flange e per i bocchettoni smontabili. L’acciaio inossidabile e ottone possono essere impiegati per i raccordi a compressione, gli accordi a pressare, i raccordi a innesto rapido, le flange, i bocchettoni smontabili. La ghisa sferoidale può essere impiegata per i bicchieri con anello di tenuta elastomerico e attacco maschio, raccordi a innesto rapido, flange, bocchettoni smontabili. Le plastiche vengono divise per i sistemi di acqua fredda e calda. Per i sistemi di acqua calda troviamo il PE-X, il polibutilene, i polipropileni, il PVC-C e i tubi multistrato.

Le tubazioni negli edifici

Le tubazioni di approvvigionamento e distribuzione devono poter essere intercettati e drenati. Ogni tubazione che serve un locale o un’utenza deve poter essere chiusa per mezzo di una valvola d’arresto senza interrompere l’approvvigionamento agli altri locali. Questa valvola deve essere installata all’interno dell’edificio in una posizione accessibile. I rubinetti di acqua calda devono essere posizionati a sinistra, quelli dell’acqua fredda a destra. Se possibile le tubazioni di approvvigionamento e distribuzione dovrebbero essere installati a vista o “in cassetta”, questo per facilitare eventuali interventi di manutenzione.

Parte 3 UNI EN 806: il dimensionamento

La terza parte della norma descrive il metodo di calcolo per il dimensionamento delle tubazioni per gli impianti di acqua potabile (non include il dimensionamento delle tubazioni per sistemi antincendio). Il sistema di alimentazione di un impianto idrosanitario deve essere dimensionato in base alle portate massime probabili: le portate di progetto, ossia le portate derivate dai rubinetti che possono essere aperti in simultanea. Le portate di progetto dipendono da una serie di fattori, come ad esempio il numero e la funzione degli apparecchi sanitari da servire.

Per poter dimensionare le tubazioni bisogna prendere in considerazione:

  • la tipologia dell’impianto;
  • le condizioni di pressione;
  • le velocità di flusso.

Si delineano due tipologie di impianti: normalizzati e particolari. Un impianto viene definito normalizzato quando:

  • le portate nei punti di prelievo non superano quelle definite nel prospetto 2;
  • il tipo di domanda non supera la portata di progetto come illustrato nella figura B.1 (appendice B);
  • non è destinato all’impiego continuo d’acqua (oltre 15 minuti).

Tutti gli altri sono impianti particolari.

Il metodo semplificato: le unità di carico

La norma tratta del dimensionamento semplificato per impianti normalizzati. Questo metodo semplificato può essere usato per tutti gli edifici che non hanno dimensioni nettamente superiori alla media, di fatto, quindi, la maggior parte degli edifici. Il metodo prevede l’individuazione degli apparecchi sanitari da alimentare per ogni tratto di tubazione da dimensionare. Per ogni tipo di apparecchio viene associata una portata unitaria espressa anche come unità di carico (1 UC equivale alla portata di prelievo QA di 0,1 l/s). Si calcola la portata totale QT dalla somma delle portate singole degli apparecchi. Partendo dall’ultimo punto di prelievo, si delineano le unità di carico per ogni parte dell’impianto. Si procede poi alla somma delle unità di carico per ottenere la portata totale in ogni tratto. Il calcolo può essere complesso senza l’aiuto di un software progettazione impianti idraulici con cui calcolare facilmente le portate massime contemporanee con il metodo delle unità di carico secondo le norme UNI EN 806 e UNI 9182 e dimensionare facilmente il diametro delle tubazioni di adduzione.

Portate di prelievo portate minime ai punti di prelievo e unità di carico per punti di prelievo

Portate di prelievo portate minime ai punti di prelievo e unità di carico per punti di prelievo

Parte 4 UNI EN 806: l’installazione

La quarta parte della UNI contiene i requisiti e le raccomandazioni relativi alle modalità che dovrebbero essere applicate per la messa in opera degli impianti al fine di garantire che il sistema soddisfi i requisiti di sicurezza a lungo termine, di efficienza d’uso e rispetto dell’ambiente. Quali sono i materiali per i tubi e i metodi di giunzione? I vari metodi di giunzione usati con diversi materiali per tubi e giunti di collegamento sono:

  • metodi di giunzione per tubi metallici;
  • metodi di giunzione per tubi di plastica (PE-X, PE, PVC-U);
  • metodi di giunzione per tubi di plastica (PVC-C, PP, PB);
  • metodi di giunzione per tubi multistrato).

Per quanto riguarda l’installazione possiamo far riferimento anche alla UNI 9182:2014 unitamente alla quarta parte della UNI EN 806. Secondo la normativa italiana le colonne montanti di una rete di distribuzione di acqua fredda e calda devono essere provviste di:

  • organi di intercettazione, alla base e di eventuale organo di taratura della pressione e di rubinetto di scarico di diametro non minore di 1/2 che siano sicuri da un punto di vista della manovrabilità e della durata nel tempo;
  • ammortizzatore di colpo d’ariete alla sommità collocato in posizione accessibile.

Installazione delle reti di distribuzione

Le colonne di ricircolo di acqua calda devono essere collegate nella parte più alta del circuito in modo da consentire lo sfogo dell’aria. Le tubazioni devono essere poste a distanze sufficienti per consentirne lo smontaggio e a permettere al corretta esecuzione del rivestimento isolante. Le tubazioni di adduzione dell’acqua non devono essere posate all’interno di cabine elettriche, al di sopra di quadri e apparecchiature elettriche, al di sopra di materiali che possono diventare pericolosi se bagnati dall’acqua all’interno di immondezzai, all’interno di locali dove sono presenti sostanze inquinanti.

Installazione degli apparecchi sanitari

Gli apparecchi sanitari richiedono minimi di rispetto per l’uso degli spazi. Questo criterio deve essere tenuto in considerazioni durante la progettazione e dopo l’installazione. I supporti e i sostegni degli apparecchi sanitari devono essere tali da assicurare nel tempo la stabilità e la sicurezza di funzionamento. La posizione delle prese di corrente e degli apparecchi utilizzatori rispetto agli apparecchi sanitari deve essere tale da impedire ogni pericolo di folgorazione elettrica.

Installazione delle pompe

Le pompe devono essere installate in modo da non trasmettere il rumore e le vibrazioni alle strutture degli ambienti nei quali sono collocate e alle reti di tubazioni alle quali sono collegate. Tutte le apparecchiature devono essere montate in modo tale da consentire agevole eventuale manutenzione, smontaggio e rimontaggio.

Parte 5 UNI EN 806: la manutenzione

La quinta ed ultima parte della norma UNI EN 806 si riferisce alla manutenzione degli impianti. Gli impianti devono essere sottoposti a manutenzione per evitare di influire negativamente sulla qualità dell’acqua potabile, sulla distribuzione agli utenti e sulle attrezzature dell’ente di distribuzione dell’acqua. Devono essere, perciò, controllati a intervalli regolari per verificarne la sicurezza e le prestazioni. Per poter agevolare queste operazioni è necessario che le informazioni pertinenti all’impianto siano sempre disponibili. La documentazione del fabbricante deve essere disponibile, conservata e seguita. Nello specifico:

  • le valvole di arresto e di servizio devono essere sempre in posizione completamente aperta o chiusa e azionate ad intervalli regolari per assicurare che siano funzionanti;
  • tutte le parti di ricambio devono essere subito disponibili (da preferirsi quelle originali);
  • le valvole e le parti che sono soggette a requisiti di controllo del rumore devono essere sostituite solo con valvole e parti che siano almeno acusticamente equivalenti;
  • non si devono usare raccordi di prelievo per collegare tubi flessibili a meno che non sia fornita una protezione idonea contro il reflusso ;
  • il collegamento di apparecchi può influire sulla qualità dell’acqua, è raccomandato far eseguire collegamenti e modifiche da personale idoneamente qualificato;
  • il collegamento di apparecchi e apparecchiature (per esempio lavatrici e lavastoviglie) deve essere adeguatamente protetto contro il riflusso in conformità alla EN 1717;
  • I tubi flessibili (per esempio tubi da giardinaggio) devono essere collegati solo a punti di prelievo forniti a tale scopo che sono appositamente progettati per il collegamento di tubi flessibili e sono dotati di protezione antiriflusso;
  • le aperture di ingresso aria delle valvole (per esempio valvole anti vuoto, vuoti d’aria) non devono essere chiuse od ostruite e devono essere protette contro il possibile allagamento o la contaminazione;
  • l’acqua contenuta in parti dell’impianto raramente utilizzate (per esempio tubi che alimentano stanze degli ospiti, garage o collegamenti di cantine) devono essere flussati a intervalli regolari, preferibilmente una volta alla settimana;
  • i tubi dell’acqua non devono sostenere carichi esterni.
  • devono essere effettuati controlli sulla temperatura dell’acqua nei tubi, serbatoi di acqua fredda, serbatoi di accumulo dell’acqua calda e scarico dei rubinetti per assicurare che rientrino nei limiti come indicato nella EN 806-2;
  • si deve prestare particolare attenzione al funzionamento e alla manutenzione di dispositivi di sicurezza e di protezione e alla posizione delle valvole di arresto. Si devono applicare regolamenti locali e nazionali;
  • si devono osservare gli aspetti igienici, specialmente nei casi in cui sia installata un’apparecchiatura di condizionamento dell’acqua.

Manutenzione ordinaria: le tipologie

I lavori di manutenzione ordinaria sui tubi e sui raccordi dei punti di prelievo, valvole di arresto e apparecchi devono essere in conformità alle istruzioni del fabbricante. Si deve prestare particolare attenzione al fine di assicurare il funzionamento affidabile dei dispositivi di sicurezza e di prevenzione del riflusso.

I tipi di manutenzione includono:

  • ispezione: il sistema deve essere controllato visivamente su base regolare;
  • manutenzione ordinaria: i lavori su tubi e raccordi dei punti di prelievo, valvole di arresto e apparecchi devono essere eseguiti in conformità alle istruzioni del fabbricante. Per assicurare il funzionamento, i dispositivi di sicurezza e quelli di prevenzione del riflusso devono essere controllati a intervalli regolari e mantenuti nella condizione completamente funzionante sostituendo, ove necessario, eventuali parti usurate (come le valvole, i diaframmi, le guarnizioni).

Ispezione e manutenzione: ogni quanto tempo?

Gli appendici A-B-C descrivono l’ispezione, la manutenzione ed il lavoro di riparazione da eseguire per tipi comuni di valvole, apparecchi e componenti dell’impianto. I tempi di ispezione e manutenzione ordinaria variano in base al componente e all’unità dell’impianto. Nello specifico le frequenze per l’ispezione e la manutenzione di vari componenti di impianti di acqua potabile sono:

  • 1 volta all’anno sia ispezione che manutenzione ordinaria: disconnettore con alimentazione sommersa comprendente l’ingresso d’aria e il troppopieno, disconnettore con troppopieno circolare (limitato), disconnettore con troppopieno totale mediante misurazione del vuoto, dispositivo di interruzione tubo con sfiato nell’atmosfera ed elemento mobile, valvole antivuoto in linea, valvola di ritegno antinquinamento controllabile, valvola di ritegno doppia antinquinamento controllabile, rompivuoto con raccordo per tubo flessibile, valvola antivuoto con raccordo per tubo flessibile doccia, deviatore automatico, valvola antivuoto con raccordo per tubo flessibile combinata con valvola di ritegno, valvola pressurizzata di ingresso aria, valvola di ingresso aria pressurizzata combinata con una valvola di ritegno ubicata a valle, valvola limitatrice della pressione, pompa di sopraelevazione della pressione, tubazioni;
  • ogni 6 mesi sia ispezione che manutenzione ordinaria: disconnettore non limitato, per il disconnettore con troppopieno non circolare (non limitato), per il disconnettore con iniettore, per il dispositivo di interruzione tubo con sfiato permanente nell’atmosfera, valvola di sicurezza, valvola di sicurezza combinata temperatura e pressione, valvola di espansione, filtro, lavaggio in controflusso (da 80 μm a 150 μm), filtro senza lavaggio in controflusso (da 80 μm a 150 μm), filtro (<80 μm);
  • ispezione ogni 6 mesi, manutenzione ordinaria una volta all’anno: rompivuoto con zona controllabile a pressione ridotta, rompivuoto con varie zone di pressione non controllabili, dispositivo meccanico di scollegamento ad attuazione diretta, dispositivo meccanico di scollegamento ad attuazione idraulica, gruppo di sicurezza idraulica, gruppo di espansione, valvola miscelatrice dell’acqua calda in linea;
  • ispezione una volta all’anno e sostituzione ogni 10 anni: valvola di ritegno antinquinamento non controllabile, valvola di ritegno doppia antinquinamento non controllabile;
  • ispezione ogni 2 mesi e manutenzione ordinaria ogni 6 mesi: sistema di dosaggio delle sostanze chimiche, addolcitore dell’acqua, impianto di trattamento elettrolitico con anodi di alluminio, filtro attivo, separatore a membrana, dispositivo UV, dispositivo di rimozione dei nitrati;
  • ispezione ogni 2 mesi e manutenzione ordinaria una volta all’anno: apparecchio di riscaldamento dell’acqua;
  • ispezione una volta all’anno, manutenzione ordinaria ogni 6 anni: contatore dell’acqua fredda;
  • ispezione una volta all’anno e manutenzione ordinaria ogni 5 anni: contatore dell’acqua calda.

Ispezione e manutenzione sui gruppi di sicurezza idraulica e sui gruppi di espansione

I gruppi di sicurezza idraulica e sui gruppi di espansione devono essere sottoposti ai seguenti controlli in fase di ispezione:

  • non devono essere presenti spruzzi;
  • non deve essere presente acqua nello scarico (ove disponibile);
  • la valvola non deve essere incollata o incrostata nella posizione chiusa (bisogna azionare il dispositivo di rilascio della valvola di sicurezza, quindi sollevarlo, per controllare);
  • la valvola deve chiudersi in automatico quando il dispositivo di rilascio è rilasciato e l’acqua deve essere completamente scaricata attraverso l’imbuto di scarico o tubo di scarico;

Una volta effettuati i suddetti controlli, bisogna azionare la valvola di arresto, chiudere e riaprire per verificare se il gruppo di sicurezza o il gruppo di espansione perde. In questo caso va sostituito.

Per quanto riguarda la manutenzione, invece, bisogna chiudere la valvola di arresto a monte della valvola di ritegno, aprire l’attacco di prova per controllare la valvola di ritegno. Se esce acqua calda, la valvola di ritegno non tiene. Se invece esce l’acqua fredda, la valvola di arresto non tiene. In tutti e due i casi il gruppo di sicurezza idraulica o il gruppo di espansione deve essere sostituito.

 

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