Filippo I di Pomerania

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Filippo I
Ritratto di Filippo I di Lucas Cranach il Giovane, Museo Nazionale di Stettino
Duca di Pomerania
Stemma
Stemma
In carica10 maggio 1531 –
21 ottobre 1532
(con Barnim IX)
PredecessoreGiorgio I e Barnim IX
Successoreducato diviso
Duca di Pomerania-Wolgast
In carica21 ottobre 1532 –
14 febbraio 1560
Predecessoretitolo creato
SuccessoreGiovanni Federico, Boghislao XIII, Ernesto Ludovico e Barnim X
NascitaStettino, 14 luglio 1515
MorteWolgast, 14 febbraio 1560 (44 anni)
DinastiaGreifen
PadreGiorgio I, duca di Pomerania
MadreAmalia del Palatinato
ConsorteMaria di Sassonia
FigliGiorgio
Giovanni Federico
Boghislao XIII
Ernesto Ludovico
Amelia
Barnim X
Erich
Margherita
Anna
Casimiro
ReligioneProtestantesimo

Filippo I di Pomerania, in lingua tedesca Philipp I von Pommern-Wolgast (Stettino, 14 luglio 1515Wolgast, 14 febbraio 1560), appartenente al casato dei Greifen, fu duca di Pomerania-Wolgast.

Era l'unico figlio maschio, giunto alla maggiore età, del duca di Pomerania Giorgio I (1493 – 1531) e di Amalia del Palatinato (1490 – 1525).

Biografia[modifica | modifica wikitesto]

Gli inizi[modifica | modifica wikitesto]

Dopo la morte della madre, avvenuta quando lui era appena decenne, fu educato ad Heidelberg presso la corte dei nonni materni. Morto anche il padre, il sedicenne Filippo iniziò ad occuparsi degli affari del proprio ducato. Dallo zio paterno Barnim IX di Pomerania ricevette il ducato di Pomerania-Wolgast nel 1532, con la scadenza a nove anni, ma fu riconfermato fino alla sua morte. Come consiglieri ebbe fra gli altri Jobst von Dewitz, che ne divenne cancelliere, Rüdiger von Massow e Nikolaus Brun. Ebbe anche come segretario lo storico e cronista dell'epoca Thomas Kantzow.

I rapporti con la matrigna[modifica | modifica wikitesto]

Si trattò inizialmente di disciplinare i rapporti con la non amata matrigna, Margherita di Brandeburgo.[1] Nel 1533 egli dovette assicurare alla matrigna, in forza del contratto matrimoniale del 1530 con il padre, le rendite da questo previste, consistenti nei servizi di Barth, Tribsees, Grimmen e Klempenow. Tuttavia già un anno dopo ella si risposò in seconde nozze con Giovanni IV di Anhalt (1504 – 1551).

Il governo[modifica | modifica wikitesto]

All'assunzione del governo egli trovò il ducato nella confusione politica e religiosa. La Riforma aveva raggiunto il dominio sul luogo ed egli, volendo utilizzarne il potere, non poteva rinviarne il riconoscimento.

Entrambi i duchi quindi decisero di introdurre Riforma. Il 13 dicembre del 1534 essi relazionarono in proposito al Parlamento di Trzebiatów sul Rega ed invitarono a parteciparvi il vescovo di Cammin Erasmo di Manteuffel-Arnhausen, i nobili della città, il rappresentante evangelico delle città di Stralsund, Christian Ketelhut, di Stettino, Paul von Rode, di Greifswald Giovanni Knipstro, di Stargard, Hermann Riecke, di Stolp Jacob Hogensee, così pure il compagno di lotta di Lutero Giovanni Bugenhagen, che era originario della Pomerania. Tuttavia la proposta fallì per l'opposizione della nobiltà, ma ciò nonostante Bugenhagen fu incaricato di studiare un assetto religioso per la Pomerania. Questo progetto fu posto in atto in forma non ufficiale. Così la Riforma poté essere applicata progressivamente alla Pomerania grazie ad importanti rappresentanti evangelici quali Paul von Rode e Johannes Knipstro. Dopo la morte del vescovo di Camin, Erasmo di Manteuffel-Arnhausen (1475 – 1544),[2] la strada verso al riforma era spianata. Dopo la rinuncia di Giovanni Bugenhagen, la sede vescovile di Camin, ora evangelica, fu affidata a Bartolomeo Suawe (1494 – 1566).

L'alleanza con i principi protestanti[modifica | modifica wikitesto]

Il 27 febbraio 1536 Filippo sposò a Torgau (Sassonia) Maria di Sassonia (1515–1583), figlia di Giovanni, detto il Costante e sorellastra del Principe elettore di Sassonia Giovanni Federico[3] e nell'aprile dello stesso anno si recò con il fratello Barnim a Francoforte per aderire alla Lega di Smalcalda. Dopo la sconfitta protestante di Mühlberg (24 aprile 1547), Filippo temette la persecuzione da parte di Carlo V. Si poteva tuttavia calmare l'incollerito imperatore mediante il pagamento di una sanzione pecuniaria. A causa del mutato stato di fatto divenne più difficile anche l'opera di Suawe il quale si dimise e subito dopo un vescovo cattolico aspirò alla posizione, volendo ripristinare i precedenti rapporti e sottomettere nuovamente la Chiesa locale alla Santa Sede.

Il tentativo non ebbe fortuna e Filippo, per assicurarsi la Chiesa locale, pose il suo figlio più anziano, Giovanni Federico sulla cattedra vescovile, fece rivedere l'impostazione della Chiesa redatta da Bugenhagen, e si sforzò di dirimere i dissidi teologici emersi nel suo paese.

La cura del ducato[modifica | modifica wikitesto]

Castello di Ueckermünde con ingresso e torrione

Dopo che Filippo ebbe istituito in Wolgast un proprio tribunale di corte, si dedicò egli stesso alla cura della giustizia prendendo anche parte personalmente ai processi. Egli promosse anche i trasporti ed il commercio nel suo paese. Nel 1540 riuscì a comporre la controversia che si trascinava fin dal 1534 con la nobiltà, ricevendone il plauso generale. Negli ultimi anni del suo governo ebbe come suoi principali consiglieri Giacomo di Zitzewitz,[4] Valentino di Eickstedt,[5] ed Ulrico di Schwerin[6] che rimasero consiglieri anche dopo la morte di Filippo. Della sua particolare fiducia inoltre godeva il suo Segretario personale Michael Küssow (†1558), al quale succedette nell'incarico, dopo la morte, il figlio Cristiano.

Filippo morì il 14 febbraio 1560 a Wolgast e la sua salma fu inumata nella cripta della chiesa di san Pietro.

Opere architettoniche[modifica | modifica wikitesto]

Pianta del castello di Wolgast, redatta verso la metà del XVIII secolo

Dal 1540 al 1546 Filippo fece ampliare la rocca ducale di Uecker nel Castello di Ueckermünde, ove è scolpito un suo ritratto in rilievo. La residenza ducale, il castello di Wolgast, che si trova su un'isola del Peenestrom,[7] fu eretto in più fasi ma l'11 dicembre 1557 scoppiò un grosso incendio che ne distrusse una parte considerevole. Filippo ne avviò la ricostruzione ma non visse abbastanza per vederla compiuta.

Discendenza[modifica | modifica wikitesto]

Dal matrimonio con Maria di Sassonia nacquero sette maschi e tre femmine:

Ascendenza[modifica | modifica wikitesto]

Genitori Nonni Bisnonni Trisnonni
Eric II di Pomerania-Wolgast Wartislaw IX, VI duca di Pomerania-Wolgast  
 
duchessa Sophia von Sachsen-Lauenburg  
Boghislao X di Pomerania  
duchessa Sofia di Pomerania-Stolp Bogislaw IX, VI duca di Pomerania-Stolp  
 
duchessa Maria di Masovia  
Giorgio I di Pomerania  
Casimiro IV di Polonia Ladislao II Jagellone  
 
principessa Sofija Alšėniškė  
principessa Anna Jagellona  
principessa Elisabetta d'Asburgo Alberto II d'Asburgo  
 
principessa Elisabetta di Lussemburgo  
Filippo I, I duca di Pomerania-Wolgast  
Ludovico IV del Palatinato Ludovico III del Palatinato  
 
principessa Matilde di Savoia-Acaia  
Filippo del Palatinato  
principessa Margherita di Savoia Amedeo VIII, I duca di Savoia  
 
duchessa Maria di Borgogna  
principessa Amalie del Palatinato  
Ludovico IX di Baviera-Landshut Enrico XVI di Baviera-Landshut  
 
duchessa Margherita d'Asburgo  
principessa Margherita di Baviera-Landshut  
principessa Amalia di Sassonia Friedrich II, VII elettore e duca di Sassonia  
 
duchessa Margherita d'Austria  
 

Note[modifica | modifica wikitesto]

  1. ^ Margherita di Brandeburgo (1511 – 1577) era figlia di Gioacchino I di Brandeburgo e della di lui consorte Elisabetta di Danimarca, figlia del re di Danimarca Giovanni
  2. ^ Erasmo di Manteuffel-Arnhausen fu infatti l'ultimo vescovo cattolico di Cammin. Egli era stato posto a capo della diocesi nel 1521
  3. ^ Maria di Sassonia era figlia della seconda moglie di Giovanni, detto il Costante, Margherita di Anhalt-Zerbst (1494 – 1521), mentre Giovanni Federico era figlio della prima moglie, Sofia di Meclemburgo-Schwerin (1481 – 1504).
  4. ^ Giacomo di Zitzewitz (1507 – 1572) fu un esponente del movimento di riforma protestante
  5. ^ Valentino di Eickstedt (1527 – 1579), fu segretario della cancelleria e rappresentante della Pomerania alle trattative che si conclusero con la pace di Augusta (25 settembre 1555)
  6. ^ Ulrico di Schwerin (1500 c.a. – 1575 c.a.) fu precettore presso la corte del ducato di Pomerania-Wogast
  7. ^ Il Peenestrom (lett. Corrente del Peene) è il braccio di mar Baltico che separa l'isola di Usedom dalla terraferma. Prende il nome dal fiume Peene che vi sfocia.

Bibliografia[modifica | modifica wikitesto]

Voci correlate[modifica | modifica wikitesto]

Altri progetti[modifica | modifica wikitesto]

Predecessore Duca di Pomerania-Wolgast Successore
Barnim IX con Giorgio I 1532 - 1560 Boghislao XIII con Ernesto Ludovico, Giovanni Federico e Barnim X
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