Calciomercato: Gianluca Di Marzio lancia l'allarme
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Calciomercato: Gianluca Di Marzio lancia l’allarme

L’esperto di calciomercato parla a 360° sullo strapotere della Premier League e sulle difficoltà del club italiani, prima di una panoramica squadra per squadra sui possibili colpi in arrivo

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Gianluca Di Marzio
Gianluca Di Marzio (© LaPresse)

Siamo ormai giunti ufficialmente al rush finale per quanto riguarda il calciomercato invernale della Serie A 2022-2023 ed è, quindi, il momento perfetto per fare un primo bilancio di quanto avvenuto e, soprattutto, provare a capire se nelle ultime giornate di trattative succederà qualcosa di importante. Interlocutore ideale non può che essere Gianluca Di Marzio, “re” del calciomercato e apprezzato giornalista di Sky Sport, ogni sera in onda con “Calciomercato: L’originale” condotto da Alessandro Bonan.

Gianluca, stiamo vivendo una delle finestre invernali di calciomercato con meno spunti degli ultimi anni. In Italia mancano più i soldi o le idee?

“Le idee ci sarebbero anche, ma sono i soldi che scarseggiano e mi pare evidente. Poi, come se non bastasse, siamo in un periodo nel quale la concorrenza con i campionati esteri, Premier League in primis, ci vede partire ampiamente in svantaggio. Nel complesso per le squadre italiane è complicato agire a differenze dei club inglesi che possono fare quello che vogliono o quasi. Le difficoltà economiche non permettono di vedere acquisti o scambi e, anche per noi, non è facile regalare notizie ai telespettatori. Nel corso della prima puntata di questa edizione invernale ho voluto sottolinearlo con forza, ovvero di prepararsi a un gennaio con pochissimi colpi e, dal nostro canto, dato che le cose non le inventiamo, parliamo di quello che succede, anche se si tratta di zona retrocessione o Serie B”.

Hai citato la Premier League. La sensazione è che nel giro di pochi anni possa completamente mettere all’angolo tutto il resto d’Europa?

“Purtroppo la direzione mi pare proprio quella. Ne parlavo qualche tempo fa con Adriano Galliani, uno che ha spesso lanciato il monito del campionato inglese egemone. La forbice tra loro e tutte le altre leghe europee non fa che aumentare e nelle prossime stagioni non potrà che peggiorare l’andamento. C’è poco da fare, in Premier League troviamo proprietà o fondi con una disponibilità economica quasi illimitata. E, in fin dei conti, il problema non sarebbero nemmeno loro, quanto rendersi conto che il Nottingham Forest, neo-promosso, può permettersi mercati estivi da 150 milioni di euro, oppure il Chelsea che per liberare Graham Potter e metterlo sulla panchina di Stamford Bridge ha scucito 25 milioni. In Italia, al momento, cifre simili sono fantascienza”.

A livello di mercato, oltre ai miliardi d’oltre Manica, uno “spauracchio” sempre più concreto è la “corsa” al parametro zero.

“Senza dubbio con questo regolamento i giocatori hanno molto più potere a livello contrattuale e le squadre devono viaggiare sempre con le antenne alzate. Ma, come sempre, ci sono i due lati della medaglia. Una squadra può perdere un giocatore a zero, ma molto spesso ricorre allo svincolato per rimpolpare la rosa, per cui penso che questa non sia una criticità. Senza dubbio, però, per le squadre di casa nostra è fondamentale farsi trovare pronte per cedere un proprio elemento per tempo e non con l’acqua alla gola. Come, per esempio, ha fatto il Milan l’anno scorso con Gigio Donnarumma e Hakan Calhanoglu”.

A proposito di Milan. I rossoneri stanno vivacizzando queste ore con il tentativo per Nicolò Zaniolo. Come sta evolvendo la situazione?

“Diciamo che per la dirigenza rossonera non sarà semplice come trattativa. Sicuramente più passa il tempo più un filo di speranza potrebbe aumentare, ma mi pare chiaro come la società giallorossa non abbia la minima intenzione di abbassare le pretese per un giocatore importante. Il Milan, in teoria, non voleva fare nulla in questa sessione di gennaio, ha fiutato questa opportunità e ci sta provando. Il percorso, ad ogni modo, non è certo in discesa”.

Tra i pochi nomi che stanno circolando in queste ore si sta facendo largo quello di Weston McKennie. Lascerà davvero la Juventus?

“In questo caso le chance mi sembrano decisamente più alte. Il Leeds si è mosso in maniera decisa e la richiesta del club bianconero di 30 milioni non ha certo spaventato il sodalizio inglese. Le due squadre stanno trattando per trovare l’accordo definitivo ma non penso ci saranno grossi problemi. A livello personale lo statunitense è convinto di andare, anche perchè il Leeds ha una dirigenza a stelle e strisce e in rosa troverà diversi connazionali. Dopo tanti mesi di voci, a Torino hanno trovato il modo di far partire McKennie, visto che ormai nel ruolo sono coperti grazie all’inserimento di Nicolò Fagioli e Fabio Miretti. Una direzione che le nostre società devono intraprendere con sempre maggiore frequenza”.

Se McKennie sta per imbarcarsi in direzione Premier, anche Milan Skriniar è in procinto di cambiare aria.

“Sì, tutto ampiamente fatto. Lo slovacco ha già da tempo un accordo per giugno con il PSG ed è intenzionato a partire a parametro zero. Si leggono voci di una possibile accelerata subito per gennaio, ma non penso che il difensore nerazzurro sarebbe d’accordo. Partire ora gli costerebbe i 15 milioni alla firma che percepirà dal club parigino. Parlando per ipotesi converrebbe all’Inter una cessione ora, per intascare qualche milione, ma non la vedo una possibilità concreta. Può succedere di tutto, ma tenderei ad escluderlo”.

Chi, invece, non sembra avere il minimo bisogno di ritocchi è il Napoli. Facciamo i complimenti alla dirigenza partenopea?

“Se li meritano tutti. Cristiano Giuntoli e il suo staff hanno fatto, e stanno facendo, qualcosa di straordinario. Come dico sempre, una dirigenza è efficace quando lavora per tempo. Ogni operazione può essere valutata, ma se si sa come agire dopo. Guardate cos’hanno fatto questa estate. Hanno lasciato partire elementi come Fabian Ruiz, Lorenzo Insigne e Kalidou Koulibaly, non certo tre di secondo piano, ma li hanno sostituiti a basso prezzo con giocatori giusti al posto giusto”.

Passando alle romane, invece, si può dire “tutto tace”?

“Credo che anche in questo caso vedremo poche novità. La Lazio, storicamente, nel mese di gennaio fa poco o niente, mentre la Roma è in attesa di capire cosa succederà con Nicolò Zaniolo. Probabilmente i due tecnici non disdegnerebbero qualcosa in entrata ma le situazioni sono chiare e investimenti non si possono fare. Nel caso dei giallorossi, poi, la volontà sarebbe di cedere qualcuno. I nomi di Rick Karsdorp o Eldor Shomurodov sappiamo che sono nella lista dei cedibili. Purtroppo le squadre italiane, Roma in primis, devono rispettare paletti rigidissimi della UEFA e, per fare un esempio, per inserire in Europa League i vari Georginio Wijnaldum e Ola Solbakken dovranno fare delle uscite”.

Ultima battuta, un classico di fine marcato: ti aspetti qualcosa last minute?

“Magari! Noi non vediamo l’ora di raccontare qualche notizia gustosa in questa sessione di mercato. Temo che, come detto in precedenza, non ci saranno grandi sorprese, per cui diremo quello che avviene come sempre senza inventare niente. Rimaniamo in attesa, la speranza è l’ultima a morire…”

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