La musica soul rappresenta un genere musicale, ad oggi, conosciuto in tutto il mondo, la cui nascita si fa, comunemente, risalire agli anni ’60, negli Stati Uniti d’America. Il significato di “musica soul”, come si può dedurre chiaramente dalla traduzione del termine inglese è “musica dell’anima” ed è altrettanto evidente, perlomeno ai conoscitori del genere, la motivazione, in quanto il ritmo e la melodia del soul toccano, appunto, le corde dell’anima, suscitando forti emozioni. I cantanti soul, infatti, possiedono una voce profonda, che riesce a toccare note molto basse, intensa e dal timbro, spesso, graffiato. Al giorno d’oggi è piuttosto frequente, in numerosi Paesi, la consuetudine di recarsi in locali, stile lounge bar per sorseggiare un cocktail su comodi divanetti, in solitudine o in compagnia, ascoltando, in sottofondo, della musica soul rilassante. Tornando alle origini del genere in questione, è corretto affermare che il soul sia nato dalla mescolanza di diversi generi diffusi, appunto, negli Stati Uniti, durante la metà del XX secolo, quali, soprattutto, il jazz, il gospel e R&B (Rhythm and Blues). Questi ultimi hanno in comune l’appartenenza alla categoria della cosiddetta “musica nera”, i cui interpreti, di colore, esprimono con semplicità gli aspetti essenziali della vita, spesso, anche, in chiave mistica e spirituale. Nel corso degli anni, anche grazie, come si vedrà, agli esponenti principali, oltre che alle diverse zone di diffusione, la musica soul subisce un’evoluzione; negli anni ’70, ad esempio, esplode la musica soul jazz.

Il genio e precursore del genere: Ray Charles

Se c’è qualcuno che ha inventato la musica soul, è, senza alcun dubbio, Ray Charles. Nato in Georgia nel 1930 da un’umile famiglia e divenuto cieco a soli sei anni, è, secondo il Rolling Stone Magazine, al decimo posto tra i 100 artisti più grandi della storia. È considerato pioniere del genere in questione, in quanto, già prima degli anni ’60, con il suo fedele pianoforte, sperimenta nuove melodie unendo i suoni che ascoltava in radio, vale a dire quelli tipici del jazz, del blues e dello swing (la sua “Hit the Road Jack” ne è un esempio).

Sam Cooke, il più grande interprete del soul

Anche Cooke rientra a pieno titolo fra i fondatori della musica soul e, durante la sua breve carriera, stroncata dalla morte avvenuta a soli 33 anni, scala le classifiche principali del panorama musicale del tempo. Il suo talento emerge sin da bambino quando il padre, noto reverendo, lo inserisce all’interno del coro gospel e, con il primo singolo “You send me”, anche il pubblico viene a conoscenza della sua vocalità straordinaria. I lavori di Sam Cooke influenzano gran parte dei famosi artisti degli anni successivi, che lo ritengono un modello da seguire, per quanto concerne il soul e non solo.

James Brown, “The Godfather of Soul”

Autoproclamatosi padrino del soul, negli anni ’70, Brown è sì conosciuto per aver contribuito notevolmente alla diffusione del genere, ma, probabilmente, è ricordato maggiormente per la sua presenza scenica fuori dal comune; il suo modo di stare sul palco, infatti, è stato ripreso da protagonisti della storia della musica, quali, fra tutti, il mitico Michael Jackson. Infine si è distinto quale attivista nel sociale, a tutela dei diritti delle minoranze.

La Regina del soul Aretha Franklin

È impossibile parlare di musica soul famosa senza citare Aretha Franklin, la cui voce meravigliosa ha incantato milioni di fans, inserendo la melodia soul all’interno delle sue canzoni. La Franklin fu la prima a entrare a far parte della Rock and Roll Hall of Fame. Tra i suoi successi principali vi sono: “Think”, inno alla libertà femminile; “Respect”, altro manifesto femminista e “A natural woman”, una commovente preghiera.

Stevie Wonder, leggendario Re del Soul

La storia di Stevie Wonder è particolare; figlio d’arte e non vedente dalla nascita è il cosiddetto “bambino prodigio”, poiché, a pochi anni di vita, si appassiona alla musica e, in particolare, al pianoforte. Quest’ultimo non rimarrà, di certo, l’unico strumento suonato da colui che diventerà uno dei cantautori, compositori e produttori più rilevanti del panorama musicale del XX secolo. Dalla fine degli anni ’60 in poi influisce nell’aumento della popolarità della soul music, grazie a brani iconici, quali “Isn’t she lovely” o “You are the sunshine of my life”.

La musica soul italiana di Mario Biondi

Nonostante le sue canzoni siano in lingua inglese, in Italia, il re del soul è, indiscutibilmente, Mario Biondi. Sin da ragazzino canta nel coro della Chiesa e non è neanche maggiorenne quando collabora con Ray Charles e altri illustri personaggi da cui apprende la tecnica e che avvalorano la sua passione per il soul. Il suo primo album si intitola, infatti, “Handful of soul” che ottiene un disco di platino. Tra duetti, contratti prestigiosi, come quello con la Disney, ed esibizioni durante manifestazioni illustri, la carriera di Biondi, dal timbro vocale paragonato a quello di Barry White, decolla e continua ancora oggi, costellata di successi.